Il contributo presenta i risultati di uno studio esplorativo condotto su un campione composto da docenti di sostegno esperti e corsisti del Corso di specializzazione sulle attività di sostegno dell’Università di Trento. La ricerca si focalizza sull’analisi della percezione dell’autoefficacia e dell’efficacia collettiva degli insegnanti, in relazione al ruolo che queste giocano nello sviluppo di pratiche inclusive all’interno delle scuole. Adottando un approccio qualitativo, lo studio ha impiegato il metodo del Focus Group per esplorare in profondità la tematica attraverso modalità discorsive. Tale approccio ha il vantaggio di favorire lo scambio di pensieri tra pari al fine di stimolare l'approfondimento di future riflessioni in un'ottica trasformativa. Le riflessioni successive all’esperienza del focus group, infatti, possono avere ripercussioni positive sugli interventi educativo-didattici quotidiani e, di conseguenza, sull’apprendimento significativo degli alunni e sull’inclusione. Lo studio esplorativo condotto presso l’Università di Trento ha avuto lo scopo di analizzare la percezione dell’autoefficacia e dell’efficacia collettiva degli insegnanti di classe e di sostegno in formazione (all’interno del Corso di Specializzazione per le attività di Sostegno), in relazione allo sviluppo di prassi inclusive nel contesto scolastico (Sharma et al. 2024; 2012; Wray et al., 2022). Ricerche precedenti hanno rilevato, infatti, che livelli di autoefficacia riscontrati nei docenti sono predittivi della capacità di implementare pratiche inclusive nella scuola (Sharma et al., 2021; Romano et al., 2021; Aiello et al., 2017). Per sostenere l’inclusione è necessario realizzare ambienti di apprendimento in cui alunni, docenti curricolari e docenti di sostegno, dirigenti scolastici e referenti per l’inclusione, possano sperimentare il senso di autoefficacia. Per la presente ricerca è stato adottato un approccio qualitativo scegliendo il Focus Group come metodologia di ricerca principale per indagare, attraverso pratiche discorsive e narrative, in che modo il ruolo della formazione, del supporto tra pari e della leadership scolastica inclusiva possono essere collegati alla percezione dell’autoefficacia e dell’efficacia collettiva. Lo studio si basa su una visione dell’apprendimento concepito non come un processo soltanto individuale, ma come un percorso di co-costruzione della conoscenza su un tema che permette ai partecipanti di argomentare (Sorzio, 2006; Cardano, 2011), in cui il confronto e il dialogo tra docenti svolgono un ruolo fondamentale per promuovere la consapevolezza e la riflessione nei confronti della professione insegnante. Il Focus Group rappresenta, inoltre, un metodo qualitativo che permette di esplorare le percezioni e le esperienze degli insegnanti attraverso un’interazione dinamica finalizzata ad indagare temi come l’autoefficacia e l’efficacia collettiva che richiedono un approfondimento delle dimensioni personali, relazionali e professionali degli insegnanti. Tale metodologia, inoltre, basandosi su una discussione di gruppo, presenta, rispetto all’intervista, la dimensione “reticolare e simmetrica” (Acocella, 2008, p.174) tra i partecipanti che favorisce lo scambio di pensieri e l'approfondimento di future riflessioni in un'ottica di ricerca trasformativa (Mezirow, 2016) La riflessione successiva all’esperienza del focus group, infatti, può avere una ripercussione positiva sulle prassi educativo-didattiche quotidiane e di conseguenza sull’apprendimento significativo degli alunni. Tale , dunque,ha il vantaggio di stimolare e determinare un cambiamento nelle visioni e nelle pratiche educativo-didattiche (Mortari, 2007). La metodologia del Focus Group, infine, favorisce lo scaffolding che rappresenta uno dei temi centrali della ricerca, dal momento che i partecipanti non solo esprimono le loro opinioni, ma si influenzano e si supportano a vicenda durante il confronto. In tal modo il ricercatore ha l’opportunità di osservare in tempo reale come si sviluppano le percezioni di efficacia collettiva. L’unità di analisi dello studio è rappresentata dalle percezioni degli insegnanti di sostegno in servizio e in formazione, espresse sotto forma di narrazioni e riflessioni personali che si sono focalizzate sull’autoefficacia individuale e sull’efficacia collettiva. L’utilizzo del Focus Group, pur essendo efficace per l’obiettivo della ricerca, presenta alcuni limiti come ad esempio il bias soggettivo: le risposte dei partecipanti, infatti, possono essere influenzate dalle dinamiche di gruppo rendendo alcuni partecipanti poco inclini ad esprimere opinioni divergenti. Un altro fattore critico può essere rappresentato dalle differenti competenze discorsive dei partecipanti che potrebbero impattare in maniera negativa sulla comunicazione tra docenti e limitare, quindi, la qualità dei dati raccolti. L'analisi qualitativa, inoltre, richiede l’interpretazione da parte dei ricercatori che può essere condizionata da pregiudizi personali relativamente alle percezioni emerse. I dati raccolti in un contesto specifico e basati su un campione relativamente ristretto, infine, potrebbero non riflettere la realtà di altri contesti educativi. Lo studio ha rilevato come il senso di autoefficacia e di efficacia collettiva degli insegnanti sia influenzato da una combinazione di fattori personali, relazionali e contestuali. La metodologia qualitativa adottata ha permesso di esplorare a fondo tali dinamiche, evidenziando il ruolo cruciale della formazione, della collaborazione e della leadership scolastica. Lo studio offre diversi spunti di riflessione che potrebbero orientare future ricerche e interventi educativi:--Sarebbe interessante integrare i Focus Group con altre tecniche di raccolta dati (ad esempio interviste individuali o questionari quantitativi) al fine di consentire una triangolazione dei dati, migliorandone la validità e la generalizzabilità. Lo scaffolding tra docenti, inoltre, può rappresentare una strategia cruciale per rafforzare il senso di efficacia collettiva: gli insegnanti potrebbero sperimentare approcci collaborativi più strutturati, come gruppi di lavoro tematici o osservazioni tra pari. Risulta necessario interrogarsi sui percorsi formativi affinché possano essere più efficaci per lo sviluppo del senso di autoefficacia e di efficacia collettiva. A tal fine potrebbe risultare efficace la strutturazione di attività pratiche, come ad esempio il role-playing e/o sessioni di mentoring tra docenti con livelli di esperienza differenti osservate dal ricercatore con l’utilizzo di specifiche griglie costruite ad-hoc.

Autoefficacia degli insegnanti e efficacia collettiva. Innovare la formazione inclusiva / Filosofi, Fabio; Valenza, Michelina; Serbati, Anna; Venuti, Paola.. - ELETTRONICO. - (2025), pp. 23-27. (Intervento presentato al convegno Workshop SIRD tenutosi a Trieste nel 23-24 gennaio 2025).

Autoefficacia degli insegnanti e efficacia collettiva. Innovare la formazione inclusiva

Filosofi, Fabio
;
Valenza, Michelina;Serbati, Anna;Venuti, Paola.
2025-01-01

Abstract

Il contributo presenta i risultati di uno studio esplorativo condotto su un campione composto da docenti di sostegno esperti e corsisti del Corso di specializzazione sulle attività di sostegno dell’Università di Trento. La ricerca si focalizza sull’analisi della percezione dell’autoefficacia e dell’efficacia collettiva degli insegnanti, in relazione al ruolo che queste giocano nello sviluppo di pratiche inclusive all’interno delle scuole. Adottando un approccio qualitativo, lo studio ha impiegato il metodo del Focus Group per esplorare in profondità la tematica attraverso modalità discorsive. Tale approccio ha il vantaggio di favorire lo scambio di pensieri tra pari al fine di stimolare l'approfondimento di future riflessioni in un'ottica trasformativa. Le riflessioni successive all’esperienza del focus group, infatti, possono avere ripercussioni positive sugli interventi educativo-didattici quotidiani e, di conseguenza, sull’apprendimento significativo degli alunni e sull’inclusione. Lo studio esplorativo condotto presso l’Università di Trento ha avuto lo scopo di analizzare la percezione dell’autoefficacia e dell’efficacia collettiva degli insegnanti di classe e di sostegno in formazione (all’interno del Corso di Specializzazione per le attività di Sostegno), in relazione allo sviluppo di prassi inclusive nel contesto scolastico (Sharma et al. 2024; 2012; Wray et al., 2022). Ricerche precedenti hanno rilevato, infatti, che livelli di autoefficacia riscontrati nei docenti sono predittivi della capacità di implementare pratiche inclusive nella scuola (Sharma et al., 2021; Romano et al., 2021; Aiello et al., 2017). Per sostenere l’inclusione è necessario realizzare ambienti di apprendimento in cui alunni, docenti curricolari e docenti di sostegno, dirigenti scolastici e referenti per l’inclusione, possano sperimentare il senso di autoefficacia. Per la presente ricerca è stato adottato un approccio qualitativo scegliendo il Focus Group come metodologia di ricerca principale per indagare, attraverso pratiche discorsive e narrative, in che modo il ruolo della formazione, del supporto tra pari e della leadership scolastica inclusiva possono essere collegati alla percezione dell’autoefficacia e dell’efficacia collettiva. Lo studio si basa su una visione dell’apprendimento concepito non come un processo soltanto individuale, ma come un percorso di co-costruzione della conoscenza su un tema che permette ai partecipanti di argomentare (Sorzio, 2006; Cardano, 2011), in cui il confronto e il dialogo tra docenti svolgono un ruolo fondamentale per promuovere la consapevolezza e la riflessione nei confronti della professione insegnante. Il Focus Group rappresenta, inoltre, un metodo qualitativo che permette di esplorare le percezioni e le esperienze degli insegnanti attraverso un’interazione dinamica finalizzata ad indagare temi come l’autoefficacia e l’efficacia collettiva che richiedono un approfondimento delle dimensioni personali, relazionali e professionali degli insegnanti. Tale metodologia, inoltre, basandosi su una discussione di gruppo, presenta, rispetto all’intervista, la dimensione “reticolare e simmetrica” (Acocella, 2008, p.174) tra i partecipanti che favorisce lo scambio di pensieri e l'approfondimento di future riflessioni in un'ottica di ricerca trasformativa (Mezirow, 2016) La riflessione successiva all’esperienza del focus group, infatti, può avere una ripercussione positiva sulle prassi educativo-didattiche quotidiane e di conseguenza sull’apprendimento significativo degli alunni. Tale , dunque,ha il vantaggio di stimolare e determinare un cambiamento nelle visioni e nelle pratiche educativo-didattiche (Mortari, 2007). La metodologia del Focus Group, infine, favorisce lo scaffolding che rappresenta uno dei temi centrali della ricerca, dal momento che i partecipanti non solo esprimono le loro opinioni, ma si influenzano e si supportano a vicenda durante il confronto. In tal modo il ricercatore ha l’opportunità di osservare in tempo reale come si sviluppano le percezioni di efficacia collettiva. L’unità di analisi dello studio è rappresentata dalle percezioni degli insegnanti di sostegno in servizio e in formazione, espresse sotto forma di narrazioni e riflessioni personali che si sono focalizzate sull’autoefficacia individuale e sull’efficacia collettiva. L’utilizzo del Focus Group, pur essendo efficace per l’obiettivo della ricerca, presenta alcuni limiti come ad esempio il bias soggettivo: le risposte dei partecipanti, infatti, possono essere influenzate dalle dinamiche di gruppo rendendo alcuni partecipanti poco inclini ad esprimere opinioni divergenti. Un altro fattore critico può essere rappresentato dalle differenti competenze discorsive dei partecipanti che potrebbero impattare in maniera negativa sulla comunicazione tra docenti e limitare, quindi, la qualità dei dati raccolti. L'analisi qualitativa, inoltre, richiede l’interpretazione da parte dei ricercatori che può essere condizionata da pregiudizi personali relativamente alle percezioni emerse. I dati raccolti in un contesto specifico e basati su un campione relativamente ristretto, infine, potrebbero non riflettere la realtà di altri contesti educativi. Lo studio ha rilevato come il senso di autoefficacia e di efficacia collettiva degli insegnanti sia influenzato da una combinazione di fattori personali, relazionali e contestuali. La metodologia qualitativa adottata ha permesso di esplorare a fondo tali dinamiche, evidenziando il ruolo cruciale della formazione, della collaborazione e della leadership scolastica. Lo studio offre diversi spunti di riflessione che potrebbero orientare future ricerche e interventi educativi:--Sarebbe interessante integrare i Focus Group con altre tecniche di raccolta dati (ad esempio interviste individuali o questionari quantitativi) al fine di consentire una triangolazione dei dati, migliorandone la validità e la generalizzabilità. Lo scaffolding tra docenti, inoltre, può rappresentare una strategia cruciale per rafforzare il senso di efficacia collettiva: gli insegnanti potrebbero sperimentare approcci collaborativi più strutturati, come gruppi di lavoro tematici o osservazioni tra pari. Risulta necessario interrogarsi sui percorsi formativi affinché possano essere più efficaci per lo sviluppo del senso di autoefficacia e di efficacia collettiva. A tal fine potrebbe risultare efficace la strutturazione di attività pratiche, come ad esempio il role-playing e/o sessioni di mentoring tra docenti con livelli di esperienza differenti osservate dal ricercatore con l’utilizzo di specifiche griglie costruite ad-hoc.
2025
Book of Abstract Workshop SIRD I metodi per la ricerca sulle pratiche scolastiche per favorire l’apprendimento
Società Italiana di Ricerca e Didattica
Trieste
Università degli Studi di Trieste
Settore PAED-02/A - Didattica e pedagogia speciale
Autoefficacia degli insegnanti e efficacia collettiva. Innovare la formazione inclusiva / Filosofi, Fabio; Valenza, Michelina; Serbati, Anna; Venuti, Paola.. - ELETTRONICO. - (2025), pp. 23-27. (Intervento presentato al convegno Workshop SIRD tenutosi a Trieste nel 23-24 gennaio 2025).
Filosofi, Fabio; Valenza, Michelina; Serbati, Anna; Venuti, Paola.
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