Il colore è un parametro fondamentale nella formulazione dei prodotti cosmetici. Generalmente, solo un prodotto con colore ed aspetto uniformi è apprezzato dal consumatore. Oggi dove i prodotti naturali a ridotto contenuto di conservanti (facilmente soggetti a variazioni cromatiche nel tempo e in seguito ad esposizione all’aria, alla luce o all’umidità) sono sempre più utilizzati, è ancora più importante lo studio del comportamento del colore. Inoltre, nello sviluppo di nuovi prodotti studiare la stabilità è importante disponendo di metodi di controllo rapidi che permettano di avere una stima dell’alterazione di colore percepibile. Questo lavoro ha l’obiettivo di individuare la soglia di percezione dell’occhio umano nel cogliere differenze di colore mettendo in relazione valutazioni sensoriali visive e misurazioni strumentali del colore su campioni colorati artificialmente in un range di alterazione realistico nella shelflife di creme e shampoo. Se in campo alimentare alcuni lavori esistono su vino rosso, olio di oliva e succo di arancia non è così in cosmetica. Tre tipologie di prodotto (crema bianca, crema colorata e shampoo) sono state analizzate con due diversi metodi discriminanti:(i) metodo Tetrad a 3 livelli al fine di valutare la soglia di percezione per confronto diretto; (ii) metodo A-nonA a 12 livelli al fine di valutare la percezione per confronto “a memoria”. Per valutare il valore del cambiamento di colore tra i campioni modificati e il riferimento è stato calcolato in ogni confronto sensoriale il valore strumentale ΔE, valore che indica la distanza tra due punti all'interno di uno spazio colore Lab secondo la formula CIE (1976). I risultati di questo lavoro smentiscono la nozione generale che l’occhio umano ha difficoltà a percepire differenze di colore inferiori a ΔE=1: nel confronto diretto per tutte le tipologie di prodotto testate la soglia di percezione sta ben al di sotto di questa soglia (0.41-0.53), mentre nel confronto “a memoria” le differenze di colore devono essere più evidenti per essere percepite (1.42-2.20).
Alterazioni cromatiche in cosmetica: percezione sensoriale e misurazioni strumentali / Endrizzi, Isabella; Aprea, Eugenio; Charles, Mathilde Clemence; Munter, E.; Zambanini, Jessica; Betta, Emanuela; Miori, L.; Gasperi, Flavia. - (2016), pp. 39-39. (Intervento presentato al convegno VI Convegno nazionale SISS tenutosi a Bologna nel 30 novembre-2 dicembre 2016).
Alterazioni cromatiche in cosmetica: percezione sensoriale e misurazioni strumentali
Endrizzi, Isabella;Aprea, Eugenio;Gasperi, Flavia
2016-01-01
Abstract
Il colore è un parametro fondamentale nella formulazione dei prodotti cosmetici. Generalmente, solo un prodotto con colore ed aspetto uniformi è apprezzato dal consumatore. Oggi dove i prodotti naturali a ridotto contenuto di conservanti (facilmente soggetti a variazioni cromatiche nel tempo e in seguito ad esposizione all’aria, alla luce o all’umidità) sono sempre più utilizzati, è ancora più importante lo studio del comportamento del colore. Inoltre, nello sviluppo di nuovi prodotti studiare la stabilità è importante disponendo di metodi di controllo rapidi che permettano di avere una stima dell’alterazione di colore percepibile. Questo lavoro ha l’obiettivo di individuare la soglia di percezione dell’occhio umano nel cogliere differenze di colore mettendo in relazione valutazioni sensoriali visive e misurazioni strumentali del colore su campioni colorati artificialmente in un range di alterazione realistico nella shelflife di creme e shampoo. Se in campo alimentare alcuni lavori esistono su vino rosso, olio di oliva e succo di arancia non è così in cosmetica. Tre tipologie di prodotto (crema bianca, crema colorata e shampoo) sono state analizzate con due diversi metodi discriminanti:(i) metodo Tetrad a 3 livelli al fine di valutare la soglia di percezione per confronto diretto; (ii) metodo A-nonA a 12 livelli al fine di valutare la percezione per confronto “a memoria”. Per valutare il valore del cambiamento di colore tra i campioni modificati e il riferimento è stato calcolato in ogni confronto sensoriale il valore strumentale ΔE, valore che indica la distanza tra due punti all'interno di uno spazio colore Lab secondo la formula CIE (1976). I risultati di questo lavoro smentiscono la nozione generale che l’occhio umano ha difficoltà a percepire differenze di colore inferiori a ΔE=1: nel confronto diretto per tutte le tipologie di prodotto testate la soglia di percezione sta ben al di sotto di questa soglia (0.41-0.53), mentre nel confronto “a memoria” le differenze di colore devono essere più evidenti per essere percepite (1.42-2.20).File | Dimensione | Formato | |
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