Il commento approfondisce il problema della responsabilità per omicidio colposo nel caso, non infrequente, in cui soggetti diversi si siano succeduti, nel corso del tempo, nell’amministrazione di una società impiegante amianto nella propria attività produttiva. Si propone, innanzi tutto, di distinguere tra successione di garanti in situazioni “fisiologiche” ed in situazioni “patologiche”: in queste seconde il cedente trasferisce al cessionario non solo la posizione di garanzia, ma anche l’esercizio di un’attività già affetta da violazioni cautelari tali da creare un rischio eccedente il consentito. Gli aspetti problematici di questo secondo tipo di successione sono essenzialmente due: con riferimento al garante cedente, deve verificarsi se ed in che termini egli possa essere chiamato a rispondere per fatti realizzati, almeno in parte, durante lo svolgimento delle proprie funzioni, ma che hanno prodotto un evento offensivo per il bene giuridico successivamente alla cessazione dall’incarico; con riferimento al garante ceduto, si tratta di appurare l’effettiva portata dell’obbligo di neutralizzazione delle conseguenze derivanti dalle condotte illecite poste in essere dal predecessore. Quanto, in particolare, alla “liberazione del garante originario” si propone di distinguere tra responsabilità da infortuni sul lavoro (rispetto ai quali il garante si scioglie dallo speciale vincolo di tutela rafforzata che lo lega al bene tutelato nel momento in cui cede ad altri la gestione della fonte di pericolo) e malattie professionali dose-correlate, rispetto alle quali l’evento è, sostanzialmente, “a formazione progressiva” (in questo secondo caso il garante non sarà in grado di neutralizzare la parte di decorso causale che si è sviluppato durante tutto il tempo in cui è rimasto in carica il garante ceduto).

Morti da amianto e responsabilita' penale: problemi di successione nella posizione di garanzia

Grotto, Marco
2011-01-01

Abstract

Il commento approfondisce il problema della responsabilità per omicidio colposo nel caso, non infrequente, in cui soggetti diversi si siano succeduti, nel corso del tempo, nell’amministrazione di una società impiegante amianto nella propria attività produttiva. Si propone, innanzi tutto, di distinguere tra successione di garanti in situazioni “fisiologiche” ed in situazioni “patologiche”: in queste seconde il cedente trasferisce al cessionario non solo la posizione di garanzia, ma anche l’esercizio di un’attività già affetta da violazioni cautelari tali da creare un rischio eccedente il consentito. Gli aspetti problematici di questo secondo tipo di successione sono essenzialmente due: con riferimento al garante cedente, deve verificarsi se ed in che termini egli possa essere chiamato a rispondere per fatti realizzati, almeno in parte, durante lo svolgimento delle proprie funzioni, ma che hanno prodotto un evento offensivo per il bene giuridico successivamente alla cessazione dall’incarico; con riferimento al garante ceduto, si tratta di appurare l’effettiva portata dell’obbligo di neutralizzazione delle conseguenze derivanti dalle condotte illecite poste in essere dal predecessore. Quanto, in particolare, alla “liberazione del garante originario” si propone di distinguere tra responsabilità da infortuni sul lavoro (rispetto ai quali il garante si scioglie dallo speciale vincolo di tutela rafforzata che lo lega al bene tutelato nel momento in cui cede ad altri la gestione della fonte di pericolo) e malattie professionali dose-correlate, rispetto alle quali l’evento è, sostanzialmente, “a formazione progressiva” (in questo secondo caso il garante non sarà in grado di neutralizzare la parte di decorso causale che si è sviluppato durante tutto il tempo in cui è rimasto in carica il garante ceduto).
2011
Grotto, Marco
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