The scholastic dropout that invests middle school—and in particular the first two years of upper secondary education—is one of the unsolved issues of our country’s scholastic policy. As far as students between 11 and 16 years of age are concerned, our education system suffers 20% of students’ dropout, with peaks of 30% in technical and vocational schools. Therefore, the main question is how to combat early school leaving in order to ensure effective equality learning. The problem is to put in place a strategy able to remove the main causes of dropping out in a short span of time. In fact, with its Lisbon Strategy, EU requires that, by 2020, the rate of diploma achievement reaches 90%, in spite of the nowadays rate of 75%. In other words this means 15% less dropouts in less than 7 years. This is the true ground on which new school policy is supposed to be measured by putting at the centre of its activities fairness and educational success of all students in compulsory education. In order to fight early school leaving the author identifies four lines of action. La dispersione scolastica che investe la secondaria di primo grado e in particolare il primo biennio della secondaria superiore, è uno dei nodi non risolti della politica scolastica del nostro Paese. Tra gli 11 e i 16 anni il nostro sistema di istruzione disperde oltre il 20% degli studenti con punte del 30% negli istituti tecnici e professionali. La domanda è: come contrastare la dispersione scolastica per garantire una effettiva uguaglianza formativa? Il problema è di mettere in atto una strategia capace di rimuovere le principali cause della dispersione in un arco di tempo breve. Infatti l’UE ci chiede con la strategia di Lisbona 2020 di portare al diploma oltre il 90% degli studenti contro una media attuale che è del 75%. Si tratta in altre parole di ridurre in meno di 7 anni oltre 15 punti di dispersione. Questa è il vero terreno su cui una nuova politica scolastica si deve misurare ponendo al centro della propria azione l’equità e il successo formativo di tutti gli studenti in obbligo d’istruzione. L’autore per contrastare la dispersione individua quattro line di intervento.

Per una cultura di qualità: valutazione partecipata e apertura di contenuti generati dagli utenti nella didattica online. For a culture of quality. Partecipatory evaluation and opening towards learners' generated content in online teaching

Ghislandi, Patrizia Maria Margherita;Raffaghelli, Juliana Elisa
2013-01-01

Abstract

The scholastic dropout that invests middle school—and in particular the first two years of upper secondary education—is one of the unsolved issues of our country’s scholastic policy. As far as students between 11 and 16 years of age are concerned, our education system suffers 20% of students’ dropout, with peaks of 30% in technical and vocational schools. Therefore, the main question is how to combat early school leaving in order to ensure effective equality learning. The problem is to put in place a strategy able to remove the main causes of dropping out in a short span of time. In fact, with its Lisbon Strategy, EU requires that, by 2020, the rate of diploma achievement reaches 90%, in spite of the nowadays rate of 75%. In other words this means 15% less dropouts in less than 7 years. This is the true ground on which new school policy is supposed to be measured by putting at the centre of its activities fairness and educational success of all students in compulsory education. In order to fight early school leaving the author identifies four lines of action. La dispersione scolastica che investe la secondaria di primo grado e in particolare il primo biennio della secondaria superiore, è uno dei nodi non risolti della politica scolastica del nostro Paese. Tra gli 11 e i 16 anni il nostro sistema di istruzione disperde oltre il 20% degli studenti con punte del 30% negli istituti tecnici e professionali. La domanda è: come contrastare la dispersione scolastica per garantire una effettiva uguaglianza formativa? Il problema è di mettere in atto una strategia capace di rimuovere le principali cause della dispersione in un arco di tempo breve. Infatti l’UE ci chiede con la strategia di Lisbona 2020 di portare al diploma oltre il 90% degli studenti contro una media attuale che è del 75%. Si tratta in altre parole di ridurre in meno di 7 anni oltre 15 punti di dispersione. Questa è il vero terreno su cui una nuova politica scolastica si deve misurare ponendo al centro della propria azione l’equità e il successo formativo di tutti gli studenti in obbligo d’istruzione. L’autore per contrastare la dispersione individua quattro line di intervento.
2013
2
Ghislandi, Patrizia Maria Margherita; Raffaghelli, Juliana Elisa
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