Si analizzano nell' epigramma caratteristiche della 'docta poesis' condivise in letteratura e nelle arti figurative del terzo secolo. In particolare, l' elaborazione del canone formale che Filita di Cos aveva adottato e che lo scultore Ecateo aveva a sua volta 'tradotto' nella statua voluta per quel poeta da Tolemeo Filadelfo. La coincidenza di tali circostanze permette a Posidippo di riprendere le 'storiche' componenti della poesia ellenistica, afferenti sia la forma letteraria sia il rapporto fra il poeta ed il sovrano; quest' ultimo, praticando l' arte allusiva alla parte proemiale della 'Teogonia' di Esiodo, ove le Muse, il poeta ed il sovrano godono di uno 'statuto' particolare.
Il 'vecchio' Filita nel nuovo Posidippo: La Verità, le Muse, il Re (P. Mil. Vogl. VIII 309, col. X 16-25 = 63 A.-B)
Belloni, Luigi
2008-01-01
Abstract
Si analizzano nell' epigramma caratteristiche della 'docta poesis' condivise in letteratura e nelle arti figurative del terzo secolo. In particolare, l' elaborazione del canone formale che Filita di Cos aveva adottato e che lo scultore Ecateo aveva a sua volta 'tradotto' nella statua voluta per quel poeta da Tolemeo Filadelfo. La coincidenza di tali circostanze permette a Posidippo di riprendere le 'storiche' componenti della poesia ellenistica, afferenti sia la forma letteraria sia il rapporto fra il poeta ed il sovrano; quest' ultimo, praticando l' arte allusiva alla parte proemiale della 'Teogonia' di Esiodo, ove le Muse, il poeta ed il sovrano godono di uno 'statuto' particolare.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione