La presente tesi dottorale indaga le dinamiche di riforma della musica sacra liturgica – il cosiddetto periodo “ceciliano” – che interessò il mondo cattolico europeo a partire dalla fine del XIX secolo, e che in Trentino fu caratterizzato da un intenso e peculiare dialogo con la Germania – luogo di origine dei principali ispiratori della riforma – e con l’Italia. La ricerca che ha condotto alla stesura di questa dissertazione è stata varia e articolata su più fronti. Il presupposto su cui questa tesi si basa è la conoscenza delle collezioni musicali diocesane conservate presso la Biblioteca Diocesana Vigilianum, di cui la candidata ha curato personalmente il riordino e la catalogazione, tra il 2016 e il 2019: si tratta di quattro fondi musicali che complessivamente coprono un arco temporale di quasi due secoli (dalla fine del Settecento alla metà del Novecento) e che testimoniano la natura e la consistenza della formazione musicale negli ambienti ecclesiastici trentini, ma anche le dinamiche e gli esiti della riforma ceciliana. Inizialmente è stato necessario svolgere un censimento delle fonti – mai affrontato prima – che ha portato alla luce, da un lato i documenti conservati negli archivi e nelle biblioteche trentine inerenti l’attività della Società Ceciliana Trentina, della Cappella Musicale della Cattedrale di Trento, delle Società Ceciliane territoriali e di altre istituzioni coinvolte; dall’altro i carteggi relativi alle relazioni e agli scambi con l’ambiente trentino e italiano conservati nella Bischöfliches Zentralarchiv und Bischöfliche Zentralbibliothek Regensburg. Fondamentale ai fini della ricostruzione storica di questa riforma è stato, inoltre, lo spoglio sistematico dei principali giornali dell’epoca nel periodo interessato, ovvero dal 1889 al 1920, che ha consentito di creare un cospicuo archivio di cronache musicali, di notizie di recezione della riforma e di esecuzione di musica di vario genere nelle valli trentine. Infine, a completamento di questa tesi musicologica, si è raccolto e trascritto alcuni dei moltissimi brani della tradizione popolare sacra e liturgica in uso all’epoca. Parte di questa ricca documentazione è stata raccolta nel secondo volume (appendice documentaria) e nel terzo volume (appendice musicale) che corredano la dissertazione. La trattazione vera e propria (I volume) approccia la materia di ricerca con uno sguardo multidisciplinare: la riforma ceciliana stessa, infatti, non si limitò a riformare canto liturgico, musica sacra e organaria ma di fatto si intrecciò con la storia delle istituzioni, con la scuola, il teatro e il canto popolare. L’impostazione della tesi tiene conto della dimensione sovranazionale propria della riforma (introduzione) con cui le piccole Società locali dovettero confrontarsi, per poi approfondire, con una lettura dal particolare al generale, la storia della Società Ceciliana Trentina, una delle più longeve associazioni ceciliane (capitolo I), gli ambiti specifici di attività dei riformatori trentini, ovvero canto liturgico cristiano, polifonia e musica sacra e organaria (capitolo II). Nel capitolo III vengono approfonditi alcuni ambiti collaterali con cui la riforma interagì e indagato più a fondo il rapporto con l’ambiente tedesco dal punto di vista istituzionale, ideologico e circa la diffusione del repertorio. Infine nell’epilogo di chiusura si tratteggiano gli esiti successivi della riforma nella prima metà del XX secolo, che rimane, tuttavia, un’epoca in parte inesplorata, con possibili tracce per nuove ricerche.
This doctoral thesis investigates the dynamics of reform of liturgical sacred music - the so-called "Cecilian" period - which affected the European Catholic world from the end of the 19th century, and In Trentino it was characterized by an intense and peculiar dialogue between Germany - place of origin of the main inspirers of the reform - and Italy. The research was based on several aspects. The assumption on which this thesis is based is the knowledge of the diocesan music collections kept at the Vigilianum Diocesan Library, of which the candidate personally oversaw the cataloging. These are four musical collections that in total they cover a time span of almost two centuries (from the end of the 18th century to the mid-twentieth century) and testify to the nature and consistency of musical training in the ecclesiastical circles of Trentino, but also the dynamics and results of the Cecilian reform. Initially it was necessary to carry out a census of the sources - never dealt with before - which brought to light, on the one hand, the documents kept in the archives and libraries of Trentino concerning the activity of the Cecilian Society of Trentino, of the Musical Chapel of the Trento Cathedral, of the Local Cecilian societies and other institutions involved. On the other hand the correspondence relating to exchanges with the Trentino and Italian environment preserved in the Bischöfliches Zentralarchiv und Bischöfliche Zentralbibliothek Regensburg. Fundamental to the historical reconstruction of this reform was, moreover, the systematic analysis of the main newspapers of the time in the period in question, i.e. from 1889 to 1920, which made it possible to create a conspicuous archive of musical chronicles, of news of reception of the reform and performance of various kinds of music in Trentino. Finally, to complete this musicological thesis, some of the many passages of the sacred and liturgical popular tradition in use at the time were collected and transcribed. Part of this rich documentation has been collected in the second volume (documentary appendix) and in the third volume (musical appendix) that complete the dissertation. The actual treatment (volume I) approaches the research subject with a multidisciplinary look: the Cecilian reform itself, in fact, did not limit itself to reforming liturgical chant, sacred music and organ building, but in fact intertwined with the history of institutions, with school, theater and popular singing. The setting of the thesis takes into account the supranational dimension of the reform (introduction) with which the small local societies had to confront, and then deepen, with a reading from the particular to the general, the history of the Trentino Cecilian Society, one of the longest-lived Cecilian associations (chapter I), the specific areas of activity of the reformers from Trentino, namely Christian liturgical chant, polyphony and sacred music and organ building (chapter II). Chapter III explores some collateral areas with which the reform interacted and investigates more deeply the relationship with the German environment from an institutional, ideological point of view and about the spread of the repertoire. Finally, the closing epilogue outlines the subsequent outcomes of the reform in the first half of the twentieth century, which remains, however, a partially unexplored era, with possible traces for new research.
La riforma ceciliana in Trentino tra Italia e Germania (1890-1920) / Delama, Cecilia. - (2022 May 13), pp. 1-419. [10.15168/11572_341322]
La riforma ceciliana in Trentino tra Italia e Germania (1890-1920)
Delama, Cecilia
2022-05-13
Abstract
La presente tesi dottorale indaga le dinamiche di riforma della musica sacra liturgica – il cosiddetto periodo “ceciliano” – che interessò il mondo cattolico europeo a partire dalla fine del XIX secolo, e che in Trentino fu caratterizzato da un intenso e peculiare dialogo con la Germania – luogo di origine dei principali ispiratori della riforma – e con l’Italia. La ricerca che ha condotto alla stesura di questa dissertazione è stata varia e articolata su più fronti. Il presupposto su cui questa tesi si basa è la conoscenza delle collezioni musicali diocesane conservate presso la Biblioteca Diocesana Vigilianum, di cui la candidata ha curato personalmente il riordino e la catalogazione, tra il 2016 e il 2019: si tratta di quattro fondi musicali che complessivamente coprono un arco temporale di quasi due secoli (dalla fine del Settecento alla metà del Novecento) e che testimoniano la natura e la consistenza della formazione musicale negli ambienti ecclesiastici trentini, ma anche le dinamiche e gli esiti della riforma ceciliana. Inizialmente è stato necessario svolgere un censimento delle fonti – mai affrontato prima – che ha portato alla luce, da un lato i documenti conservati negli archivi e nelle biblioteche trentine inerenti l’attività della Società Ceciliana Trentina, della Cappella Musicale della Cattedrale di Trento, delle Società Ceciliane territoriali e di altre istituzioni coinvolte; dall’altro i carteggi relativi alle relazioni e agli scambi con l’ambiente trentino e italiano conservati nella Bischöfliches Zentralarchiv und Bischöfliche Zentralbibliothek Regensburg. Fondamentale ai fini della ricostruzione storica di questa riforma è stato, inoltre, lo spoglio sistematico dei principali giornali dell’epoca nel periodo interessato, ovvero dal 1889 al 1920, che ha consentito di creare un cospicuo archivio di cronache musicali, di notizie di recezione della riforma e di esecuzione di musica di vario genere nelle valli trentine. Infine, a completamento di questa tesi musicologica, si è raccolto e trascritto alcuni dei moltissimi brani della tradizione popolare sacra e liturgica in uso all’epoca. Parte di questa ricca documentazione è stata raccolta nel secondo volume (appendice documentaria) e nel terzo volume (appendice musicale) che corredano la dissertazione. La trattazione vera e propria (I volume) approccia la materia di ricerca con uno sguardo multidisciplinare: la riforma ceciliana stessa, infatti, non si limitò a riformare canto liturgico, musica sacra e organaria ma di fatto si intrecciò con la storia delle istituzioni, con la scuola, il teatro e il canto popolare. L’impostazione della tesi tiene conto della dimensione sovranazionale propria della riforma (introduzione) con cui le piccole Società locali dovettero confrontarsi, per poi approfondire, con una lettura dal particolare al generale, la storia della Società Ceciliana Trentina, una delle più longeve associazioni ceciliane (capitolo I), gli ambiti specifici di attività dei riformatori trentini, ovvero canto liturgico cristiano, polifonia e musica sacra e organaria (capitolo II). Nel capitolo III vengono approfonditi alcuni ambiti collaterali con cui la riforma interagì e indagato più a fondo il rapporto con l’ambiente tedesco dal punto di vista istituzionale, ideologico e circa la diffusione del repertorio. Infine nell’epilogo di chiusura si tratteggiano gli esiti successivi della riforma nella prima metà del XX secolo, che rimane, tuttavia, un’epoca in parte inesplorata, con possibili tracce per nuove ricerche.File | Dimensione | Formato | |
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