Fallimento di una delle parti e dies a quo per la riassunzione del processo ipso iure interrotto. Le Sezioni Unite confermano la soluzione del CCII e ne offrono un’interpretazione additiva (a futura memoria)

Il dies a quo per riassumere o proseguire il processo interrotto dal sopraggiunto fallimento di una parte coincide con il momento in cui la parte ha avuto conoscenza legale della dichiarazione giudiziale di interruzione. Questa la conclusione cui giungono le Sezioni Unite. Una soluzione nuova, sia perché priva di riscontro nella giurisprudenza fino ad ora pronunciatasi, sia perché diversa anche da quella prevista dall’art. 143, comma 3, CCII, non ancora entrato in vigore. L’A ripercorre i termini del problema e i contrasti giurisprudenziali esistenti, per soffermarsi poi sulla scelta operata dalla Suprema Corte: essa certamente asseconda il diritto di difesa delle parti (curatore compreso) a scapito però della rapida conclusione della lite, che è obiettivo spesso invocato e rimarcato dalla pronuncia stessa.