Questo saggio è dedicato al ruolo che l’esperienza della vergogna può giocare nella costruzione dell’identità personale. Più precisamente l’indagine è rivolta, in primo luogo, al modo in cui la cultura e il pensiero filosofico dei Greci registrano il significato sociale di questa emozione e i suoi effetti nell’educazione dei giovani; in secondo luogo alla valutazione del grado di complessità e di efficacia dei modelli antichi, rispetto all’obiettivo di formare soggetti capaci di giudizio e comportamento autonomi. Facendo riferimento alla ben nota opposizione tra «shame culture» e «guilty culture», l’autrice dedica particolare attenzione alle tesi formulate da Bernard Williams in Shame and Necessity (1993), per sostenere che l’universo della vergogna nella cultura greca è molto più complesso di quanto si potrebbe pensare intendendo il sentimento della vergogna come espressione di dipendenza dallo sguardo altrui e dalla logica dell’apparenza. In questa prospettiva si colloca la parte più analitica del saggio: uno studio della rappresentazione che Platone dà degli effetti della vergogna in due casi molto differenti: quello narrato dal personaggio Fedro nel Simposio (con riferimento al controllo reciproco esercitato da combattenti legati fra loro da sentimenti amorosi) e quello narrato dal personaggio Alcibiade nello stesso dialogo, (con riferimento al devastante effetto combinato dell’amore del sapere e della vergogna di sé sulla sua coscienza, sperimentato attraverso il rapporto con Socrate). L’uso del testo platonico come fonte fenomenologica consente di giungere ad alcune ipotesi sulla duttilità del sentimento della vergogna nel pensiero antico e sulla divergenza del percorso di crescita attraverso la vergogna, prospettato da Platone, dal presunto itinerario evolutivo che, secondo un modello di matrice kantiana, dovrebbe portare a vedere nello sviluppo del sentimento di colpa il solo progresso significativo per l’acquisizione della consapevolezza di sé e dell’autonomia morale.
Vergogna e coscienza di sé nel Simposio platonico / de Luise, F.. - ELETTRONICO. - 2018:(2018), pp. 1-31.
Vergogna e coscienza di sé nel Simposio platonico
de Luise F.
2018-01-01
Abstract
Questo saggio è dedicato al ruolo che l’esperienza della vergogna può giocare nella costruzione dell’identità personale. Più precisamente l’indagine è rivolta, in primo luogo, al modo in cui la cultura e il pensiero filosofico dei Greci registrano il significato sociale di questa emozione e i suoi effetti nell’educazione dei giovani; in secondo luogo alla valutazione del grado di complessità e di efficacia dei modelli antichi, rispetto all’obiettivo di formare soggetti capaci di giudizio e comportamento autonomi. Facendo riferimento alla ben nota opposizione tra «shame culture» e «guilty culture», l’autrice dedica particolare attenzione alle tesi formulate da Bernard Williams in Shame and Necessity (1993), per sostenere che l’universo della vergogna nella cultura greca è molto più complesso di quanto si potrebbe pensare intendendo il sentimento della vergogna come espressione di dipendenza dallo sguardo altrui e dalla logica dell’apparenza. In questa prospettiva si colloca la parte più analitica del saggio: uno studio della rappresentazione che Platone dà degli effetti della vergogna in due casi molto differenti: quello narrato dal personaggio Fedro nel Simposio (con riferimento al controllo reciproco esercitato da combattenti legati fra loro da sentimenti amorosi) e quello narrato dal personaggio Alcibiade nello stesso dialogo, (con riferimento al devastante effetto combinato dell’amore del sapere e della vergogna di sé sulla sua coscienza, sperimentato attraverso il rapporto con Socrate). L’uso del testo platonico come fonte fenomenologica consente di giungere ad alcune ipotesi sulla duttilità del sentimento della vergogna nel pensiero antico e sulla divergenza del percorso di crescita attraverso la vergogna, prospettato da Platone, dal presunto itinerario evolutivo che, secondo un modello di matrice kantiana, dovrebbe portare a vedere nello sviluppo del sentimento di colpa il solo progresso significativo per l’acquisizione della consapevolezza di sé e dell’autonomia morale.File | Dimensione | Formato | |
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de Luise. Vergogna e coscienza di sé nel Simposio platonico. EJPSY 2018.pdf
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Descrizione: Articolo in rivista elettronica: http://www.journal-psychoanalysis.eu/vergogna-e-coscienza-di-se-nel-simposio-platonico-rovesciamenti-di-senso-di-unemozione-sociale/
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