Max Weber "giurista" del lavoro

Il saggio analizza gli scritti che Weber elaborò come “giurista” del lavoro. L’Autore giunge alla conclusione che è erroneo il paradigma, che risale ad Habermas, secondo cui W. accolse una concezione positivistica e formalista del diritto. Vero è invece che W. sostenne lo sforzo profuso da Lotmar nel reinterpretare il diritto contrattuale e delle obbligazioni alla luce del valore della persona. Ciò corrispose, d’altra, parte al fatto che W. fu un sociologo, non tanto dei fenomeni, quanto soprattutto dell’azione sociale. Le sue indagini furono, infatti, rivolte ai comportamenti umani dei quali W. indagò ogni possibile “impulso” religioso, sociale, economico, ma anche sempre, e costantemente, giuridico.

The essay analyses Weber’s writings, produced in his capacity as a jurist in the field of labour law. The Author concludes that the positivist-formalist paradigm of law to which Weber subscribed, dating back to Habemas, is erroneous. On the contrary, it is true that Weber supported the valiant efforts of Lotmar in reinterpreting the law of contracts and obligations in the light of the intrinsic worth of human beings. This is related to the fact that Weber was a sociologist, not so much of social phenomena but preeminently of social action. His studies investigated human behaviour, and Weber examined every possible impulse, religious, social or economic – including, consistently, legal.