I fiorentini Antonio di Cristoforo e Niccolò Baroncelli sono gli autori del monumento equestre in bronzo del marchese Niccolò III d’Este, eseguito tra 1443 e 1451 e posto sopra un piccolo arco trionfale nella piazza del Duomo di Ferrara. L’opera, distrutta dalle truppe napoleoniche nel 1796, segnò una tappa fondamentale nella rinascita del monumento equestre ‘all’antica’ e la sua fama tra i contemporanei è attestata da un sonetto di Ciriaco d’Ancona (dedicato, come viene chiarito qui, a Lionello d’Este). I nomi dei due scultori compaiono poi nel Trattato d’architettura del Filarete e attraverso quest’ultimo pervengono alle Vite del Vasari: qui, a causa di un fraintendimento del biografo, essi vengono definiti allievi di Filippo Brunelleschi, un errore che è poi passato a tutta la bibliografia successiva. L’articolo chiarisce, grazie alla scoperta di nuovi documenti e a una rilettura di altri già noti, quale sia stata la formazione dei due scultori. Antonio di Cristoforo fu allievo e collaboratore di Luca Della Robbia, affiancandolo prima nell’impresa della Cantoria di Santa Maria del Fiore (1435), poi nel Tabernacolo eucaristico di Santa Maria Nuova, oggi a Peretola (1442). La sua unica opera certa è una Madonna in terracotta realizzata nel 1451 per il Duomo di Ferrara, attualmente nel Museo di Palazzo Schifanoia. Qui si propone di attribuirgli una seconda scultura dello stesso soggetto, oggi presso il Museo Diocesano di Milano ma proveniente da una chiesa di Costa di Rovigo, nel Polesine. L’inedita “portata” al Catasto di Firenze del 1427 fornisce informazioni nuove su Niccolò Baroncelli: la sua data di nascita (1408/1409), l’identità del padre (coniatore di moneta a Châlons-en-Champagne, dove era morto nel 1419 e dove è sepolto) e soprattutto il suo alunnato presso Donatello, in casa del quale egli viveva in quel momento. L’articolo ripercorre quindi, con precisazioni e proposte, il catalogo del Baroncelli, attivo a Padova dal 1434 al 1442 e a Ferrara dal 1443 alla morte, nel 1453. In appendice, infine, è pubblicato un documento padovano che testimonia la presenza nella città veneta nel 1435, accanto al Baroncelli, del pittore Giovanni Boccati da Camerino.
Vocazione e prime esperienze di Antonio di Cristoforo e Niccolò Baroncelli, scultori fiorentini a Ferrara
Galli, Aldo
2012-01-01
Abstract
I fiorentini Antonio di Cristoforo e Niccolò Baroncelli sono gli autori del monumento equestre in bronzo del marchese Niccolò III d’Este, eseguito tra 1443 e 1451 e posto sopra un piccolo arco trionfale nella piazza del Duomo di Ferrara. L’opera, distrutta dalle truppe napoleoniche nel 1796, segnò una tappa fondamentale nella rinascita del monumento equestre ‘all’antica’ e la sua fama tra i contemporanei è attestata da un sonetto di Ciriaco d’Ancona (dedicato, come viene chiarito qui, a Lionello d’Este). I nomi dei due scultori compaiono poi nel Trattato d’architettura del Filarete e attraverso quest’ultimo pervengono alle Vite del Vasari: qui, a causa di un fraintendimento del biografo, essi vengono definiti allievi di Filippo Brunelleschi, un errore che è poi passato a tutta la bibliografia successiva. L’articolo chiarisce, grazie alla scoperta di nuovi documenti e a una rilettura di altri già noti, quale sia stata la formazione dei due scultori. Antonio di Cristoforo fu allievo e collaboratore di Luca Della Robbia, affiancandolo prima nell’impresa della Cantoria di Santa Maria del Fiore (1435), poi nel Tabernacolo eucaristico di Santa Maria Nuova, oggi a Peretola (1442). La sua unica opera certa è una Madonna in terracotta realizzata nel 1451 per il Duomo di Ferrara, attualmente nel Museo di Palazzo Schifanoia. Qui si propone di attribuirgli una seconda scultura dello stesso soggetto, oggi presso il Museo Diocesano di Milano ma proveniente da una chiesa di Costa di Rovigo, nel Polesine. L’inedita “portata” al Catasto di Firenze del 1427 fornisce informazioni nuove su Niccolò Baroncelli: la sua data di nascita (1408/1409), l’identità del padre (coniatore di moneta a Châlons-en-Champagne, dove era morto nel 1419 e dove è sepolto) e soprattutto il suo alunnato presso Donatello, in casa del quale egli viveva in quel momento. L’articolo ripercorre quindi, con precisazioni e proposte, il catalogo del Baroncelli, attivo a Padova dal 1434 al 1442 e a Ferrara dal 1443 alla morte, nel 1453. In appendice, infine, è pubblicato un documento padovano che testimonia la presenza nella città veneta nel 1435, accanto al Baroncelli, del pittore Giovanni Boccati da Camerino.File | Dimensione | Formato | |
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