Il contributo considera il componimento più tipico, rappresentativo e celebre del repertorio di canto liturgico a trasmissione monodica che è oggi conosciuto con la locuzione “canto fratto”: si tratta del cosiddetto Credo cardinalis, contenuto anche nei moderni libri vaticani come Credo IV, ma arbitrariamente privato dell’originario mensuralismo. Si analizza la genesi e la storia di questa celebre composizione attraverso la sua tradizione manoscritta e a stampa, se ne studia la forma e la costruzione melodica e ritmica giungendo alla conclusione che il canto sia nato in Francia meridionale nei primi anni del Trecento, e che la sua normale veste esecutiva sia stata quella della polifonia semplice fino a Cinquecento inoltrato, secondo la normale prassi utilizzata nel tardo medioevo per molti canti appartenenti al cosiddetto ‘gregoriano’.
Alle origini del canto fratto: il 'Credo Cardinalis'
Gozzi, Marco
2006-01-01
Abstract
Il contributo considera il componimento più tipico, rappresentativo e celebre del repertorio di canto liturgico a trasmissione monodica che è oggi conosciuto con la locuzione “canto fratto”: si tratta del cosiddetto Credo cardinalis, contenuto anche nei moderni libri vaticani come Credo IV, ma arbitrariamente privato dell’originario mensuralismo. Si analizza la genesi e la storia di questa celebre composizione attraverso la sua tradizione manoscritta e a stampa, se ne studia la forma e la costruzione melodica e ritmica giungendo alla conclusione che il canto sia nato in Francia meridionale nei primi anni del Trecento, e che la sua normale veste esecutiva sia stata quella della polifonia semplice fino a Cinquecento inoltrato, secondo la normale prassi utilizzata nel tardo medioevo per molti canti appartenenti al cosiddetto ‘gregoriano’.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione