In questo saggio ci proponiamo di fornire un’interpretazione degli aspetti ricorsivi della riproduzione della conoscenza organizzativa centrata sul concetto di rappresentazione (cognitiva e sociale) per l’azione, in contrasto con ipotesi behavioriste che privilegiano una focalizzazione sull’idea di comportamento. Nella teoria organizzativa generazione e sviluppo di conoscenza vengono descritti come processi graduali, basati sull'esperienza e sul contesto specifico in qui si opera, e che coinvolge in vario modo attori diversi assumendo il carattere di processo organizzativo distribuito. In questa prospettiva, adottiamo una linea di ricerca che connota il concetto di conoscenza organizzativa e delle dinamiche del suo sviluppo in termini di competenza nel saper fare e nel saper decidere. La matrice di partenza che proponiamo per l’interpretazione del fenomeno è di segno cognitivista, e riferita al concetto di razionalità intenzionale e limitata. In questo ambito le routine organizzative possono essere compiutamente caratterizzate come strutture di regole, strumenti fondamentali per l’ordinamento del processo organizzativo. Esse hanno, dal nostro punto di vista, una duplice valenza: da un lato sono strumento per la produzione di comportamenti efficaci context-specific, dall’altro permettono di incorporare, mediandoli, sistemi eterogenei per finalità e matrice di provenienza di regolazione dell’azione. Assume rilevanza, rispetto al problema generativo, la differenza tra routine aventi come fine la produzione di altre routine, e routine propriamente operative, legate alla produzione di comportamenti. E allora, diventa centrale il rapporto tra queste due classi di routine, e i modi in cui i due (o più) livelli di regole diventano interdipendenti nella pratica organizzativa.
Le routine organizzative tra dimensione operativa e dimensione generativa: modi di riproduzione dell'agire organizzativo / Zamarian, Marco. - In: RASSEGNA ITALIANA DI SOCIOLOGIA. - ISSN 0486-0349. - STAMPA. - vol. 51:2(2010), pp. 233-253.
Le routine organizzative tra dimensione operativa e dimensione generativa: modi di riproduzione dell'agire organizzativo.
Zamarian, Marco
2010-01-01
Abstract
In questo saggio ci proponiamo di fornire un’interpretazione degli aspetti ricorsivi della riproduzione della conoscenza organizzativa centrata sul concetto di rappresentazione (cognitiva e sociale) per l’azione, in contrasto con ipotesi behavioriste che privilegiano una focalizzazione sull’idea di comportamento. Nella teoria organizzativa generazione e sviluppo di conoscenza vengono descritti come processi graduali, basati sull'esperienza e sul contesto specifico in qui si opera, e che coinvolge in vario modo attori diversi assumendo il carattere di processo organizzativo distribuito. In questa prospettiva, adottiamo una linea di ricerca che connota il concetto di conoscenza organizzativa e delle dinamiche del suo sviluppo in termini di competenza nel saper fare e nel saper decidere. La matrice di partenza che proponiamo per l’interpretazione del fenomeno è di segno cognitivista, e riferita al concetto di razionalità intenzionale e limitata. In questo ambito le routine organizzative possono essere compiutamente caratterizzate come strutture di regole, strumenti fondamentali per l’ordinamento del processo organizzativo. Esse hanno, dal nostro punto di vista, una duplice valenza: da un lato sono strumento per la produzione di comportamenti efficaci context-specific, dall’altro permettono di incorporare, mediandoli, sistemi eterogenei per finalità e matrice di provenienza di regolazione dell’azione. Assume rilevanza, rispetto al problema generativo, la differenza tra routine aventi come fine la produzione di altre routine, e routine propriamente operative, legate alla produzione di comportamenti. E allora, diventa centrale il rapporto tra queste due classi di routine, e i modi in cui i due (o più) livelli di regole diventano interdipendenti nella pratica organizzativa.File | Dimensione | Formato | |
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