Partendo dalla premessa fondamentale dell’insufficienza di un approccio puramente descrittivo dei testi definiti “comedias burlescas”, dell’epoca aurea spagnola, e dalla necessità di analizzare ogni testo appartenente a questo genere non solo nei loro tratti convenzionali (di drammaturgia comico-burlesca), il presente studio punta ad una analisi del carattere parodico e delle funzioni letterarie sottese a Céfalo y Pocris, unica commedia burlesca che rimane di Calderón de la Barca. Sottolineando perciò la necessità di rilevare un più preciso nesso tra l’ipertesto burlesco e il suo complesso ipotesto (in cui spiccano le due opere dello stesso Calderón, Celos, aun del aire, matan e Auristela y Lisidante), lo studio pone in evidenza la considerevole componente metateatrale della commedia burlesca di Calderón. Infine, a partire da questo elemento essenziale dell’opera, lo studio – facendo leva sulle idee sulla pittura che Calderón ha espresso nel suo Tratado defendiendo la nobleza de la pintura– intende dimostrare come, nel suo testo burlesco il drammaturgo, mediante continue allusioni all’immaginazione figurativa che il teatro condivide con la pittura, e, nonostante il registro comico-burlesco, confermi i fondamenti estetici e poetici della sua drammaturgia “seria” e della sua cosmovisione.
El "Céfalo y Pocris" de Calderon entre reescritura y juego meta burlesco
Taravacci, Pietro
2010-01-01
Abstract
Partendo dalla premessa fondamentale dell’insufficienza di un approccio puramente descrittivo dei testi definiti “comedias burlescas”, dell’epoca aurea spagnola, e dalla necessità di analizzare ogni testo appartenente a questo genere non solo nei loro tratti convenzionali (di drammaturgia comico-burlesca), il presente studio punta ad una analisi del carattere parodico e delle funzioni letterarie sottese a Céfalo y Pocris, unica commedia burlesca che rimane di Calderón de la Barca. Sottolineando perciò la necessità di rilevare un più preciso nesso tra l’ipertesto burlesco e il suo complesso ipotesto (in cui spiccano le due opere dello stesso Calderón, Celos, aun del aire, matan e Auristela y Lisidante), lo studio pone in evidenza la considerevole componente metateatrale della commedia burlesca di Calderón. Infine, a partire da questo elemento essenziale dell’opera, lo studio – facendo leva sulle idee sulla pittura che Calderón ha espresso nel suo Tratado defendiendo la nobleza de la pintura– intende dimostrare come, nel suo testo burlesco il drammaturgo, mediante continue allusioni all’immaginazione figurativa che il teatro condivide con la pittura, e, nonostante il registro comico-burlesco, confermi i fondamenti estetici e poetici della sua drammaturgia “seria” e della sua cosmovisione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione