In questo saggio, dedicato ad uno studio della logica giuridica, si prende in esame il pensiero di Mireille Delmas-Marty che ha da tempo candidato la logique floue (o logica fuzzy) come paradigma per una nuova immagine non solo della logica giuridica, ma del diritto penale nel suo complesso. L’analisi della Studiosa parigina è volta a mostrare come il momento di crisi attuale, dato dallo s-fondamento della postmodernità insieme all’aumento della complessità normativistico-ordinamentale e sociale, abbia causato in effetti una perdita di identità del diritto penale, di cui sono venute meno le tradizionali categorie giuridiche (come il principio di legalità o personalità della responsabilità penale). Nella ricerca di una possibile soluzione, Delmas-Marty si sofferma sulle novità rappresentate dalla logica fuzzy: un tipo di logica polivalente che si pone in alternativa ai modelli bivalenti della logica formale, la cui genesi viene rintracciata nel pensiero aristotelico e i cui sviluppi si ritrovano nelle categorie sviluppate in seno al positivismo giuridico e al pensiero giuridico moderno. Pur in sostanziale accordo con queste diagnosi, nel saggio si intende mettere in questione la possibilità di considerare la logica moderna una logica di tipo aristotelico: piuttosto, la tesi verso cui si muove la ricerca qui condotta è la mostrazione dell’esistenza di due paradigmi di logica all’interno del pensiero occidentale. Uno propriamente “moderno” di genesi eleatico-megarica, che si fonda sul principio di identità; e uno “classico” di genesi aristotelica, che si fonda sul principio di non contraddizione: tra i due sarebbe però il primo a dover essere identificato come “responsabile” della formazione della logica moderna e quind’anche delle categorie della modernità giuridica oggi fortemente in crisi. Quest’assunto mette tuttavia in questione la proposta della Delmas-Marty di candidare come nuovo modello della logica giuridica la logica fuzzy che, invece, si sviluppa pur sempre sul ‘troncone’ identitario della modernità. Appare viceversa più fruttuoso accogliere la lezione aristotelica (e classica) per la quale, nell’ambito giudiziale (nonché epidittico e deliberativo), più che la logica assiomatico-deduttiva deve trovare applicazione la logica retorica di tipo dialettico-argomentativo.

Logica fuzzy e diritto penale nel pensiero di Mireille Delmas-Marty

Puppo, Federico
2010-01-01

Abstract

In questo saggio, dedicato ad uno studio della logica giuridica, si prende in esame il pensiero di Mireille Delmas-Marty che ha da tempo candidato la logique floue (o logica fuzzy) come paradigma per una nuova immagine non solo della logica giuridica, ma del diritto penale nel suo complesso. L’analisi della Studiosa parigina è volta a mostrare come il momento di crisi attuale, dato dallo s-fondamento della postmodernità insieme all’aumento della complessità normativistico-ordinamentale e sociale, abbia causato in effetti una perdita di identità del diritto penale, di cui sono venute meno le tradizionali categorie giuridiche (come il principio di legalità o personalità della responsabilità penale). Nella ricerca di una possibile soluzione, Delmas-Marty si sofferma sulle novità rappresentate dalla logica fuzzy: un tipo di logica polivalente che si pone in alternativa ai modelli bivalenti della logica formale, la cui genesi viene rintracciata nel pensiero aristotelico e i cui sviluppi si ritrovano nelle categorie sviluppate in seno al positivismo giuridico e al pensiero giuridico moderno. Pur in sostanziale accordo con queste diagnosi, nel saggio si intende mettere in questione la possibilità di considerare la logica moderna una logica di tipo aristotelico: piuttosto, la tesi verso cui si muove la ricerca qui condotta è la mostrazione dell’esistenza di due paradigmi di logica all’interno del pensiero occidentale. Uno propriamente “moderno” di genesi eleatico-megarica, che si fonda sul principio di identità; e uno “classico” di genesi aristotelica, che si fonda sul principio di non contraddizione: tra i due sarebbe però il primo a dover essere identificato come “responsabile” della formazione della logica moderna e quind’anche delle categorie della modernità giuridica oggi fortemente in crisi. Quest’assunto mette tuttavia in questione la proposta della Delmas-Marty di candidare come nuovo modello della logica giuridica la logica fuzzy che, invece, si sviluppa pur sempre sul ‘troncone’ identitario della modernità. Appare viceversa più fruttuoso accogliere la lezione aristotelica (e classica) per la quale, nell’ambito giudiziale (nonché epidittico e deliberativo), più che la logica assiomatico-deduttiva deve trovare applicazione la logica retorica di tipo dialettico-argomentativo.
2010
1
Puppo, Federico
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