All’inizio del 1903 esce il secondo volume di Les Systèmes Socialistes di Pareto. Sulla scorta di quanto aveva scritto nella grande opera precedente, il Cours, e di quanto oggi possiamo leggere nell’epistolario – specialmente nella ricchissima corrispondenza con Pantaloni e Linaker – possiamo dire che per Pareto costituiva un impegno urgente esaminare i modi e le ragioni per cui si erano immaginate e diffuse le varie utopie socialiste, escogitate da Platone a Marx. Il suo intento era quello di far risaltare la grande importanza che hanno i ragionamenti pseudologici tra le forze che spingono l’uomo ad agire e quindi compiere un’analisi minuziosa ed avvincente dei sentimenti nascosti sotto le più varie manifestazioni umane, proseguendo un’indagine, iniziata appunto con il Cours e che non si concluderà con il Trattato, ma andrà oltre, fino agli ultimi scritti. La scienza – osserva Pareto – ha come obiettivo la ricerca della verità, ma nessuna dimostrazione può essere mai considerata definitiva e pienamente soddisfacente: non lo è la matematica, che è una disciplina astratta, ma ancor più quelle che analizzano fenomeni concreti. L’applicazione del metodo sperimentale richiede che si parta da una fase induttiva per poi passare ad una deduttiva e così di seguito. Il saggio si occupa di sistemi sociali e metafisica, soffermandosi, in particolare, sulla nuova religione che si sviluppa in Europa nel sec.XVIII: la Natura ed estendendo l’analisi alla scienza e alla metafisica negli economisti classici e liberali ed ai “socialisti della cattedra”. Espone alcuni temi centrali della teoria paretiana: problemi economici e considerazioni etiche, selezione, distribuzione, eterogeneità e massimo di benessere, effetti perversi, fatti oggettivi e forma soggettivi. Il saggio si conclude con la discussione sulla concezione materialistica della storia.

Per il centenario de Systèmes socialistes di Vilfredo Pareto: fondamenti per una teoria generale (II)

Ravelli, Mariarosa
2004-01-01

Abstract

All’inizio del 1903 esce il secondo volume di Les Systèmes Socialistes di Pareto. Sulla scorta di quanto aveva scritto nella grande opera precedente, il Cours, e di quanto oggi possiamo leggere nell’epistolario – specialmente nella ricchissima corrispondenza con Pantaloni e Linaker – possiamo dire che per Pareto costituiva un impegno urgente esaminare i modi e le ragioni per cui si erano immaginate e diffuse le varie utopie socialiste, escogitate da Platone a Marx. Il suo intento era quello di far risaltare la grande importanza che hanno i ragionamenti pseudologici tra le forze che spingono l’uomo ad agire e quindi compiere un’analisi minuziosa ed avvincente dei sentimenti nascosti sotto le più varie manifestazioni umane, proseguendo un’indagine, iniziata appunto con il Cours e che non si concluderà con il Trattato, ma andrà oltre, fino agli ultimi scritti. La scienza – osserva Pareto – ha come obiettivo la ricerca della verità, ma nessuna dimostrazione può essere mai considerata definitiva e pienamente soddisfacente: non lo è la matematica, che è una disciplina astratta, ma ancor più quelle che analizzano fenomeni concreti. L’applicazione del metodo sperimentale richiede che si parta da una fase induttiva per poi passare ad una deduttiva e così di seguito. Il saggio si occupa di sistemi sociali e metafisica, soffermandosi, in particolare, sulla nuova religione che si sviluppa in Europa nel sec.XVIII: la Natura ed estendendo l’analisi alla scienza e alla metafisica negli economisti classici e liberali ed ai “socialisti della cattedra”. Espone alcuni temi centrali della teoria paretiana: problemi economici e considerazioni etiche, selezione, distribuzione, eterogeneità e massimo di benessere, effetti perversi, fatti oggettivi e forma soggettivi. Il saggio si conclude con la discussione sulla concezione materialistica della storia.
2004
Ravelli, Mariarosa
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