Il linguaggio, e soprattutto quello delle parole, ha un ruolo fondamentale nella costruzione della conoscenze e delle rappresentazioni del mondo e di sé. Sia i fautori delle posizioni più radicali secondo le quali “tutto” sarebbe riducibile al linguaggio (panlogismo, logocentrismo o pansemiotismo, costruttivismo radicale) che chi pratica posizioni più morbide e problematiche, concorda nel ritenere che le modalità di acquisizione e di uso del linguaggio influiscano largamente nel determinare differenti concezioni del mondo e di sé, oltre che differenti opportunità di relazione e di esistenza dei soggetti che ne sono diversamente dotati. Va senz’altro in questa direzione la valorizzazione del modello narrativo nella formalizzazione e nella trasmissione della conoscenza. Il linguaggio narrativo è infatti costituzionalmente connotativo, metaforico ed “erratico”, a differenza del modello tassonomico, argomentativo e denotativo è più incline ad una organizzazione lineare e assoluta dei contenuti ai quali dà forma. Ed è, senza dubbio, quanto di più epistemologicamente, eticamente e pedagogicamente raccomandabile alla paideia del nostro tempo.
Licenze epistemologiche e risorse poetiche di conoscenza
Dallari, Marco
2007-01-01
Abstract
Il linguaggio, e soprattutto quello delle parole, ha un ruolo fondamentale nella costruzione della conoscenze e delle rappresentazioni del mondo e di sé. Sia i fautori delle posizioni più radicali secondo le quali “tutto” sarebbe riducibile al linguaggio (panlogismo, logocentrismo o pansemiotismo, costruttivismo radicale) che chi pratica posizioni più morbide e problematiche, concorda nel ritenere che le modalità di acquisizione e di uso del linguaggio influiscano largamente nel determinare differenti concezioni del mondo e di sé, oltre che differenti opportunità di relazione e di esistenza dei soggetti che ne sono diversamente dotati. Va senz’altro in questa direzione la valorizzazione del modello narrativo nella formalizzazione e nella trasmissione della conoscenza. Il linguaggio narrativo è infatti costituzionalmente connotativo, metaforico ed “erratico”, a differenza del modello tassonomico, argomentativo e denotativo è più incline ad una organizzazione lineare e assoluta dei contenuti ai quali dà forma. Ed è, senza dubbio, quanto di più epistemologicamente, eticamente e pedagogicamente raccomandabile alla paideia del nostro tempo.File | Dimensione | Formato | |
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