INTRODUZIONE I disturbi dello spettro autistico (DSA) sono caratterizzati da severe difficoltà nella comunicazione, nel linguaggio, e nell’interazione sociale. Numerose evidenze associano inoltre i DSA ad anomalie nell’attenzione e nella percezione visiva. Uno dei problemi più frequentemente descritti riguarda la scarsa abilità ad integrare le informazioni visive in un pattern coerente. La presente ricerca ha studiato la modulazione della dimensione del fuoco attentivo (restringimento e allargamento) come possibile meccanismo alla base di questo deficit di integrazione. METODO L’abilità di adattare la dimensione del fuoco dell’attenzione visiva è stata studiata in bambini affetti da DSA e in controlli a sviluppo tipico, equiparati per età cronologica e livello intellettivo. Il paradigma sperimentale richiedeva di rispondere il più rapidamente possibile ad un target posto a differenti eccentricità visive. Prima della comparsa del target, le risorse attentive erano manipolate mediante un cue di differenti dimensioni: piccolo (contenente solo la prima eccentricità) o grande (contenente tutte le possibili eccentricità). RISULTATI Il gruppo dei bambini affetti da DSA mostrava un deficit nell’allargare la dimensione del fuoco attentivo, mentre l’abilità di restringimento del fuoco non era compromessa. Tale deficit è relato alla sintomatologia clinica, in particolare alle abilità comunicative. CONCLUSIONI L’inabilità ad integrare le informazioni visive che caratterizza i DSA sembra dipendere da un deficit nell’allargare il fuoco dell’attenzione visiva. Il fatto che tale meccanismo sia già sviluppato in infanti di 8 mesi lo candida ad essere un potenziale marker neurocognitivo per l’identificazione precoce di questo disturbo. In linea generale, queste evidenze suggeriscono che i DSA sono caratterizzati da anomalie attentive di basso livello, che nel corso dello sviluppo possono contribuire ad anomalie nei domini cognitivi di più alto livello, come quello socio-comunicativo.

Deficit nella modulazione del fuoco attentivo come possibile marker precoce per i disturbi dello spettro autistico

Ronconi, L.;Franchin, Laura;
2012-01-01

Abstract

INTRODUZIONE I disturbi dello spettro autistico (DSA) sono caratterizzati da severe difficoltà nella comunicazione, nel linguaggio, e nell’interazione sociale. Numerose evidenze associano inoltre i DSA ad anomalie nell’attenzione e nella percezione visiva. Uno dei problemi più frequentemente descritti riguarda la scarsa abilità ad integrare le informazioni visive in un pattern coerente. La presente ricerca ha studiato la modulazione della dimensione del fuoco attentivo (restringimento e allargamento) come possibile meccanismo alla base di questo deficit di integrazione. METODO L’abilità di adattare la dimensione del fuoco dell’attenzione visiva è stata studiata in bambini affetti da DSA e in controlli a sviluppo tipico, equiparati per età cronologica e livello intellettivo. Il paradigma sperimentale richiedeva di rispondere il più rapidamente possibile ad un target posto a differenti eccentricità visive. Prima della comparsa del target, le risorse attentive erano manipolate mediante un cue di differenti dimensioni: piccolo (contenente solo la prima eccentricità) o grande (contenente tutte le possibili eccentricità). RISULTATI Il gruppo dei bambini affetti da DSA mostrava un deficit nell’allargare la dimensione del fuoco attentivo, mentre l’abilità di restringimento del fuoco non era compromessa. Tale deficit è relato alla sintomatologia clinica, in particolare alle abilità comunicative. CONCLUSIONI L’inabilità ad integrare le informazioni visive che caratterizza i DSA sembra dipendere da un deficit nell’allargare il fuoco dell’attenzione visiva. Il fatto che tale meccanismo sia già sviluppato in infanti di 8 mesi lo candida ad essere un potenziale marker neurocognitivo per l’identificazione precoce di questo disturbo. In linea generale, queste evidenze suggeriscono che i DSA sono caratterizzati da anomalie attentive di basso livello, che nel corso dello sviluppo possono contribuire ad anomalie nei domini cognitivi di più alto livello, come quello socio-comunicativo.
2012
XXV Congresso Nazionale dell’AIP (Associazione italiana di Psicologia), sezione di Psicologia dello Sviluppo
Chieti
CONGRESSO NAZIONALE ASSOCIAZIONE ITALIANA DI PSICOLOGIA Sezione di Psicologia dello Sviluppo e dell‟Educazione
Ronconi, L.; Franchin, Laura; Gori, S.; Ruffino, M.
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