Introduzione Questo contributo si propone di indagare in bambini di 8 mesi se i meccanismi di orientamento dell’attenzione -fondamentali fin dall’inizio dello sviluppo per selezionare le informazioni rilevanti- possano essere modulati dalla salienza sociale degli oggetti e correlati ai tratti endofenotipici dei genitori. Metodo Nel primo studio è stata misurata la presenza di un vantaggio nell’orientare l’attenzione all’interno di uno stesso oggetto piuttosto che su oggetti diversi utilizzando il paradigma di Egly et al. (1994). Ai bambini (N=45) sono stati presentati due oggetti adiacenti non sociali (barre/volti invertiti) o sociali (volti dritti). Nel secondo studio, ai bambini (N=19) è stato somministrato un classico compito di orientamento dell’attenzione (Posner, 1980) e ai genitori (19 madri e padri) il Quoziente dello Spettro Autistico (QSA), correlando i punteggi dei genitori con la prestazione attentiva dei figli. In entrambi gli studi è stato utilizzato un eye-tracker per misurare la risposta saccadica dei bambini verso un bersaglio preceduto da un indizio valido, invalido o neutro. Risultati I dati evidenziano un vantaggio nello spostare l’attenzione all’interno dello stesso oggetto (i.e. minore latenza saccadica) rispetto a due oggetti diversi solo in presenza di barre o volti invertiti. I volti dritti, al contrario, riducono il costo pagato nello spostare l’attenzione tra due oggetti. Inoltre, i dati indicano che i figli di padri con un alto punteggio alla sottoscala comunicazione del QSA necessitano di più tempo nel distribuire l’attenzione nello spazio e hanno una ridotta facilitazione nella cattura dell’attenzione. Conclusioni I risultati suggeriscono che i meccanismi di orientamento dell’attenzione di bambini di 8 mesi possono essere modulati da oggetti socialmente salienti e possono correlare con tratti autistici dei genitori, suggerendo la possibilità di rilevare precoci differenze tra bambini a rischio e non a rischio di possibili deficit comunicativi.
L'orientamento dell'attenzione visuo-spaziale in bambini di 8 mesi
Franchin, Laura;
2012-01-01
Abstract
Introduzione Questo contributo si propone di indagare in bambini di 8 mesi se i meccanismi di orientamento dell’attenzione -fondamentali fin dall’inizio dello sviluppo per selezionare le informazioni rilevanti- possano essere modulati dalla salienza sociale degli oggetti e correlati ai tratti endofenotipici dei genitori. Metodo Nel primo studio è stata misurata la presenza di un vantaggio nell’orientare l’attenzione all’interno di uno stesso oggetto piuttosto che su oggetti diversi utilizzando il paradigma di Egly et al. (1994). Ai bambini (N=45) sono stati presentati due oggetti adiacenti non sociali (barre/volti invertiti) o sociali (volti dritti). Nel secondo studio, ai bambini (N=19) è stato somministrato un classico compito di orientamento dell’attenzione (Posner, 1980) e ai genitori (19 madri e padri) il Quoziente dello Spettro Autistico (QSA), correlando i punteggi dei genitori con la prestazione attentiva dei figli. In entrambi gli studi è stato utilizzato un eye-tracker per misurare la risposta saccadica dei bambini verso un bersaglio preceduto da un indizio valido, invalido o neutro. Risultati I dati evidenziano un vantaggio nello spostare l’attenzione all’interno dello stesso oggetto (i.e. minore latenza saccadica) rispetto a due oggetti diversi solo in presenza di barre o volti invertiti. I volti dritti, al contrario, riducono il costo pagato nello spostare l’attenzione tra due oggetti. Inoltre, i dati indicano che i figli di padri con un alto punteggio alla sottoscala comunicazione del QSA necessitano di più tempo nel distribuire l’attenzione nello spazio e hanno una ridotta facilitazione nella cattura dell’attenzione. Conclusioni I risultati suggeriscono che i meccanismi di orientamento dell’attenzione di bambini di 8 mesi possono essere modulati da oggetti socialmente salienti e possono correlare con tratti autistici dei genitori, suggerendo la possibilità di rilevare precoci differenze tra bambini a rischio e non a rischio di possibili deficit comunicativi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione