Questo volume raccoglie un esempio significativo dei contributi che l’anarchia ha dato a una forma politico-letteraria, quella del cabaret, particolarmente rilevante in Germania nel primo scorcio del ventesimo secolo. Al di là della stretta appartenenza ideologica di ciascuno degli autori dei quali sono qui raccolti i testi, aleggia in essi uno spirito comune che li raggruppa nel territorio anarchico. Tale spirito fu particolarmente compatto e coinvolgente nel pe­riodo che va tra la fine dell’Ottocento e la repubblica di Weimar e si rifletté in ogni settore della vita artistica di cui il cabaret rappre­sentò una sintesi colta e popolare insieme. Gli autori che si alter­nano sulla scena del cabaret e su quella della vita di bohème in quegli anni sono tra i più noti, come Erich Mühsam, Hugo Ball o Frank Wedekind, e i meno noti, come Peter Hille o Joachim Ringelnatz: tutti accomunati da una vena dissacrante e trasgressiva che traduce in espressione letteraria una riflessione complessa e profonda sul ruolo dell’uomo nella società e nel mondo e sul­l’utopia di una diversa, più autentica forma di convivenza civile.

A mezzanotte dormono i borghesi: anarchia e cabaret nella Germania del primo Novecento

Fambrini, Alessandro;
2006-01-01

Abstract

Questo volume raccoglie un esempio significativo dei contributi che l’anarchia ha dato a una forma politico-letteraria, quella del cabaret, particolarmente rilevante in Germania nel primo scorcio del ventesimo secolo. Al di là della stretta appartenenza ideologica di ciascuno degli autori dei quali sono qui raccolti i testi, aleggia in essi uno spirito comune che li raggruppa nel territorio anarchico. Tale spirito fu particolarmente compatto e coinvolgente nel pe­riodo che va tra la fine dell’Ottocento e la repubblica di Weimar e si rifletté in ogni settore della vita artistica di cui il cabaret rappre­sentò una sintesi colta e popolare insieme. Gli autori che si alter­nano sulla scena del cabaret e su quella della vita di bohème in quegli anni sono tra i più noti, come Erich Mühsam, Hugo Ball o Frank Wedekind, e i meno noti, come Peter Hille o Joachim Ringelnatz: tutti accomunati da una vena dissacrante e trasgressiva che traduce in espressione letteraria una riflessione complessa e profonda sul ruolo dell’uomo nella società e nel mondo e sul­l’utopia di una diversa, più autentica forma di convivenza civile.
2006
Trento
Università di Trento. Dipartimento di scienze filologiche e storiche
9788884431691
Fambrini, Alessandro; N., Muzzi
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
Labirinti 96.pdf

accesso aperto

Tipologia: Versione editoriale (Publisher’s layout)
Licenza: Tutti i diritti riservati (All rights reserved)
Dimensione 2.44 MB
Formato Adobe PDF
2.44 MB Adobe PDF Visualizza/Apri

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11572/55496
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact