L’articolo offre una rilettura con testo e traduzione di un’epistola di Antonino Pio inviata alla fondazione traianea di Parthicopolis in Tracia. L’intervento imperiale, forse richiesto dalla stessa comunità particopolitana attraverso ambasceria, si distingue per la sua originalità, se confrontato con il corpus di costituzioni imperiali del II secolo d.C. Dopo aver ridiscusso alcune questioni tra Parthicopolis e la vicina e più potente Heraclea Syntica, città coinvolte in una disputa i cui termini specifici non è possibile ricostruire per il danno del supporto epigrafico, l’imperatore riconosce alla fondazione imperiale la possibilità di riscuotere un testatico, che potesse coprire le «spese necessarie» della città, e di allargare la boulé civica, al fine di ingrossare le casse pubbliche con summae honorariae che i nuovi buleuti avrebbero versato a titolo onorifico. Insieme a questi benefici, Antonino Pio riconosce uno spazio giurisdizionale alle corti giudiziarie particopolitane, che avrebbero potuto giudicare i «possessori entro il loro territorio» per controversie di valore non superiore a 250 denarii. La costituzione di Antonino Pio è una prova di eclettismo e avvedutezza dell’intervento normativo imperiale. Per non alterare gli equilibri politici e istituzionali cui era soggetta la stessa Parthicopolis, l’imperatore riconosce una somma di benefici, ciascuno dei quali di modeste dimensioni e incapace di produrre “effetti collaterali” sugli altri attori politici ed economici dell’area: l’insieme di ciò si tradusse però in un importante intervento in favore della fondazione traianea, la quale decise di eternare nella pietra il riconoscimento imperiale. In ragione di quanto espresso, l’articolo avanza infine alcune riflessioni conclusive sull’azione dell’imperatore, e sulle categorie analitiche che un lettore contemporaneo potrebbe considerare per comprenderne la portata.
The article provides an interpretation, together with a translation, of a letter sent by Antoninus Pius to the Trajan's foundation of Parthicopolis in Thrace. The imperial document, possibly requested by the Parthicopolis community itself through an embassy, is noteworthy for its originality when compared with the corpus of imperial constitutions of the 2nd century CE. Following deliberations concerning Parthicopolisand the proximate, more powerful city of Heraclea Syntica – both engaged in a dispute whose particulars have been rendered uncertain due to the damage of the epigraphic support – the emperor firstly authorized the imperial foundation to collect a poll tax, the revenues of which were intended to cover the «necessary expenses» of the city; moreover, he accorded the polis the right to expand the civic boulé, with a view to enlarge the public funds with the summae honorariae paid on an honorary basis by the newly appointed members. Finally, Antoninus Pius acknowledged a special jurisdictional space for civic courts, enabling them to judge on disputes, not exceeding 250 denarii in value, among «owners within their own territory».The constitution of Antoninus Pius is evidence of the eclecticism and prudence of imperial regulatory intervention. In order to avoid any disturbance to the political and institutional equilibrium to which Parthicopolis itself was subject, the emperor acknowledged a number of benefits, each of which was modest in size and incapable of producing "side effects" affecting the other political and economic actors in the area: However, when considered as a whole, these measures constituted a substantial intervention in favour of Trajan's foundation, which decided to commemorate the imperial recognition in stone. In conclusion, the article provides some preliminary considerations on the actions of the emperor as a whole, and the analytical categories that a contemporary reader might consider in order to understand their significance.
Alcune considerazioni su un’epistola di Antonino Pio (IGBulg IV, 2263 = V, 5895 / Greco, Tommaso. - In: HISTORIKÀ. - ISSN 2240-774X. - STAMPA. - 14, 2024:(2025), pp. 181-196. [10.13135/2039-4985/8740]
Alcune considerazioni su un’epistola di Antonino Pio (IGBulg IV, 2263 = V, 5895
Tommaso Greco
2025-01-01
Abstract
L’articolo offre una rilettura con testo e traduzione di un’epistola di Antonino Pio inviata alla fondazione traianea di Parthicopolis in Tracia. L’intervento imperiale, forse richiesto dalla stessa comunità particopolitana attraverso ambasceria, si distingue per la sua originalità, se confrontato con il corpus di costituzioni imperiali del II secolo d.C. Dopo aver ridiscusso alcune questioni tra Parthicopolis e la vicina e più potente Heraclea Syntica, città coinvolte in una disputa i cui termini specifici non è possibile ricostruire per il danno del supporto epigrafico, l’imperatore riconosce alla fondazione imperiale la possibilità di riscuotere un testatico, che potesse coprire le «spese necessarie» della città, e di allargare la boulé civica, al fine di ingrossare le casse pubbliche con summae honorariae che i nuovi buleuti avrebbero versato a titolo onorifico. Insieme a questi benefici, Antonino Pio riconosce uno spazio giurisdizionale alle corti giudiziarie particopolitane, che avrebbero potuto giudicare i «possessori entro il loro territorio» per controversie di valore non superiore a 250 denarii. La costituzione di Antonino Pio è una prova di eclettismo e avvedutezza dell’intervento normativo imperiale. Per non alterare gli equilibri politici e istituzionali cui era soggetta la stessa Parthicopolis, l’imperatore riconosce una somma di benefici, ciascuno dei quali di modeste dimensioni e incapace di produrre “effetti collaterali” sugli altri attori politici ed economici dell’area: l’insieme di ciò si tradusse però in un importante intervento in favore della fondazione traianea, la quale decise di eternare nella pietra il riconoscimento imperiale. In ragione di quanto espresso, l’articolo avanza infine alcune riflessioni conclusive sull’azione dell’imperatore, e sulle categorie analitiche che un lettore contemporaneo potrebbe considerare per comprenderne la portata.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione



