Genere, carriere e politiche in accademia. Processi, rappresentazioni e resistenze

Negli ultimi decenni si è registrata una crescente attenzione da parte delle istituzioni europee, e più recentemente anche italiane, verso le istanze di equità nei contesti scientifici ed accademici. A partire dai risultati di una ricerca di respiro nazionale, che ha preso in considerazione più atenei e diversi ambiti disciplinari e analizzato gli intrecci tra percorsi accademici, genere e politiche in Italia, l’articolo intende descrivere alcuni dei principali processi che contribuiscono a produrre e riprodurre le disparità di genere, focalizzando in particolare l’attenzione sulle rappresentazioni e riflessioni del personale scientifico in merito all’esistenza o meno del problema, sulla opportunità e necessità di misure di policy e sulle possibili strategie di intervento finalizzate a promuovere un maggior equilibrio di genere all’interno dell’Università. Il contributo restituisce un quadro articolato e pervasivo delle diseguaglianze di genere nell’accademia italiana, a cui fanno da corollario una scarsa visibilità della questione e la negazione della necessità di azioni e politiche finalizzate a promuovere il cambiamento. Nonostante l’effettiva presenza di significativi squilibri di genere, l’enfasi sulle norme ‘meritocratiche’, la fede nei risultati individuali e nell’eccellenza, la visione della ‘conciliazione’ come problema individuale, “l’ipervisibilità della maternità” sono alcune delle principali dimensioni che spiegano le perplessità riscontrate tra le diverse persone intervistate in merito all’opportunità di attivare misure di parità (in particolare di azioni positive) e creano un clima di resistenze diffuse, a prescindere dalla collocazione degli atenei e delle discipline scientifiche prese in esame.