La teoria economica dell’inadempimento efficiente legittima la scelta opportunistica del debitore di non adempiere alla propria obbligazione contrattuale ogniqualvolta i benefici attesi dall’inadempimento superi-no il costo del risarcimento eventualmente dovuto alla parte fedele, favorendo così un’allocazione più efficiente delle risorse. Nei contesti giuridici di common law a tale impostazione si è da tempo contrappo-sto il rimedio del disgorgement, che – pur con taluni limiti applicativi – consente di imporre al debitore inadempiente la restituzione al creditore del vantaggio indebitamente ottenuto, anche in assenza di un ef-fettivo danno. Nel dibattito italiano, al contrario, la dottrina ha tradizionalmente rilevato l’assenza di un simile rimedio nell’ordinamento positivo, se non la sua incompatibilità con taluni suoi principi cardine, sebbene non siano mancati tentativi di individuare basi giuridiche per un’applicazione analogica o un’interpretazione evolutiva degli istituti esistenti. Alla luce dei più recenti sviluppi della giurisprudenza straniera e dell’emersione della rilevanza del fenomeno nell’ambito di nuove fattispecie negoziali – come quelle aventi ad oggetto lo scambio tra contenuti o servizi digitali e dati personali – si intende proporre una nuova riflessione che, muovendo dall’enucleazione di taluni modelli e funzioni del disgorgement quale ca-tegoria giuridica descrittiva, tenti di verificare se detti modelli siano compatibili con gli schemi e le funzio-ni del sistema rimediale italiano, con l’obiettivo individuare il giusto contemperamento tra effettività della tutela e l’esigenza di fornire adeguati incentivi all’adempimento, valorizzando gli interessi concretamente emergenti dalla prassi giudiziaria.
The efficient breach theory in contract law endorses a debtor’s deliberate decision not to perform a contractual obligation when the benefit from the breach exceeds the potential cost of compensating the victim, thereby promoting a more efficient allocation of resources. In common law systems, this view has long been countered by the remedy of disgorgement, which – despite certain limitations – allows courts to require the breaching party to surrender profits wrongfully obtained, regardless of any actual loss. In the Italian legal debate, by contrast, scholars have traditionally viewed disgorgement as either absent from or incompatible with the foundational principles governing contractual remedies. Still, some commentators have attempted to ground such a remedy by reinterpreting existing legal institutions through analogical or evolutionary reasoning. Against the backdrop of recent foreign case law and the increasing prominence of new contractual dynamics – such as exchanges involving digital content or services and personal data – this article reconsiders the relevance of disgorgement in the Italian legal context. It begins by identifying core models and functions of disgorgement as a descriptive legal category and assesses their potential compatibility with the structure and aims of Italian remedial system. The broader goal is to strike a balance between effective judicial protection and adequate incentives for performance, in light of the actual interests emerging from contemporary judicial practice
Profitto illecito e inadempimento del contratto: modelli e funzioni del disgorgement tra “vecchie” e “nuove” fattispecie negoziali / De Mari Casareto Dal Verme, Tommaso. - In: PERSONA E MERCATO. - ISSN 2239-8570. - ELETTRONICO. - 2025:2(2025), pp. 567-606.
Profitto illecito e inadempimento del contratto: modelli e funzioni del disgorgement tra “vecchie” e “nuove” fattispecie negoziali
De Mari Casareto dal Verme, Tommaso
2025-01-01
Abstract
La teoria economica dell’inadempimento efficiente legittima la scelta opportunistica del debitore di non adempiere alla propria obbligazione contrattuale ogniqualvolta i benefici attesi dall’inadempimento superi-no il costo del risarcimento eventualmente dovuto alla parte fedele, favorendo così un’allocazione più efficiente delle risorse. Nei contesti giuridici di common law a tale impostazione si è da tempo contrappo-sto il rimedio del disgorgement, che – pur con taluni limiti applicativi – consente di imporre al debitore inadempiente la restituzione al creditore del vantaggio indebitamente ottenuto, anche in assenza di un ef-fettivo danno. Nel dibattito italiano, al contrario, la dottrina ha tradizionalmente rilevato l’assenza di un simile rimedio nell’ordinamento positivo, se non la sua incompatibilità con taluni suoi principi cardine, sebbene non siano mancati tentativi di individuare basi giuridiche per un’applicazione analogica o un’interpretazione evolutiva degli istituti esistenti. Alla luce dei più recenti sviluppi della giurisprudenza straniera e dell’emersione della rilevanza del fenomeno nell’ambito di nuove fattispecie negoziali – come quelle aventi ad oggetto lo scambio tra contenuti o servizi digitali e dati personali – si intende proporre una nuova riflessione che, muovendo dall’enucleazione di taluni modelli e funzioni del disgorgement quale ca-tegoria giuridica descrittiva, tenti di verificare se detti modelli siano compatibili con gli schemi e le funzio-ni del sistema rimediale italiano, con l’obiettivo individuare il giusto contemperamento tra effettività della tutela e l’esigenza di fornire adeguati incentivi all’adempimento, valorizzando gli interessi concretamente emergenti dalla prassi giudiziaria.| File | Dimensione | Formato | |
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