Al tramonto del XV secolo, il problema del tempo musicale – in senso assoluto, come durata, e relativo, come rapporto fra durate - diviene oggetto preferenziale della riflessione teorica dei musici Johannes Tinctoris (+ ca. 1511) e Franchino Gaffurio (+ 1522). Entrambi rivolgono le loro energie alla sistematizzazione e alla razionalizzazione della semiografia mensurale – il sistema notazionale usato per definire durate e rapporti fra durate – , applicando alle figure musicali, ai segni di mensura e a quelli di proporzione criteri stabili e matematicamente fondati. La fissazione di una norma e di un confine certo tra prassi ortodosse e non ortodosse ha un significativo impatto nel ruolo del notatore, che vede ridursi il margine per la sua autonoma interpretazione della lingua musicale e della sua scrittura in favore di una “codificazione” con ambizioni universalistiche; contestualmente, giunge al termine la stagione delle libere e rizomatiche sperimentazioni sul ritmo notato e cantato. Il contributo ripercorre brevemente le tappe del processo di razionalizzazione della notazione mensurale, illustrando come tale processo sia dipeso anche dall’imporsi dei modelli di calcolo della aritmetica commerciale o “d’abaco”.
Musica mensurabilis: scrittura e misura del tempo in musica / Pirani, Giacomo. - In: DIGITI. - ISSN 3035-2843. - 2024, 2:(2024), pp. 49-54.
Musica mensurabilis: scrittura e misura del tempo in musica.
Pirani, Giacomo
2024-01-01
Abstract
Al tramonto del XV secolo, il problema del tempo musicale – in senso assoluto, come durata, e relativo, come rapporto fra durate - diviene oggetto preferenziale della riflessione teorica dei musici Johannes Tinctoris (+ ca. 1511) e Franchino Gaffurio (+ 1522). Entrambi rivolgono le loro energie alla sistematizzazione e alla razionalizzazione della semiografia mensurale – il sistema notazionale usato per definire durate e rapporti fra durate – , applicando alle figure musicali, ai segni di mensura e a quelli di proporzione criteri stabili e matematicamente fondati. La fissazione di una norma e di un confine certo tra prassi ortodosse e non ortodosse ha un significativo impatto nel ruolo del notatore, che vede ridursi il margine per la sua autonoma interpretazione della lingua musicale e della sua scrittura in favore di una “codificazione” con ambizioni universalistiche; contestualmente, giunge al termine la stagione delle libere e rizomatiche sperimentazioni sul ritmo notato e cantato. Il contributo ripercorre brevemente le tappe del processo di razionalizzazione della notazione mensurale, illustrando come tale processo sia dipeso anche dall’imporsi dei modelli di calcolo della aritmetica commerciale o “d’abaco”.| File | Dimensione | Formato | |
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