Il saggio esamina il concetto di politico proposto da Carl Schmitt nel suo celebre libro del 1932, evidenziando la sua rilevanza e le sue implicazioni nel contesto contemporaneo. Schmitt ribalta il tradizionale rapporto tra Stato e politico, sostenendo che è il politico a precedere lo Stato. Questo concetto si basa sulla distinzione amico-nemico, dove la politica si fonda sull’identificazione di un nemico esterno che giustifica l’esistenza e l’azione dello Stato. Il testo analizza anche la visione schmittiana della guerra come elemento fondamentale della politica, criticando la sua concezione di conflitto come unico strumento per la preservazione dello Stato. Tuttavia, si evidenzia come nel contesto attuale, caratterizzato da una crescente cooperazione internazionale e dal ripudio della guerra come strumento politico, le idee di Schmitt trovino una limitata applicabilità. Infine, si suggerisce che la tolleranza e il dialogo sono fondamentali per una governance politica efficace, contrapponendosi alla concezione di Schmitt basata sullo scontro e sulla prevaricazione.

This essay examines the concept of the political written by Carl Schmitt in 1932, highlighting its relevance and implications in the contemporary context. Schmitt overturns the traditional relationship between the State and the political, arguing that it is the political that precedes the State. This concept is based on the friend-enemy distinction, where politics is founded on the identification of an external enemy that justifies the existence and action of the State. The text also analyzes Schmitt’s view of war as a fundamental element of politics, criticizing his conception of conflict as the sole instrument for the preservation of the State. However, it is pointed out how in the current context, characterized by increasing international cooperation and the rejection of war as a political tool, Schmitt's ideas find limited applicability. Finally, it is suggested that tolerance and dialogue are fundamental for effective political governance, contrasting with Schmitt’s conception based on confrontation and domination.

Il concetto di politico di C. Schmitt: una rilettura ai giorni nostri / Desantis, Vincenzo. - In: QUESTE ISTITUZIONI. - ISSN 1121-3353. - ELETTRONICO. - 2024:1(2024), pp. 97-108.

Il concetto di politico di C. Schmitt: una rilettura ai giorni nostri

Desantis, Vincenzo
2024-01-01

Abstract

Il saggio esamina il concetto di politico proposto da Carl Schmitt nel suo celebre libro del 1932, evidenziando la sua rilevanza e le sue implicazioni nel contesto contemporaneo. Schmitt ribalta il tradizionale rapporto tra Stato e politico, sostenendo che è il politico a precedere lo Stato. Questo concetto si basa sulla distinzione amico-nemico, dove la politica si fonda sull’identificazione di un nemico esterno che giustifica l’esistenza e l’azione dello Stato. Il testo analizza anche la visione schmittiana della guerra come elemento fondamentale della politica, criticando la sua concezione di conflitto come unico strumento per la preservazione dello Stato. Tuttavia, si evidenzia come nel contesto attuale, caratterizzato da una crescente cooperazione internazionale e dal ripudio della guerra come strumento politico, le idee di Schmitt trovino una limitata applicabilità. Infine, si suggerisce che la tolleranza e il dialogo sono fondamentali per una governance politica efficace, contrapponendosi alla concezione di Schmitt basata sullo scontro e sulla prevaricazione.
2024
1
Desantis, Vincenzo
Il concetto di politico di C. Schmitt: una rilettura ai giorni nostri / Desantis, Vincenzo. - In: QUESTE ISTITUZIONI. - ISSN 1121-3353. - ELETTRONICO. - 2024:1(2024), pp. 97-108.
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