CONCLUSIONI: Le proposte progettuali presentate si inseriscono nel dibattito culturale della trasformazione delle città storiche a partire dal tema della costruzione di moschee ed edifici ad essa annessi che hanno, nei territori dell’Islam, modalità insediative differenti rispetto a quelle delle nostre città d’Occidente. Queste proposte considerano la tutela del patrimonio formale di una città senza però rinunciare alla trasformazione di parti storiche che non possono rientrare in una logica meramente conservativa, né dal punto di vista culturale né morfologico ma che necessitano di rappresentare, attraverso il progetto del nuovo, anche il nostro tempo. Tale posizione è animata da una visione critica nei confronti della risoluzione emergenziale attraverso l’appropriazione temporanea, effimera e in definitiva impropria di spazi con un qualche tentativo di estetizzazione del precario, come nel caso dei musallah spesso definite “moschee nei garage”. Un atteggiamento che svilisce il contenuto formale e la capacità trasformativa ed emancipativa dell’architettura. Si ritiene invece che il contenuto dell’architettura in termini progressivi sia eminentemente formale e che i temi che essa è chiamata a svolgere non possano ridursi a precarie risoluzioni quali “ricondizionamenti” o sovrascritture attraverso sistemi processuali adattivi degli spazi di scarto della città ma dovrebbe fondarsi sulla riformulazione dei tipi e delle configurazioni spaziali in grado di reificare, di costruire e di donare luoghi identitari alla città storica.

CONCLUSIONS: The project proposals presented are part of the cultural debate of the transformation of historic cities starting from the theme of the construct ion of mosques and related buildings which in the territories of Islam have different settlement methods than those of our Western cities. These proposals consider the formal heritage of a city without however renouncing the transformation of historical parts that cannot be part of a conservative logic, neither from a cultural nor morphological point of view but which need to represent, through the project of the new, also our time. This position is animated by a critical vision of emergency resolution through the improper temporary appropriation of spaces as in the case of the musallah often called “mosques in garages”. An attitude that demeans the formal content and the transformative and emancipatory capacity of architecture. Instead, it is believed that the content of architecture in progressive terms is a formal content. The issues that architecture is called to solve cannot be reduced to precarious resolutions of “reconditioning” through adaptive processes of the waste spaces of the city but should be based on the reformulation of the types and spatial configurations capable of building and donating identity places to the city historical.

Forme dell'Islam. Moschee nei centri urbani occidentali = Islam Forms. Mosques in the Western Urban Centers / Sansò, C. - In: U+D URBANFORM AND DESIGN. - ISSN 2612-3754. - STAMPA. - 2020, 14:07/ punti di vista(2020), pp. 188-191.

Forme dell'Islam. Moschee nei centri urbani occidentali = Islam Forms. Mosques in the Western Urban Centers

SANSÒ C
2020-01-01

Abstract

CONCLUSIONI: Le proposte progettuali presentate si inseriscono nel dibattito culturale della trasformazione delle città storiche a partire dal tema della costruzione di moschee ed edifici ad essa annessi che hanno, nei territori dell’Islam, modalità insediative differenti rispetto a quelle delle nostre città d’Occidente. Queste proposte considerano la tutela del patrimonio formale di una città senza però rinunciare alla trasformazione di parti storiche che non possono rientrare in una logica meramente conservativa, né dal punto di vista culturale né morfologico ma che necessitano di rappresentare, attraverso il progetto del nuovo, anche il nostro tempo. Tale posizione è animata da una visione critica nei confronti della risoluzione emergenziale attraverso l’appropriazione temporanea, effimera e in definitiva impropria di spazi con un qualche tentativo di estetizzazione del precario, come nel caso dei musallah spesso definite “moschee nei garage”. Un atteggiamento che svilisce il contenuto formale e la capacità trasformativa ed emancipativa dell’architettura. Si ritiene invece che il contenuto dell’architettura in termini progressivi sia eminentemente formale e che i temi che essa è chiamata a svolgere non possano ridursi a precarie risoluzioni quali “ricondizionamenti” o sovrascritture attraverso sistemi processuali adattivi degli spazi di scarto della città ma dovrebbe fondarsi sulla riformulazione dei tipi e delle configurazioni spaziali in grado di reificare, di costruire e di donare luoghi identitari alla città storica.
2020
07/ punti di vista
Sansò, C
Forme dell'Islam. Moschee nei centri urbani occidentali = Islam Forms. Mosques in the Western Urban Centers / Sansò, C. - In: U+D URBANFORM AND DESIGN. - ISSN 2612-3754. - STAMPA. - 2020, 14:07/ punti di vista(2020), pp. 188-191.
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