Nella guerra esistono situazioni in cui a una parte è attribuito un potere di vita o di morte sull’altra. La tradizione giuridica medievale cerca di ricondurre questo potere all’interno del diritto e di limitarlo. Il giurista italiano Alberico Gentili nella sua opera De jure belli libri tres (1598) rappresenta, nell’età moderna, l’estremo tentativo di riproporre questa tradizione e di offrire una ricostruzione della guerra quale strumento di giustizia e quindi regolata in ogni suo aspetto dal diritto. Si oppone così ad una differente tradizione, antica ma sempre riaffiorante nella storia, che vede invece nella guerra un luogo dal quale il diritto è assente, tace e la sola violenza, che comprende un’illimitata vitae necisque potestas, diventa così l’origine del diritto e di ogni nuovo potere e ordine.

THE RIGHT OF LIFE AND DEATH IN WAR IN DE IURE BELLI LIBRI TRES (1598) BY ALBERICO GENTILI (1552-1608). In war, there are situations in which one side is given the power of life or death over the other. The medieval legal tradition tries to bring this power back into law and to limit it. The Italian jurist Alberico Gentili in his work De jure belli libri tres (1598) represents, in the modern age, the attempt to offer an interpretation of war as an instrument of justice and therefore regulated in every aspect by the law. Gentili’s theory is the opposite of a different tradition, ancient but always resurfacing in history, which instead sees war as a place from which law is absent, is silent and only violence, which includes an unlimited vitae necisque potestas, thus becomes the origin of law and of every new power and order.

Il diritto di vita e di morte in guerra nel De iure belli libri tres (1598) di Alberico Gentili (1552-1608) / Marchetto, Giuliano. - In: MIRABILIA. - ISSN 1676-5818. - ELETTRONICO. - 2022, 35:2(2022), pp. 347-369.

Il diritto di vita e di morte in guerra nel De iure belli libri tres (1598) di Alberico Gentili (1552-1608)

Marchetto Giuliano
2022-01-01

Abstract

Nella guerra esistono situazioni in cui a una parte è attribuito un potere di vita o di morte sull’altra. La tradizione giuridica medievale cerca di ricondurre questo potere all’interno del diritto e di limitarlo. Il giurista italiano Alberico Gentili nella sua opera De jure belli libri tres (1598) rappresenta, nell’età moderna, l’estremo tentativo di riproporre questa tradizione e di offrire una ricostruzione della guerra quale strumento di giustizia e quindi regolata in ogni suo aspetto dal diritto. Si oppone così ad una differente tradizione, antica ma sempre riaffiorante nella storia, che vede invece nella guerra un luogo dal quale il diritto è assente, tace e la sola violenza, che comprende un’illimitata vitae necisque potestas, diventa così l’origine del diritto e di ogni nuovo potere e ordine.
2022
2
Marchetto, Giuliano
Il diritto di vita e di morte in guerra nel De iure belli libri tres (1598) di Alberico Gentili (1552-1608) / Marchetto, Giuliano. - In: MIRABILIA. - ISSN 1676-5818. - ELETTRONICO. - 2022, 35:2(2022), pp. 347-369.
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
15._art._marchetto.pdf

Solo gestori archivio

Tipologia: Versione editoriale (Publisher’s layout)
Licenza: Tutti i diritti riservati (All rights reserved)
Dimensione 550.81 kB
Formato Adobe PDF
550.81 kB Adobe PDF   Visualizza/Apri

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11572/429298
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
  • OpenAlex ND
social impact