La Corte costituzionale ha fornito alcune rilevanti specificazioni in merito alle conseguenze della sentenza n. 262/2017, specificando che toccherà al giudice comune applicare ed eventualmente sindacare il diritto parlamentare disciplinante le procedure di scelta del contraente, potenzialmente in deroga al codice dei contratti pubblici. In questo contesto, tuttavia, il “criterio dei terzi” e il nesso tra autonomia regolamentare ed autodichia appaiono sempre più incapaci di amministrare il riparto di giurisdizione, esponendo al rischio di indebite interferenze alcune delle fattispecie più sensibili per l’autonomia degli organi costituzionali.
FIRST PIT STOP FOR “AUTODICHIA”. EARLY CONSIDERATIONS UPON CONST. COURT. SENTENCE N. 65/2024. The Constitutional Court has provided some significant clarifications regarding the consequences of ruling no. 262/2017, specifying that it will be up to the ordinary judge to apply and potentially review parliamentary law governing the procedures for selecting contractors, potentially in derogation of the pu-blic contracts code. In this context, however, the “third-party criterion” and the connection between regu-latory autonomy and self-judging increasingly appear incapable of managing the allocation of jurisdiction, exposing some of the most sensitive cases for the autonomy of constitutional bodies to the risk of undue interference
Un tagliando all’autodichia: prime note a margine di Corte cost., sentenza n. n. 65 del 2024 / Dalla Balla, Francesco. - In: OSSERVATORIO COSTITUZIONALE. - ISSN 2283-7515. - 2024:4(2024), pp. 346-371.
Un tagliando all’autodichia: prime note a margine di Corte cost., sentenza n. n. 65 del 2024
Dalla Balla, Francesco
2024-01-01
Abstract
La Corte costituzionale ha fornito alcune rilevanti specificazioni in merito alle conseguenze della sentenza n. 262/2017, specificando che toccherà al giudice comune applicare ed eventualmente sindacare il diritto parlamentare disciplinante le procedure di scelta del contraente, potenzialmente in deroga al codice dei contratti pubblici. In questo contesto, tuttavia, il “criterio dei terzi” e il nesso tra autonomia regolamentare ed autodichia appaiono sempre più incapaci di amministrare il riparto di giurisdizione, esponendo al rischio di indebite interferenze alcune delle fattispecie più sensibili per l’autonomia degli organi costituzionali.| File | Dimensione | Formato | |
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