l presente contributo trae occasione dalla lettura dell’interessante saggio di Marco Cossutta, il terzo esplicitamente dedicato al tema dell’interpretazione giuridica. L’autore analizza il saggio del filosofo triestino con particolare riguardo ai filosofi giuridici ai quali egli più esplicitamente fa riferimento (Capograssi, Opocher, Gentile, Cavalla). È proposto anche un confronto con la posizione manifestata da Tullio Ascarelli nei suoi scritti dedicati alla teoria dell’interpretazione, al diritto comparato e a quello commerciale. D’altro canto, nella prospettiva ancóra neo-idealista di Ascarelli (ma già disponibile a condividere sollecitazioni, che sarebbero state poi proprie dell’ermeneutica giuridica), all’attività interpretativa è attribuito il cómpito di consentire che le istanze sociali ed economiche penetrino nel sistema dell’ordinamento giuridico, costruito questo solo attraverso la generalizzazione dei concetti promananti dal diritto positivo. L’autore riconosce altri due meriti al volume di Cossutta: quello di aver posto il problema se la filosofia dell’esperienza giuridica di Capograssi e Opocher (come ripensata e aggiornata attraverso la lettura di Marco Cossutta), possa essere coniugata con una concezione metafisica del diritto intesa nel senso classico di Platone e di Aristotele; quello di avere proposto una teoria dell’interpretazione giuridica a partire da una prospettiva filosofica che, erroneamente, ha sempre trascurato tale àmbito
This contribution draws inspiration from the reading of Marco Cossutta's interesting essay, the third explicitly dedicated to the topic of legal interpretation. The author analyzes the essay by the philosopher from Trieste with particular attention to the legal philosophers he most explicitly refers to (Capograssi, Opocher, Gentile, Cavalla). A comparison is also proposed with the position expressed by Tullio Ascarelli in his writings, dedicated to the theory of interpretation, and of comparative and commercial law. After all, in Ascarelli's perspective (a still neo-idealistic one, but already willing to share solicitations, which would later be specific to legal hermeneutics) the interpretative activity is attributed the task of allowing social and economic demands to penetrate the legal system, which is has only been constructed through the generalization of the concepts emanating from positive law. The author recognizes two other merits of Cossutta's volume: that of having posed the problem of whether Capograssi and Opocher’s philosophy of legal experience (as rethought and updated through the reading of Marco Cossutta) can be combined with a metaphysical conception of law understood in the classical sense of Plato and Aristotle; and that of having proposed a theory of legal interpretation starting from a philosophical perspective, which, errouneously, has always neglected this field
Echi anche ascarelliani nel dodicesimo libro di Marco Cossutta e due particolari meriti / Casa, Federico. - In: FILOSOFIA DEI DIRITTI UMANI. - ISSN 1129-972X. - 2023:66(2024), pp. 41-53. [10.53136/97912218110184]
Echi anche ascarelliani nel dodicesimo libro di Marco Cossutta e due particolari meriti
Casa, Federico
2024-01-01
Abstract
l presente contributo trae occasione dalla lettura dell’interessante saggio di Marco Cossutta, il terzo esplicitamente dedicato al tema dell’interpretazione giuridica. L’autore analizza il saggio del filosofo triestino con particolare riguardo ai filosofi giuridici ai quali egli più esplicitamente fa riferimento (Capograssi, Opocher, Gentile, Cavalla). È proposto anche un confronto con la posizione manifestata da Tullio Ascarelli nei suoi scritti dedicati alla teoria dell’interpretazione, al diritto comparato e a quello commerciale. D’altro canto, nella prospettiva ancóra neo-idealista di Ascarelli (ma già disponibile a condividere sollecitazioni, che sarebbero state poi proprie dell’ermeneutica giuridica), all’attività interpretativa è attribuito il cómpito di consentire che le istanze sociali ed economiche penetrino nel sistema dell’ordinamento giuridico, costruito questo solo attraverso la generalizzazione dei concetti promananti dal diritto positivo. L’autore riconosce altri due meriti al volume di Cossutta: quello di aver posto il problema se la filosofia dell’esperienza giuridica di Capograssi e Opocher (come ripensata e aggiornata attraverso la lettura di Marco Cossutta), possa essere coniugata con una concezione metafisica del diritto intesa nel senso classico di Platone e di Aristotele; quello di avere proposto una teoria dell’interpretazione giuridica a partire da una prospettiva filosofica che, erroneamente, ha sempre trascurato tale àmbito| File | Dimensione | Formato | |
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