Questa tesi si propone di indagare l’esperienza di viaggio e la rappresentazione dell’Italia nelle opere delle scrittrici britanniche del XIX secolo. L’analisi di alcuni testi letterari di Mary Shelley, Elizabeth Barrett Browning e George Eliot aiuterà a stabilire una connessione tra il soggiorno nella Penisola ed il loro percorso individuale di emancipazione come donne e come artiste. Il distacco dalla madrepatria e il confronto con la cultura italiana furono infatti determinanti per Shelley, Barrett Browning ed Eliot per acquisire una nuova prospettiva sulla loro terra d’origine, per liberarsi dai rigidi codici di comportamento che contrassegnavano la vita delle donne in Gran Bretagna e per acquisire l’autorità necessaria per scrivere. Verrà dimostrato che, a differenza di altri viaggiatori del Grand Tour, Shelley, Barrett Browning ed Eliot andarono oltre la mera descrizione delle bellezze italiane, soffermandosi su temi di carattere sociale e politico. Evitando rappresentazioni stereotipate della Penisola e impegnandosi in un dialogo autentico con il Paese e i suoi abitanti, esse contribuirono ad espandere i confini della narrativa di viaggio fino ad esplorare questioni di importanza pubblica in linea con le emergenti ideologie nazionali e, allo stesso tempo, ad oltrepassare i confini della sfera femminile. La ricerca rivelerà che l’esperienza del viaggio non fu solo essenziale nel loro percorso per diventare scrittrici, ma contribuì ad accrescere il desiderio di liberazione per loro stesse e per l’Italia.
This thesis aims to investigate the experience of travel and the representation of Italy in the works of British women writers of the nineteenth century. A close reading of literary texts by Mary Shelley, Elizabeth Barrett Browning and George Eliot will help establish a connection between their journey to the Peninsula and their development as women and writers. The separation from their homeland and the confrontation with Italian culture were indeed pivotal for Shelley, Barrett Browning and Eliot in gaining a new perspective on their native land, breaking free from the rigid codes of behaviour expected from English ladies, and acquiring the authority and the confidence to write. It will be shown that in contrast to other Grand Tourists, Shelley, Barrett Browning and Eliot went beyond a mere description of Italian beauties and moved into the realm of social commentary. By avoiding stereotypical representations of the Peninsula and engaging in an authentic dialogue with the country and its inhabitants, they broadened the scope of travel narrative and explored matters of public importance to provide insight into national ideologies, while expanding the boundaries of the female sphere. The research will reveal that the experience of travel was not only essential in their journey to become professional writers, but it also increased their desire for the liberation of Italy as well as their own.
“O Bella Libertà”: the Experience of Travel and the Representation of Italy in the Works of Mary Shelley, Elizabeth Barrett Browning and George Eliot / Bocchio, Giulia. - (2024 Mar 27), pp. 1-287. [10.15168/11572_405089]
“O Bella Libertà”: the Experience of Travel and the Representation of Italy in the Works of Mary Shelley, Elizabeth Barrett Browning and George Eliot
Bocchio, Giulia
2024-03-27
Abstract
Questa tesi si propone di indagare l’esperienza di viaggio e la rappresentazione dell’Italia nelle opere delle scrittrici britanniche del XIX secolo. L’analisi di alcuni testi letterari di Mary Shelley, Elizabeth Barrett Browning e George Eliot aiuterà a stabilire una connessione tra il soggiorno nella Penisola ed il loro percorso individuale di emancipazione come donne e come artiste. Il distacco dalla madrepatria e il confronto con la cultura italiana furono infatti determinanti per Shelley, Barrett Browning ed Eliot per acquisire una nuova prospettiva sulla loro terra d’origine, per liberarsi dai rigidi codici di comportamento che contrassegnavano la vita delle donne in Gran Bretagna e per acquisire l’autorità necessaria per scrivere. Verrà dimostrato che, a differenza di altri viaggiatori del Grand Tour, Shelley, Barrett Browning ed Eliot andarono oltre la mera descrizione delle bellezze italiane, soffermandosi su temi di carattere sociale e politico. Evitando rappresentazioni stereotipate della Penisola e impegnandosi in un dialogo autentico con il Paese e i suoi abitanti, esse contribuirono ad espandere i confini della narrativa di viaggio fino ad esplorare questioni di importanza pubblica in linea con le emergenti ideologie nazionali e, allo stesso tempo, ad oltrepassare i confini della sfera femminile. La ricerca rivelerà che l’esperienza del viaggio non fu solo essenziale nel loro percorso per diventare scrittrici, ma contribuì ad accrescere il desiderio di liberazione per loro stesse e per l’Italia.File | Dimensione | Formato | |
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Tesi di dottorato (Doctoral Thesis)
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