Il dibattito sul voto elettronico tra utilità tecnologiche e perplessità giuridiche: un contemperamento complesso

Fin dai suoi albori, la discussione relativa all’opportunità di dotarsi di un sistema di voto elettronico ha destato svariate perplessità. Tra queste, si registrano, perlopiù, quelle relative all’adozione di tecniche di raccolta elettronica del voto, spesso ritenute più o meno disallineate rispetto alle garanzie offerte dalle forme di voto “tradizionali” e dai caratteri del diritto di voto ex art. 48 Cost. In questo scritto, le argomentazioni configurabili rispetto alle ipotesi di introduzione di un evoluto sistema di voto elettronico (anche dotato di meccanismi di anticoercizione) si misureranno con le persistenti criticità legate a un suo ricorso, allo scopo di comprendere se l’approdo al voto elettronico sia (ancora e almeno per il momento) una strada da ritenersi preclusa, perché in contrasto con i principi e i valori costituzionali che governano, oggi, la materia elettorale.

THE DEBATE ON ELECTRONIC VOTING BETWEEN TECHNOLOGICAL BENEFITS AND LEGAL PERPLEXITIES: A COMPLEX BALANCING ACT. The discussion on electronic voting systems has always raised various doubts. Among these uncertainties, those relating to implementing electronic vote collection techniques are particularly important because they are considered unsatisfactory concerning the legal guarantees of "traditional" voting forms under art. 48 of the Italian Constitution. This paper will assess the arguments that can be used to introduce an advanced electronic voting system (also equipped with anti-coercion mechanisms) against the persistent critical issues associated with its use. This paper aims to understand whether the introduction of electronic voting is viable or if it is in contrast with the principles and constitutional values concerning electoral procedures.