L’articolo intende presentare un’analisi delle scene dei messaggeri-boukoloi in Ifigenia in Tauride (238-339) e Baccanti (660-774) di Euripide, evidenziando, nelle rispettive narrazioni e grazie al confronto con altri testi letterari, alcune somiglianze che potrebbero fungere da tratti peculiari di un ipotetico personaggio ricorrente: 1. accanto ad una descrizione del boukolos come un uomo ingenuo e facilmente suggestionabile, si trova una caratterizzazione in senso opposto, che vede il mandriano come un individuo astuto e ingannatore; 2. i fatti narrati nelle rheseis appaiono strani e insoliti dal punto di vista dei narratori; 3. entrambi i racconti riportano la descrizione dell’attacco al bestiame compiuta da esseri umani, rispettivamente Oreste e le baccanti tebane, traviati dall’invasamento divino. In particolare, nella scenda del massacro delle mandrie Oreste e le menadi vengono descritti come leon (IT 297) e kynes (Ba. 731), due animali tradizionalmente legati all’immaginario pastorale; tuttavia, il loro comportamento risulta inusuale e sottolinea ulteriormente la straordinarietà degli eventi a cui i due boukoloi hanno assistito.
The article aims to present an analysis of the scenes of the messengers-boukoloi in Euripides’ Iphigenia in Tauris (238-339) and Bacchae (660-774), highlighting, in the respective narratives and thanks to the comparison with other literary sources, similarities that could represent peculiar traits of a supposed stock character: 1. Alongside a description of the boukolos as a naive and highly suggestible man, exists an opposite characterization, which depicts the cowherd as a cunning and deceitful individual; 2. The facts narrated appear strange and unusual from the point of view of the narrators; 3. Both narratives report the description of the attack on cattle carried out by human beings, respectively Orestes and the Theban bacchants, made insane by divine possession. In the scene of the herd massacre, particularly, Orestes and the maenads are described as leon (IT 297) and kynes (Ba. 731), two animals traditionally linked to pastoral imaginary; however, their behaviour is unusual, further emphasizing the extraordinary nature of the events that the two boukoloi witnessed.
Il messaggero-boukolos nell'"Ifigenia in Tauride" e nelle "Baccanti" di Euripide / Troiani, Sara. - In: HUMANITAS. - ISSN 0871-1569. - 82:(2023), pp. 9-30. [10.14195/2183-1718_82_1]
Il messaggero-boukolos nell'"Ifigenia in Tauride" e nelle "Baccanti" di Euripide
Troiani, Sara
2023-01-01
Abstract
L’articolo intende presentare un’analisi delle scene dei messaggeri-boukoloi in Ifigenia in Tauride (238-339) e Baccanti (660-774) di Euripide, evidenziando, nelle rispettive narrazioni e grazie al confronto con altri testi letterari, alcune somiglianze che potrebbero fungere da tratti peculiari di un ipotetico personaggio ricorrente: 1. accanto ad una descrizione del boukolos come un uomo ingenuo e facilmente suggestionabile, si trova una caratterizzazione in senso opposto, che vede il mandriano come un individuo astuto e ingannatore; 2. i fatti narrati nelle rheseis appaiono strani e insoliti dal punto di vista dei narratori; 3. entrambi i racconti riportano la descrizione dell’attacco al bestiame compiuta da esseri umani, rispettivamente Oreste e le baccanti tebane, traviati dall’invasamento divino. In particolare, nella scenda del massacro delle mandrie Oreste e le menadi vengono descritti come leon (IT 297) e kynes (Ba. 731), due animali tradizionalmente legati all’immaginario pastorale; tuttavia, il loro comportamento risulta inusuale e sottolinea ulteriormente la straordinarietà degli eventi a cui i due boukoloi hanno assistito.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione