Nonostante negli ultimi decenni le ricerche abbiano compiuto progressi notevoli nella comprensione dei fatti economici del mondo greco e abbiano dato particolare risalto alle dinamiche di scambio, le indagini dirette sui risvolti fiscali di tali fenomeni occupano una posizione ancora marginale. La lacuna interessa anche la realtà ateniese di V e IV secolo1, il contesto per il quale le fonti sono più cospicue. Nell’arco di poco meno di centosessant’anni Atene conobbe un periodo di affermazione politica, sociale, demografica, economica unico nella storia dello sviluppo della civiltà greche e del Mediterraneo. Nonostante ciò, gli studi recenti non hanno prodotto ricerche aggiornate, nei contenuti e nel metodo, sulle forme di tassazione della mobilità esterna e interna. Il lavoro di tesi dottorale, dunque, si propone di colmare questa lacuna e allo scopo di offrire uno status quaestionis puntuale che si inserisca nel dibattito storiografico cercando di intervenire in modo originale su vari aspetti controversi. L’indagine si snoda lungo un arco cronologico molto ampio che copre l’età classica e i prodromi dell’età ellenistica. Si è deciso di far coincidere limite anteriore della ricerca con la fondazione della Lega delio-attica nel 478/7. L’iniziativa segnò uno spartiacque fondamentale della storia ateniese che inaugurò una prolungata fase di centralità politica con importanti conseguenze di carattere economico, sociale e istituzionale. Queste trasformazioni si accompagnarono e si ressero sullo sviluppo dei commerci, che resero Atene una formidabile piazza di scambio nel Mediterraneo. La città rimase un punto di riferimento per il commercio internazionale anche nel corso del IV secolo grazie ad all’alta qualità delle infrastrutture portuali, all’efficace regolamentazione delle attività economiche allo sviluppo di forme di credito e al grande prestigio goduto dalle tetradcme ateniesi. La prosperità economica della città fu tanto più significativa se si considera che, nel lungo periodo, le trasformazioni economiche avvennero a fronte del progressivo declino del ruolo politico di Atene nel mondo greco. Si è scelto di far coincidere il limite posteriore della ricerca con la disfatta di Atene nella guerra lamiaca nel 322. Dopo la battaglia di Crannone, 1 Salvo diversa indicazione, la dazione è da intendersi avanti. Cristo. 2 Antipatro installò una guarnigione ateniese a Munichia2 e favorì l’instaurazione di un governo timocratico3. La data non segnò una cesura in termini esclusivamente istituzionali, ma avviò un profondo cambiamento del rapporto fra la città e il mare, perché la città fu costretta ad abbandonare definitivamente l’ambizione di esercitare la propria influenza sul mondo greco in virtù della presenza attiva nell’Egeo. La tesi si comporrà di quattro capitoli e due appendici. Il primo capitolo intende conseguire due risultati preliminari sostanziali – e cioè delineare le difficoltà teoriche e pragmatiche che lo studio dei meccanismi fisco-finanziari del mondo greco pone alla ricerca storica –. In questo modo sarà più facile stabilire una cornice metodologica adeguata ad avviare la discussione delle fonti relative alla tassazione dei traffici esterni e interni. Nel primo sottocapitolo si offrirà un bilancio critico della letteratura esistente sul tema della fiscalità degli scambi. L’obiettivo non è semplicemente quello di delineare un quadro compilativo della bibliografia, ma individuare le ragioni che hanno determinato la marginalità degli studi sull’argomento in rapporto all’evoluzione degli studi sull’economia greca. Il secondo sottocapitolo cercherà di collocare la ricerca entro un perimetro di lavoro metodologicamente accorto che consenta di recepire numerosi stimoli provenienti da percorsi di indagine diversi, ma non per questo fra loro incompatibili. Dopo aver presentato una rassegna delle diverse evidenze documentarie sulle quali è opportuno lavorare (2), si valuterà la pregnanza teorica dell’impiego di prospettive metodologiche mutuate dalle scienze umane. (3). Per prima cosa si soffermerà 2 Plut. Dem. 28; Paus. 1P 25, 4. 3 La scelta dei limiti cronologici è di per sé arbitraria. Studi recenti hanno preferito una periodizzazione differente. Fawcett 2006 ha individuato il termine inferiore della propria indagine nel 325, anno in cui parte degli studiosi fa risalire la fine dell’amministrazione finanziaria di Licurgo. In termini istituzionali, un valido terminus ante quem è rappresentato dal 318/7, con l’inizio dell’ἐπιμέλεια τῆς πόλεως, di Demetrio Falereo. Sotto il governo di Demetrio avvenne una riorganizzazione del sistema fiscale della città, con la riforma dell’istituto della coregia (IG II3 4 518 = Syll.3 1089). Tuttavia, per quanto attiene lo sfruttamento dei proventi sui traffici esterni e interni l’azione politica del Falereo sembra mostrare una notevole continuità con il passato (Duris FGrHist 76 F 10; Polyb. XII 13, 9). Se si ragiona in termini di volumi di traffico, è possibile individuare altre datazioni che, sotto questo aspetto, costituirono dei momenti di passaggio particolarmente significativi, come il 314, quando Delo acquisì l’indipendenza e si avviò a diventare uno dei principali snodi dell’interscambio marittimo nel Mediterraneo orientale, o del 295, quando gli Ateniesi perdettero il Pireo fino al 229. 3 l’attenzione sulle possibilità interpretative dell’impiego della “New” Fiscal History, che trova ancora scarsa applicazione all’interno delle ricerche sull’economia pubblica greca (3.1). Si farà poi riferimento al paradigma della New Institutional Economics che da oltre un decennio definisce la cornice metodologica entro la quale si colloca buona parte degli studi sull’economia greca (3.2). Ma si prenderanno in considerazione anche le potenzialità legate all’impiego dei modelli della connettività che hanno trovato una sempre più vasta applicazione nell’ambito delle indagini sulla mobilità mediterranea. L’utilizzo di questo paradigma interpretativo permetterà di comprendere i fatti di tassazione sulla mobilità esterna e interna come un fenomeno unitario (3.3). Nel quarto sottocapitolo si prenderà in esame la terminologia fiscale e la concezione dell’amministrazione finanziaria che sottendono l’uso e l’interpretazione del lessico specialistico. (4). Anzitutto, si offrirà un breve inquadramento generale delle fonti d’entrata e dei proventi, non solo di natura fiscale, ricavabili dalla riflessione teorica antica. (4.1). Si passerà poi a identificare il vocabolario della fiscalità nel mondo greco e si offrirà un bilancio delle principali classificazioni delle forme di tassazione che gli studi hanno proposto negli ultimi decenni. Sulla base di queste considerazioni, si prenderà atto della necessità di proporre una ripartizione delle imposizioni sulla mobilità esterna e interna da seguire nell’analisi delle evidenze all’interno dei due capitoli successivi (4.2). Nei capitoli secondo e terzo la discussione della documentazione epigrafica e letteraria cercherà di adottare un criterio di indagine per ‘aree’. Nel secondo capitolo (2) si discuteranno le forme di tassazione sui traffici marittimi. Il capitolo si articolerà in due sottocapitoli. Nel primo si prenderanno in esame le imposizioni prelevate al Pireo e negli altri porti nell’Attica (2.1), mentre nel secondo sottocapitolo l’indagine verrà estesa alle imposte sui traffici marittimi nell’Egeo (2.2). Nel terzo capitolo si passerà a considerare le evidenze documentarie relative ai traffici interni. Il capitolo si comporrà di tre sottocapitoli. Nel primo sottocapitolo verranno prese in considerazione le forme di tassazione sul commercio al dettaglio presso i luoghi di mercato del Ceramico e del Pireo (3.1). Nel secondo sottocapitolo si prenderà in considerazione la tassazione dei diritti d’accesso alla proprietà e ai diritti d’uso (2.3). Nel terzo sottocapitolo si passerà ad esaminare la richiesta di tassazione 4 che insiste sul ciclo produttivo dell’argento e sullo sfruttamento dei materiali litici (3.3) Nel quarto capitolo si cercherà di presentare un profilo diacronico dall’arcaismo al IV secolo, in cui tracciare una breve storia del sistema fiscale ateniese per quanto attiene ai traffici esterni e interni sulla base dei risultati dell’analisi svolta nei capitoli precedenti. Il capitolo si comporrà di tre sottocapitoli. Nel primo sottocapitolo si richiameranno gli sviluppi dei traffici esterni e interni nell’alto arcaismo, allo scopo di evidenziare gli elementi di continuità con l’età classica. (1). Nel secondo sottocapirolo, l’attenzione si sposterà al V secolo, più precisamente al periodo compreso fra il 478/7 e il 405/4. Questo primo “secolo breve” fu segnato dall’istituzione della Lega delio-attica e dalla progressiva affermazione dell’impero navale nell’Egeo. Verranno ripercorsi i momenti salienti dell’affermazione marittima di Atene e i suoi effetti sul tessuto economico, sociale e politico, allo scopo di chiarire in che modo l’andamento nel tempo dei traffici esterni e interni favorì una radicale trasformazione dei rapporti economici, delle istituzioni politiche e delle pratiche amministrative delle finanze pubbliche (2). Il terzo sottocapitolo si passerà a considerare il IV secolo, più precisamente il secondo ‘secolo breve’ che racchiude gli sviluppi della storia ateniese la restaurazione della democrazia nel 404/3 e la sconfitta di Lamia nel 323/2. Si cercherà di insistere sul fatto che i tentativi di Atene di perseguire una politica marittima di rinnovato prestigio si scontrarono con la realtà di un contesto egeo radicalmente mutato rispetto al secolo precedente. Si passerà poi a considerare le implicazioni di questa condizione di incertezza sul fronte interno. Si cercherà di evidenziare che il sistema istituzionale ateniese fu interessato da un processo di progressiva costituzionalizzazione dei propri organismi che ebbe importanti conseguenze nelle pratiche amministrative delle finanze pubbliche e nell’assetto complessivo del sistema fiscale. Si metterà in evidenza il fatto che la classe politica ateniese elaborò diverse strategie per ottimizzare e aumentare le entrate che spesso trovarono l’ostilità dei contribuenti più ricchi. Si osserverà poi che questa ‘crisi fiscale’ si risolse, a partire dalla seconda metà degli anni Cinquanta, grazie alla propensione della classe dirigente ateniese per la promozione 5 della vocazione commerciale e dello sfruttamento delle risorse interne, così da reperire la maggior parte delle entrate dai traffici esterni e interni. Seguiranno due brevi appendici dedicate alla disamina di alcuni casi di studio. La prima appendice cercherà di inquadrare il tema dei traffici illeciti, un aspetto strutturale della connettività mediterranea a cui gli studi di storia dell’economia greca hanno prestato scarsa attenzione. A questo scopo si discuteranno alcune fonti che consentono di ricavare qualche spunto di riflessione sulla natura dei traffici illeciti, sulla loro distribuzione sul territorio ateniese e sugli strumenti istituzionali e sulle pratiche informali elaborate dall’amministrazione finanziaria per contrastare il fenomeno. Nella seconda appendice si proporrà una lettura rinnovata di un documento epigrafico (IG II2 404) che apre uno spiraglio sulla regolarizzazione giuridica delle controversie sui dazi marittimi non versati. Chiuderà il lavoro un cospetto conclusivo in cui tirare un bilancio finale degli elementi emersi e delle future prospettive di ricerca.

La fiscalità sugli scambi e sulle attività economiche ad Atene. Status quaestionis e nuovi sviluppi di un’indagine sull’età classica e proto-ellenistica (478/7 a.C. - 323/2 a.C.) / Quarella Fossati, Paolo. - (2022 Nov 25).

La fiscalità sugli scambi e sulle attività economiche ad Atene. Status quaestionis e nuovi sviluppi di un’indagine sull’età classica e proto-ellenistica (478/7 a.C. - 323/2 a.C.).

Quarella Fossati, Paolo
2022-11-25

Abstract

Nonostante negli ultimi decenni le ricerche abbiano compiuto progressi notevoli nella comprensione dei fatti economici del mondo greco e abbiano dato particolare risalto alle dinamiche di scambio, le indagini dirette sui risvolti fiscali di tali fenomeni occupano una posizione ancora marginale. La lacuna interessa anche la realtà ateniese di V e IV secolo1, il contesto per il quale le fonti sono più cospicue. Nell’arco di poco meno di centosessant’anni Atene conobbe un periodo di affermazione politica, sociale, demografica, economica unico nella storia dello sviluppo della civiltà greche e del Mediterraneo. Nonostante ciò, gli studi recenti non hanno prodotto ricerche aggiornate, nei contenuti e nel metodo, sulle forme di tassazione della mobilità esterna e interna. Il lavoro di tesi dottorale, dunque, si propone di colmare questa lacuna e allo scopo di offrire uno status quaestionis puntuale che si inserisca nel dibattito storiografico cercando di intervenire in modo originale su vari aspetti controversi. L’indagine si snoda lungo un arco cronologico molto ampio che copre l’età classica e i prodromi dell’età ellenistica. Si è deciso di far coincidere limite anteriore della ricerca con la fondazione della Lega delio-attica nel 478/7. L’iniziativa segnò uno spartiacque fondamentale della storia ateniese che inaugurò una prolungata fase di centralità politica con importanti conseguenze di carattere economico, sociale e istituzionale. Queste trasformazioni si accompagnarono e si ressero sullo sviluppo dei commerci, che resero Atene una formidabile piazza di scambio nel Mediterraneo. La città rimase un punto di riferimento per il commercio internazionale anche nel corso del IV secolo grazie ad all’alta qualità delle infrastrutture portuali, all’efficace regolamentazione delle attività economiche allo sviluppo di forme di credito e al grande prestigio goduto dalle tetradcme ateniesi. La prosperità economica della città fu tanto più significativa se si considera che, nel lungo periodo, le trasformazioni economiche avvennero a fronte del progressivo declino del ruolo politico di Atene nel mondo greco. Si è scelto di far coincidere il limite posteriore della ricerca con la disfatta di Atene nella guerra lamiaca nel 322. Dopo la battaglia di Crannone, 1 Salvo diversa indicazione, la dazione è da intendersi avanti. Cristo. 2 Antipatro installò una guarnigione ateniese a Munichia2 e favorì l’instaurazione di un governo timocratico3. La data non segnò una cesura in termini esclusivamente istituzionali, ma avviò un profondo cambiamento del rapporto fra la città e il mare, perché la città fu costretta ad abbandonare definitivamente l’ambizione di esercitare la propria influenza sul mondo greco in virtù della presenza attiva nell’Egeo. La tesi si comporrà di quattro capitoli e due appendici. Il primo capitolo intende conseguire due risultati preliminari sostanziali – e cioè delineare le difficoltà teoriche e pragmatiche che lo studio dei meccanismi fisco-finanziari del mondo greco pone alla ricerca storica –. In questo modo sarà più facile stabilire una cornice metodologica adeguata ad avviare la discussione delle fonti relative alla tassazione dei traffici esterni e interni. Nel primo sottocapitolo si offrirà un bilancio critico della letteratura esistente sul tema della fiscalità degli scambi. L’obiettivo non è semplicemente quello di delineare un quadro compilativo della bibliografia, ma individuare le ragioni che hanno determinato la marginalità degli studi sull’argomento in rapporto all’evoluzione degli studi sull’economia greca. Il secondo sottocapitolo cercherà di collocare la ricerca entro un perimetro di lavoro metodologicamente accorto che consenta di recepire numerosi stimoli provenienti da percorsi di indagine diversi, ma non per questo fra loro incompatibili. Dopo aver presentato una rassegna delle diverse evidenze documentarie sulle quali è opportuno lavorare (2), si valuterà la pregnanza teorica dell’impiego di prospettive metodologiche mutuate dalle scienze umane. (3). Per prima cosa si soffermerà 2 Plut. Dem. 28; Paus. 1P 25, 4. 3 La scelta dei limiti cronologici è di per sé arbitraria. Studi recenti hanno preferito una periodizzazione differente. Fawcett 2006 ha individuato il termine inferiore della propria indagine nel 325, anno in cui parte degli studiosi fa risalire la fine dell’amministrazione finanziaria di Licurgo. In termini istituzionali, un valido terminus ante quem è rappresentato dal 318/7, con l’inizio dell’ἐπιμέλεια τῆς πόλεως, di Demetrio Falereo. Sotto il governo di Demetrio avvenne una riorganizzazione del sistema fiscale della città, con la riforma dell’istituto della coregia (IG II3 4 518 = Syll.3 1089). Tuttavia, per quanto attiene lo sfruttamento dei proventi sui traffici esterni e interni l’azione politica del Falereo sembra mostrare una notevole continuità con il passato (Duris FGrHist 76 F 10; Polyb. XII 13, 9). Se si ragiona in termini di volumi di traffico, è possibile individuare altre datazioni che, sotto questo aspetto, costituirono dei momenti di passaggio particolarmente significativi, come il 314, quando Delo acquisì l’indipendenza e si avviò a diventare uno dei principali snodi dell’interscambio marittimo nel Mediterraneo orientale, o del 295, quando gli Ateniesi perdettero il Pireo fino al 229. 3 l’attenzione sulle possibilità interpretative dell’impiego della “New” Fiscal History, che trova ancora scarsa applicazione all’interno delle ricerche sull’economia pubblica greca (3.1). Si farà poi riferimento al paradigma della New Institutional Economics che da oltre un decennio definisce la cornice metodologica entro la quale si colloca buona parte degli studi sull’economia greca (3.2). Ma si prenderanno in considerazione anche le potenzialità legate all’impiego dei modelli della connettività che hanno trovato una sempre più vasta applicazione nell’ambito delle indagini sulla mobilità mediterranea. L’utilizzo di questo paradigma interpretativo permetterà di comprendere i fatti di tassazione sulla mobilità esterna e interna come un fenomeno unitario (3.3). Nel quarto sottocapitolo si prenderà in esame la terminologia fiscale e la concezione dell’amministrazione finanziaria che sottendono l’uso e l’interpretazione del lessico specialistico. (4). Anzitutto, si offrirà un breve inquadramento generale delle fonti d’entrata e dei proventi, non solo di natura fiscale, ricavabili dalla riflessione teorica antica. (4.1). Si passerà poi a identificare il vocabolario della fiscalità nel mondo greco e si offrirà un bilancio delle principali classificazioni delle forme di tassazione che gli studi hanno proposto negli ultimi decenni. Sulla base di queste considerazioni, si prenderà atto della necessità di proporre una ripartizione delle imposizioni sulla mobilità esterna e interna da seguire nell’analisi delle evidenze all’interno dei due capitoli successivi (4.2). Nei capitoli secondo e terzo la discussione della documentazione epigrafica e letteraria cercherà di adottare un criterio di indagine per ‘aree’. Nel secondo capitolo (2) si discuteranno le forme di tassazione sui traffici marittimi. Il capitolo si articolerà in due sottocapitoli. Nel primo si prenderanno in esame le imposizioni prelevate al Pireo e negli altri porti nell’Attica (2.1), mentre nel secondo sottocapitolo l’indagine verrà estesa alle imposte sui traffici marittimi nell’Egeo (2.2). Nel terzo capitolo si passerà a considerare le evidenze documentarie relative ai traffici interni. Il capitolo si comporrà di tre sottocapitoli. Nel primo sottocapitolo verranno prese in considerazione le forme di tassazione sul commercio al dettaglio presso i luoghi di mercato del Ceramico e del Pireo (3.1). Nel secondo sottocapitolo si prenderà in considerazione la tassazione dei diritti d’accesso alla proprietà e ai diritti d’uso (2.3). Nel terzo sottocapitolo si passerà ad esaminare la richiesta di tassazione 4 che insiste sul ciclo produttivo dell’argento e sullo sfruttamento dei materiali litici (3.3) Nel quarto capitolo si cercherà di presentare un profilo diacronico dall’arcaismo al IV secolo, in cui tracciare una breve storia del sistema fiscale ateniese per quanto attiene ai traffici esterni e interni sulla base dei risultati dell’analisi svolta nei capitoli precedenti. Il capitolo si comporrà di tre sottocapitoli. Nel primo sottocapitolo si richiameranno gli sviluppi dei traffici esterni e interni nell’alto arcaismo, allo scopo di evidenziare gli elementi di continuità con l’età classica. (1). Nel secondo sottocapirolo, l’attenzione si sposterà al V secolo, più precisamente al periodo compreso fra il 478/7 e il 405/4. Questo primo “secolo breve” fu segnato dall’istituzione della Lega delio-attica e dalla progressiva affermazione dell’impero navale nell’Egeo. Verranno ripercorsi i momenti salienti dell’affermazione marittima di Atene e i suoi effetti sul tessuto economico, sociale e politico, allo scopo di chiarire in che modo l’andamento nel tempo dei traffici esterni e interni favorì una radicale trasformazione dei rapporti economici, delle istituzioni politiche e delle pratiche amministrative delle finanze pubbliche (2). Il terzo sottocapitolo si passerà a considerare il IV secolo, più precisamente il secondo ‘secolo breve’ che racchiude gli sviluppi della storia ateniese la restaurazione della democrazia nel 404/3 e la sconfitta di Lamia nel 323/2. Si cercherà di insistere sul fatto che i tentativi di Atene di perseguire una politica marittima di rinnovato prestigio si scontrarono con la realtà di un contesto egeo radicalmente mutato rispetto al secolo precedente. Si passerà poi a considerare le implicazioni di questa condizione di incertezza sul fronte interno. Si cercherà di evidenziare che il sistema istituzionale ateniese fu interessato da un processo di progressiva costituzionalizzazione dei propri organismi che ebbe importanti conseguenze nelle pratiche amministrative delle finanze pubbliche e nell’assetto complessivo del sistema fiscale. Si metterà in evidenza il fatto che la classe politica ateniese elaborò diverse strategie per ottimizzare e aumentare le entrate che spesso trovarono l’ostilità dei contribuenti più ricchi. Si osserverà poi che questa ‘crisi fiscale’ si risolse, a partire dalla seconda metà degli anni Cinquanta, grazie alla propensione della classe dirigente ateniese per la promozione 5 della vocazione commerciale e dello sfruttamento delle risorse interne, così da reperire la maggior parte delle entrate dai traffici esterni e interni. Seguiranno due brevi appendici dedicate alla disamina di alcuni casi di studio. La prima appendice cercherà di inquadrare il tema dei traffici illeciti, un aspetto strutturale della connettività mediterranea a cui gli studi di storia dell’economia greca hanno prestato scarsa attenzione. A questo scopo si discuteranno alcune fonti che consentono di ricavare qualche spunto di riflessione sulla natura dei traffici illeciti, sulla loro distribuzione sul territorio ateniese e sugli strumenti istituzionali e sulle pratiche informali elaborate dall’amministrazione finanziaria per contrastare il fenomeno. Nella seconda appendice si proporrà una lettura rinnovata di un documento epigrafico (IG II2 404) che apre uno spiraglio sulla regolarizzazione giuridica delle controversie sui dazi marittimi non versati. Chiuderà il lavoro un cospetto conclusivo in cui tirare un bilancio finale degli elementi emersi e delle future prospettive di ricerca.
25-nov-2022
XXXIV
2022-2023
Lettere e filosofia (29/10/12-)
European Cultures. Environment, Contexts, Histories, Arts, Ideas
Giangiulio, Maurizio
no
Italiano
Settore L-ANT/02 - Storia Greca
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