La (nuova) introduzione e trattazione della causa nel processo di prime cure e i poteri lato sensu conciliativi del giudice: un innesto possibile?

Nell’offrire una panoramica sulla disciplina delle fasi di introduzione e trattazione della causa dei riti ordinario e semplificato di cognizione novellati dalla recente riforma del processo civile introdotta dal d.lgs. n. 149 del 2022, lo scritto si concentra sui rafforzati poteri ‘lato sensu conciliativi’del giudice volti a promuovere l’innesto di una giustizia consensuale lite pendente. In particolare, l’analisi proposta affronta e tenta di rispondere al seguente quesito: se, quando e come la nuova scansione delle suddette fasi di introduzione e trattazione della causa consentano un equilibrato ed efficace esercizio da parte del giudice dei suoi poteri di inviare le parti in mediazione, tentare la conciliazione e formulare alle parti una proposta transattiva o conciliativa. Nel constatare le criticità che la nuova disciplina pone, l’a. indica quale possibile, felice soluzione il ricorso all’elaborazione di buone pratiche, sviluppate in particolare in quelle sedi di confronto spontaneo, polifonico e sinergico offerte dagli Osservatori sulla Giustizia civile, che già in altre occasioni hanno dato ottima prova di sé nel favorire, tra le maglie di norme processuali generali, la promozione di soluzioni operative condivise trasfuse in utili protocolli d’intesa.

After providing an overview of the new Italian regulation on pleadings and hearings in civil cases before the courts of first instance as introduced by Legislative Decree no. 149 of 2022, the paper then focuses on the conciliatory powers of the courts, i.e. court-ordered mediation, judicial conciliation, and judicial offer to settle. In particular, the analysis aims to explore if, when, and how these judicial conciliatory powers could be effectively exercised at the new pleading and hearing stages. While uncovering the weaknesses of the recent reform of Italian civil procedure, the author argues that the development of good practices would provide a solution to most of the issues raised by the new legislation. To that end, Civil Justice Observatories could play a pivotal role in achieving lasting solutions through a bottom-up approach that fosters the interaction of different civil justice actors.