Introduzione. La recente comparsa delle nuove sostanze ricreazionali, combinata alla possibilità offerta da Internet di diffondere le informazioni velocemente, ha sollevato numerose nuove preoccupazioni nel campo legislativo, nel campo della ricerca sulle nuove sostanze e per quanto riguarda la salute pubblica. Metodi. È stato utilizzato un questionario semistrutturato pubblicizzato sul sito di Study Room da novembre a dicembre 2010 per esplorare la consapevolezza, l’uso e la percezione di rischio delle “legal highs” tra la popolazione studentesca nel Regno Unito. Risultati. Un terzo (31,40%) dei 446 partecipanti ha riferito l’uso di queste sostanze. Gli intervistati hanno riferito soprattutto l’uso di: mefedrone (41,4%), Salvia divinorum (20%), “spice drugs” (10,7%), metilone (1,4%), nafirone (NRG) (2,1%) e benzilpiperazina (BZP) (2,1%), mentre il 15,7% non sapeva che tipo di composto avesse assunto. La maggioranza (78,9%) considerava queste sostanze “legali”, mentre il 74,2% non le considerava più sicure di composti illegali. Metà del campione (50,8%) era consapevole della presenza di componenti illegali nei prodotti consumati. Conclusioni. Lo studio contribuisce al tentativo di stimare l’uso e la consapevolezza del rischio in merito alle nuove sostanze psicoattive tra gli studenti del Regno Unito. Si ritengono necessari ulteriori studi, soprattutto in termini di personalità e stili di vita, al fine di inquadrare meglio queste nuove forme di abuso, anche in setting non propriamente ricreazionali.
Background. The recent emergence of new recreational drugs, combined with the ability of the Internet to disseminate information quickly, have raised a number of concerns in the fields of drug policy, substance use research, and public health. Methods. A semi-structured questionnaire was advertised on The Study Room's website from November to December 2010 to explore the awareness, the use and the perception of risks of "legal highs" among student population in the UK. Results. One-third (31.40%) of the 446 participants reported use of these kinds of drugs. Respondents were more likely to have taken were: mephedrone (41.4%), Salvia divinorum (20%), "Spice drugs" (10.7%), methylone (1.4%), naphyrone (NRG) (2.1%) and benzylpiperazine (BZP) (2.1%), while 15.7% did not know what compounds they had ever consumed. The large majority (78.9%) considered these as legal substances, while 74.2% did not consider these safer than illicit drugs. Half (50.8%) of the respondents were aware of the pres...
“Legal highs”: safe and legal “heavens”? A study on the diffusion, knowledge and risk awareness of novel psychoactive drugs among students in the UK / Corazza, Ornella; Simonato, Pierluigi; Corkery, John; Trincas, Giuseppina; Schifano, Fabrizio. - In: RIVISTA DI PSICHIATRIA. - ISSN 2038-2502. - 49:2(2014), pp. 89-94. [10.1708/1461.16147]
“Legal highs”: safe and legal “heavens”? A study on the diffusion, knowledge and risk awareness of novel psychoactive drugs among students in the UK
ORNELLA CORAZZA;PIERLUIGI SIMONATO;
2014-01-01
Abstract
Introduzione. La recente comparsa delle nuove sostanze ricreazionali, combinata alla possibilità offerta da Internet di diffondere le informazioni velocemente, ha sollevato numerose nuove preoccupazioni nel campo legislativo, nel campo della ricerca sulle nuove sostanze e per quanto riguarda la salute pubblica. Metodi. È stato utilizzato un questionario semistrutturato pubblicizzato sul sito di Study Room da novembre a dicembre 2010 per esplorare la consapevolezza, l’uso e la percezione di rischio delle “legal highs” tra la popolazione studentesca nel Regno Unito. Risultati. Un terzo (31,40%) dei 446 partecipanti ha riferito l’uso di queste sostanze. Gli intervistati hanno riferito soprattutto l’uso di: mefedrone (41,4%), Salvia divinorum (20%), “spice drugs” (10,7%), metilone (1,4%), nafirone (NRG) (2,1%) e benzilpiperazina (BZP) (2,1%), mentre il 15,7% non sapeva che tipo di composto avesse assunto. La maggioranza (78,9%) considerava queste sostanze “legali”, mentre il 74,2% non le considerava più sicure di composti illegali. Metà del campione (50,8%) era consapevole della presenza di componenti illegali nei prodotti consumati. Conclusioni. Lo studio contribuisce al tentativo di stimare l’uso e la consapevolezza del rischio in merito alle nuove sostanze psicoattive tra gli studenti del Regno Unito. Si ritengono necessari ulteriori studi, soprattutto in termini di personalità e stili di vita, al fine di inquadrare meglio queste nuove forme di abuso, anche in setting non propriamente ricreazionali.| File | Dimensione | Formato | |
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