La locuzione automatic stay è oramai entrata a far parte del comune lessico dello studioso di diritto fallimentare italiano, a ragione delle più recenti riforme che, nell’ambito delle cd. procedure negoziali di composizione della crisi, hanno introdotto meccanismi volti a produrre in via automatica una protezione anticipata a favore del debitore, in evidente recezione del sunnominato istituto statunitense. Il presente studio si prefigge dunque l’obiettivo di analizzare in profondità, e per la prima volta nella letteratura giuridica italiana, l’automatic stay nel diritto fallimentare statunitense, al fine di verificare se ed entro quali confini l’odierna equiparazione possa dirsi giustificata. Lo studio procederà, dunque, dall’analisi storica dell’istituto, al fine di individuarne l’esatta scaturigine e la reale natura giuridica – la quale avrà diverse ricadute sul piano della disciplina operativa della protezione, specie con riguardo all’ipotesi di sua violazione -, per poi trascorrere alla disamina dei profili funzionali ed applicativi del medesimo, con speciale riguardo alle ripercussioni che la sua operatività esplica sul piano processuale. L’analisi condotta consentirà alfine di verificare che, a discapito dell’impressione che si possa maturare prima facie, di un meccanismo di protezione assai più rigido e garantistico rispetto a quello predisposto dall’ordinamento italiano, l’automatic stay presenti, viceversa, aspetti di flessibilità – e con essa di derogabilità alle regole del concorso -, del tutto inediti e sconosciuti nella realtà domestica.
I profili processuali dell'automatic stay nel diritto fallimentare statunitense / Baroncini, Valentina. - (2015), pp. 1-271.
I profili processuali dell'automatic stay nel diritto fallimentare statunitense
Baroncini, Valentina
2015-01-01
Abstract
La locuzione automatic stay è oramai entrata a far parte del comune lessico dello studioso di diritto fallimentare italiano, a ragione delle più recenti riforme che, nell’ambito delle cd. procedure negoziali di composizione della crisi, hanno introdotto meccanismi volti a produrre in via automatica una protezione anticipata a favore del debitore, in evidente recezione del sunnominato istituto statunitense. Il presente studio si prefigge dunque l’obiettivo di analizzare in profondità, e per la prima volta nella letteratura giuridica italiana, l’automatic stay nel diritto fallimentare statunitense, al fine di verificare se ed entro quali confini l’odierna equiparazione possa dirsi giustificata. Lo studio procederà, dunque, dall’analisi storica dell’istituto, al fine di individuarne l’esatta scaturigine e la reale natura giuridica – la quale avrà diverse ricadute sul piano della disciplina operativa della protezione, specie con riguardo all’ipotesi di sua violazione -, per poi trascorrere alla disamina dei profili funzionali ed applicativi del medesimo, con speciale riguardo alle ripercussioni che la sua operatività esplica sul piano processuale. L’analisi condotta consentirà alfine di verificare che, a discapito dell’impressione che si possa maturare prima facie, di un meccanismo di protezione assai più rigido e garantistico rispetto a quello predisposto dall’ordinamento italiano, l’automatic stay presenti, viceversa, aspetti di flessibilità – e con essa di derogabilità alle regole del concorso -, del tutto inediti e sconosciuti nella realtà domestica.File | Dimensione | Formato | |
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