Gli underground comix nascono negli Stati Uniti nell’ambito della Controcultura degli anni Sessanta e Settanta, un periodo di grande rinnovamento culturale, lotte contro qualsiasi forma di autorità, movimenti per la libertà di parola e per i diritti civili. Quella che può dirsi a tutti gli effetti una “rivoluzione” nel mondo del fumetto accompagnò e rese possibili i grandi cambiamenti sociali legati a temi considerati tabù come il sesso, la droga, la satira politica e religiosa. A questi artisti va dunque il merito di aver riscoperto il respiro antagonista e il potere comunicativo del fumetto, liberandolo da compromessi verbali e visuali visivi, e interrogandone coraggiosamente le possibilità espressive. Nel rappresentare la realtà senza filtri e senza mai scendere a patti con i codici sociali e le autoinibizioni che questi inducono, gli underground comix si trovarono a fare i conti con il linciaggio mediatico e con diverse forme di censura, tanto preventiva quanto punitiva. Proprio a partire da questa considerazione, risulta interessante approfondire dal punto di vista linguistico-culturale e retoriconarrativo come questi fumetti sono arrivati in Italia prima attraverso la circolazione sotterranea delle pubblicazioni alternative e poi consacrata nelle edizioni “mainstream” curate dalle maggiori case editrici. Le opere di questi autori costituiscono infatti un caso di studio molto stimolante sia per le questioni sociolinguistiche (jargon) sia per la satira e lo humor impietoso e radicale espressi attraverso una grafica incisiva e dialoghi talora surreali e spesso oltraggiosi. L’obiettivo di questa ricerca è dunque sviluppare un’analisi traduttologica di tale produzione e prevede la raccolta, la disamina e il confronto delle pubblicazioni in lingua italiana di queste opere, prestando particolare attenzione alla resa degli elementi di critica sociale e di avanguardismo che ne caratterizzano lo stile. Presupposto del mio studio è che vi siano politiche editoriali, fattori sociali e ideologici che motivano la scelta di modificare, mitigare o omettere alcuni contenuti ? dialoghi, pensieri e immagini ? nel passaggio ad un’altra lingua e dunque ad un altro contesto socioculturale, nella consapevolezza che la traduzione non è mai innocente o neutrale. Lo studio si articola in tre sezioni. Nella prima parte, viene sviluppata un’indagine storicosociologica del panorama underground americano, dalle origini del fumetto americano e dai fattori che hanno reso questo medium un bersaglio della censura fino alla nascita della controcultura in seno alla quale i fumettisti underground hanno sviluppato la loro poetica. La seconda sezione prende in esame gli strumenti utilizzati per studiare il fumetto in traduzione, sviluppando un framework di riferimento che trae spunto dalle ricerche in campo multimodale, narratologico e semiotico. In particulare, viene investigata la nozione di isotopia, quale interessante strumento di analisi del fumetto come testo sincretico che si incentra sulle relazione di significazione tanto delle immagini quanto delle parole e soprattutto dell’interazione tra codice verbale e visuale. Le isotopie forniscono dunque le istruzioni di lettura (talora prodotte inconsciamente dall’autore) e di resa del profilo semantico di un testo sia in ambito critico che traduttivo. Inoltre, in quanto categoria testuale che congiunge l’aspetto formale e contenutistico, sono l’espressione più diretta dello stile dell’autore. La terza sezione presenta il corpus di fumetti in esame e sviluppa concretamente l’analisi della produzione underground tradotta in italiano seguendo quattro filoni tematici, tra i più controversi all’interno di questo panorama fumettistico: il sesso, la droga, la violenza politica e la religione. Focus dell’analisi contrastiva sono le strategie traduttive, gli approcci ideologici, le politiche editoriali e la possibile censura in traduzione.

"We're not rated X for nothin', baby!" Satire and Censorship in the Translation of Underground Comix / Polli, Chiara. - (2019), pp. 1-556.

"We're not rated X for nothin', baby!" Satire and Censorship in the Translation of Underground Comix

Polli, Chiara
2019-01-01

Abstract

Gli underground comix nascono negli Stati Uniti nell’ambito della Controcultura degli anni Sessanta e Settanta, un periodo di grande rinnovamento culturale, lotte contro qualsiasi forma di autorità, movimenti per la libertà di parola e per i diritti civili. Quella che può dirsi a tutti gli effetti una “rivoluzione” nel mondo del fumetto accompagnò e rese possibili i grandi cambiamenti sociali legati a temi considerati tabù come il sesso, la droga, la satira politica e religiosa. A questi artisti va dunque il merito di aver riscoperto il respiro antagonista e il potere comunicativo del fumetto, liberandolo da compromessi verbali e visuali visivi, e interrogandone coraggiosamente le possibilità espressive. Nel rappresentare la realtà senza filtri e senza mai scendere a patti con i codici sociali e le autoinibizioni che questi inducono, gli underground comix si trovarono a fare i conti con il linciaggio mediatico e con diverse forme di censura, tanto preventiva quanto punitiva. Proprio a partire da questa considerazione, risulta interessante approfondire dal punto di vista linguistico-culturale e retoriconarrativo come questi fumetti sono arrivati in Italia prima attraverso la circolazione sotterranea delle pubblicazioni alternative e poi consacrata nelle edizioni “mainstream” curate dalle maggiori case editrici. Le opere di questi autori costituiscono infatti un caso di studio molto stimolante sia per le questioni sociolinguistiche (jargon) sia per la satira e lo humor impietoso e radicale espressi attraverso una grafica incisiva e dialoghi talora surreali e spesso oltraggiosi. L’obiettivo di questa ricerca è dunque sviluppare un’analisi traduttologica di tale produzione e prevede la raccolta, la disamina e il confronto delle pubblicazioni in lingua italiana di queste opere, prestando particolare attenzione alla resa degli elementi di critica sociale e di avanguardismo che ne caratterizzano lo stile. Presupposto del mio studio è che vi siano politiche editoriali, fattori sociali e ideologici che motivano la scelta di modificare, mitigare o omettere alcuni contenuti ? dialoghi, pensieri e immagini ? nel passaggio ad un’altra lingua e dunque ad un altro contesto socioculturale, nella consapevolezza che la traduzione non è mai innocente o neutrale. Lo studio si articola in tre sezioni. Nella prima parte, viene sviluppata un’indagine storicosociologica del panorama underground americano, dalle origini del fumetto americano e dai fattori che hanno reso questo medium un bersaglio della censura fino alla nascita della controcultura in seno alla quale i fumettisti underground hanno sviluppato la loro poetica. La seconda sezione prende in esame gli strumenti utilizzati per studiare il fumetto in traduzione, sviluppando un framework di riferimento che trae spunto dalle ricerche in campo multimodale, narratologico e semiotico. In particulare, viene investigata la nozione di isotopia, quale interessante strumento di analisi del fumetto come testo sincretico che si incentra sulle relazione di significazione tanto delle immagini quanto delle parole e soprattutto dell’interazione tra codice verbale e visuale. Le isotopie forniscono dunque le istruzioni di lettura (talora prodotte inconsciamente dall’autore) e di resa del profilo semantico di un testo sia in ambito critico che traduttivo. Inoltre, in quanto categoria testuale che congiunge l’aspetto formale e contenutistico, sono l’espressione più diretta dello stile dell’autore. La terza sezione presenta il corpus di fumetti in esame e sviluppa concretamente l’analisi della produzione underground tradotta in italiano seguendo quattro filoni tematici, tra i più controversi all’interno di questo panorama fumettistico: il sesso, la droga, la violenza politica e la religione. Focus dell’analisi contrastiva sono le strategie traduttive, gli approcci ideologici, le politiche editoriali e la possibile censura in traduzione.
2019
XXXI
2019-2020
Lettere e filosofia (29/10/12-)
Forms of text
Binelli, Andrea
no
Inglese
Settore L-LIN/12 - Lingua e Traduzione - Lingua Inglese
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