In psicologia sociale, e in particolare negli studi sulle relazioni intime e le relazioni all’interno del gruppo d’appartenenza, è stato osservato come le persone con cui abbiamo dei legami (e.g., partner, amici, membri del nostro gruppo) siano incluse nella rappresentazione del sé. Nella presente tesi mi sono interessata al ruolo del corpo, e in particolare alla sincronia interpersonale (i.e., la messa in atto di azioni sincrone, come nel caso di una marcia o una danza), nel suscitare questo senso di inclusione. Recentemente, alcuni studi hanno sottolineato i molteplici effetti sociali della sincronia, come il sentirsi parte di un’unità, i sentimenti di affiliazione e i comportamenti cooperativi. Quale sia il processo sottostante di questi effetti è però una questione che è stata raramente presa in considerazione. Facendo un parallelo tra gli studi sulle relazioni sociali in psicologia sociale e le ricerche di neuroscienze cognitive, che dimostrano come i confini della nostra rappresentazione corporea siano flessibili e frutto dall’integrazione di informazioni visive, tattili e propriocettive, ho avanzato l’ipotesi che l’integrazione multisensoriale possa essere una delle possibili spiegazioni degli effetti sociali della sincronia. Ispirandosi a questi studi sulla percezione corporea e all’”illusione della mano di gomma”, ai partecipanti veniva data una stimolazione tattile sul volto mentre guardavano un video dove una persona riceveva la stessa stimolazione in modo sincrono o asincrono. E’ noto che in queste illusioni multisensoriali, una stimolazione visuo-tattile sincrona (vs. asincrona) permetta l’inclusione nella rappresentazione del sé corporeo di oggetti esterni, che sia una mano finta o il viso di uno sconosciuto. I risultati di un primo studio (Capitolo 2) evidenziano come la sincronia (vs. asincronia) della stimolazione induca un’illusione di diventare la persona nel video e che questa alterazione del sé corporeo porti anche ad una inclusione dell'altro nel sé a livello concettuale (i.e., vicinanza, similarità, piacevolezza e conformismo. Questo risultato è stato replicati negli studi successivi. Evidenze mediazionali (Capitolo 2) e uno studio di controllo (Capitolo 3) sottolineano come sia l’illusione corporea di diventare l’altro ad essere responsabile degli effetti sociali trovati. E’ stato inoltre evidenziato come, oltre a influenzare la percezione dell’altro, una stimolazione multisensoriale sincrona (vs. asincrona) abbia un effetto anche sulla valutazione del sé. Mettendo in parallelo la reazione sulla percezione di sé con gli studi sul confronto sociale nelle relazioni importanti è stato possibile sottolineare come questo tipo di stimolazione multisensoriale, quando sincrona (vs. asincrona), non induca solo una semplice assimilazione percettiva ma un legame di tipo relazionale (Capitolo 4). Inoltre, l’effetto di inclusione dell’altro creato dalla sincronia è generalizzabile anche a livello intergruppi. Riprendendo il classico paradigma della mano di gomma e manipolando l’appartenenza etnica (mano bianca vs. nera) o l’età (mano di un giovane vs. anziano) della mano finta è stato possibile valutare da una parte l’effetto della categorizzazione sociale sull’illusione e, dall’altra, l’effetto della manipolazione sia sulla percezione di un membro dell’in-group e dell’out-group, oltre che dei loro gruppi di appartenenza (Capitolo 5). Un ultimo studio (Capitolo 6) si colloca nel dibattito tra il peso dei fattori sensoriali bottom-up (i.e., sincronia) e delle conoscenze pregresse sul corpo, o top-down (e.g., legame funzionale tra gli stimoli) nelle illusioni multisensoriali (e.g., mano di gomma). Nell’insieme questi studi mostrano come l’integrazione multisensoriale giochi un ruolo importante nel senso di unità e fusione con l’altro creato dalla sincronia e sottolineano inoltre come le nostre relazioni sociali siano parzialmente radicate nella nostra rappresentazione corporea.
On synchrony and social relations: the role of synchronous multisensory stimulations in self-other merging, social bonding and ingroup-bias reduction / Mazzurega, Mara. - (2010), pp. 1-137.
On synchrony and social relations: the role of synchronous multisensory stimulations in self-other merging, social bonding and ingroup-bias reduction
Mazzurega, Mara
2010-01-01
Abstract
In psicologia sociale, e in particolare negli studi sulle relazioni intime e le relazioni all’interno del gruppo d’appartenenza, è stato osservato come le persone con cui abbiamo dei legami (e.g., partner, amici, membri del nostro gruppo) siano incluse nella rappresentazione del sé. Nella presente tesi mi sono interessata al ruolo del corpo, e in particolare alla sincronia interpersonale (i.e., la messa in atto di azioni sincrone, come nel caso di una marcia o una danza), nel suscitare questo senso di inclusione. Recentemente, alcuni studi hanno sottolineato i molteplici effetti sociali della sincronia, come il sentirsi parte di un’unità, i sentimenti di affiliazione e i comportamenti cooperativi. Quale sia il processo sottostante di questi effetti è però una questione che è stata raramente presa in considerazione. Facendo un parallelo tra gli studi sulle relazioni sociali in psicologia sociale e le ricerche di neuroscienze cognitive, che dimostrano come i confini della nostra rappresentazione corporea siano flessibili e frutto dall’integrazione di informazioni visive, tattili e propriocettive, ho avanzato l’ipotesi che l’integrazione multisensoriale possa essere una delle possibili spiegazioni degli effetti sociali della sincronia. Ispirandosi a questi studi sulla percezione corporea e all’”illusione della mano di gomma”, ai partecipanti veniva data una stimolazione tattile sul volto mentre guardavano un video dove una persona riceveva la stessa stimolazione in modo sincrono o asincrono. E’ noto che in queste illusioni multisensoriali, una stimolazione visuo-tattile sincrona (vs. asincrona) permetta l’inclusione nella rappresentazione del sé corporeo di oggetti esterni, che sia una mano finta o il viso di uno sconosciuto. I risultati di un primo studio (Capitolo 2) evidenziano come la sincronia (vs. asincronia) della stimolazione induca un’illusione di diventare la persona nel video e che questa alterazione del sé corporeo porti anche ad una inclusione dell'altro nel sé a livello concettuale (i.e., vicinanza, similarità, piacevolezza e conformismo. Questo risultato è stato replicati negli studi successivi. Evidenze mediazionali (Capitolo 2) e uno studio di controllo (Capitolo 3) sottolineano come sia l’illusione corporea di diventare l’altro ad essere responsabile degli effetti sociali trovati. E’ stato inoltre evidenziato come, oltre a influenzare la percezione dell’altro, una stimolazione multisensoriale sincrona (vs. asincrona) abbia un effetto anche sulla valutazione del sé. Mettendo in parallelo la reazione sulla percezione di sé con gli studi sul confronto sociale nelle relazioni importanti è stato possibile sottolineare come questo tipo di stimolazione multisensoriale, quando sincrona (vs. asincrona), non induca solo una semplice assimilazione percettiva ma un legame di tipo relazionale (Capitolo 4). Inoltre, l’effetto di inclusione dell’altro creato dalla sincronia è generalizzabile anche a livello intergruppi. Riprendendo il classico paradigma della mano di gomma e manipolando l’appartenenza etnica (mano bianca vs. nera) o l’età (mano di un giovane vs. anziano) della mano finta è stato possibile valutare da una parte l’effetto della categorizzazione sociale sull’illusione e, dall’altra, l’effetto della manipolazione sia sulla percezione di un membro dell’in-group e dell’out-group, oltre che dei loro gruppi di appartenenza (Capitolo 5). Un ultimo studio (Capitolo 6) si colloca nel dibattito tra il peso dei fattori sensoriali bottom-up (i.e., sincronia) e delle conoscenze pregresse sul corpo, o top-down (e.g., legame funzionale tra gli stimoli) nelle illusioni multisensoriali (e.g., mano di gomma). Nell’insieme questi studi mostrano come l’integrazione multisensoriale giochi un ruolo importante nel senso di unità e fusione con l’altro creato dalla sincronia e sottolineano inoltre come le nostre relazioni sociali siano parzialmente radicate nella nostra rappresentazione corporea.File | Dimensione | Formato | |
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