La tesi analizza in modo critico le peculiarità che caratterizzano il fenomeno costituzionale dell’area arabo-islamica, al fine di comprendere la distanza tra questo specifico sistema giuridico e quello del continente europeo, emblemi di due “mondi” sempre più vicini dal punto dal punto di vista sociale, ma ancora troppo distanti sul piano dei contenuti che le rispettive culture, legali e politiche, impongono sui regimi giuridici adottati. Obiettivo di questo studio è valutare fino a che punto la “dualità” legale su cui gli ordinamenti a maggioranza musulmana si sono costruiti, ravvisabile nella doppia fonte di legittimazione del diritto sacra e secolare, è tale da vincolare la compiutezza della transizione costituzionale qui avviata. La questione è trattata con particolare riguardo alla materia dell’esercizio del potere così come del riconoscimento e della tutela dei diritti, con riferimento ai due casi studio selezionati per il lavoro, Egitto e Turchia, ed alla condizione giuridica delle donne, ambito in cui la tradizione islamica riconosce ancora le principali forme di discriminazione, tanto da “svuotare” di significato il principio di uguaglianza che le Carte dell’area hanno formalmente riconosciuto. La conoscenza di un ordinamento e dell’insieme delle specificità che lo caratterizzano è la via maestra per avviare un dialogo futuro tra culture, tale da individuare la via per la convergenza dei modelli, che, nel caso di specie, si sostiene passi attraverso un approccio “relativamente laico” al costituzionalismo, capace di garantire la tutela del pluralismo, dei diritti e dell’eguaglianza dei singoli, senza rinunciare al riferimento “morale” a cui questi ordinamenti fanno richiamo.
Il costituzionalismo e la tutela dei diritti negli ordinamenti islamici / Romano, Rosamaria. - (2012), pp. 1-371.
Il costituzionalismo e la tutela dei diritti negli ordinamenti islamici
Romano, Rosamaria
2012-01-01
Abstract
La tesi analizza in modo critico le peculiarità che caratterizzano il fenomeno costituzionale dell’area arabo-islamica, al fine di comprendere la distanza tra questo specifico sistema giuridico e quello del continente europeo, emblemi di due “mondi” sempre più vicini dal punto dal punto di vista sociale, ma ancora troppo distanti sul piano dei contenuti che le rispettive culture, legali e politiche, impongono sui regimi giuridici adottati. Obiettivo di questo studio è valutare fino a che punto la “dualità” legale su cui gli ordinamenti a maggioranza musulmana si sono costruiti, ravvisabile nella doppia fonte di legittimazione del diritto sacra e secolare, è tale da vincolare la compiutezza della transizione costituzionale qui avviata. La questione è trattata con particolare riguardo alla materia dell’esercizio del potere così come del riconoscimento e della tutela dei diritti, con riferimento ai due casi studio selezionati per il lavoro, Egitto e Turchia, ed alla condizione giuridica delle donne, ambito in cui la tradizione islamica riconosce ancora le principali forme di discriminazione, tanto da “svuotare” di significato il principio di uguaglianza che le Carte dell’area hanno formalmente riconosciuto. La conoscenza di un ordinamento e dell’insieme delle specificità che lo caratterizzano è la via maestra per avviare un dialogo futuro tra culture, tale da individuare la via per la convergenza dei modelli, che, nel caso di specie, si sostiene passi attraverso un approccio “relativamente laico” al costituzionalismo, capace di garantire la tutela del pluralismo, dei diritti e dell’eguaglianza dei singoli, senza rinunciare al riferimento “morale” a cui questi ordinamenti fanno richiamo.File | Dimensione | Formato | |
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