Il lavoro di tesi si propone lo scopo di studiare alcuni aspetti dell’interazione culturale tra Greci e Persiani inscritti in contesti di conflittualità a carattere prevalentemente bellica. Per raggiungere questo obiettivo, si è tentato di rispondere a una serie di domande, interpellando l’evidenza documentaria nella sua molteplicità. In primo luogo, (i) se si potessero rintracciare occasioni effettive di contatto e di scambio culturale tra Greci e Persiani, in seno alla loro secolare situazione conflittuale; in secondo luogo (ii) chi fossero i protagonisti e i vettori degli eventuali fenomeni di trasferimento culturale; (iii) attraverso quali canali e in che contesti essi si verificarono; (iv) in che modo i pattern del contatto culturale cambiarono sulla lunga durata; e infine (v) fino a che punto fosse possibile pensare a Greci e Persiani come a due gruppi appartenenti a sfere culturali sempre e dovunque nettamente distinte. La tesi si dissocia dalla tradizionale narrativa a sfondo politico-militare, prettamente evenemenziale concepita sostanzialmente come histoire-bataille. Prende inoltre le distanze da quel filone storiografico moderno che ha spesso fedelmente seguito le rappresentazioni dei testi ‘classici’, raccontando solo eventi decisivi, inseriti in un quadro di generale ostilità e contrapposizione tra due blocchi: un “mondo greco” e un “mondo persiano” non comunicanti e monolitici. Essa si propone invece di indagare il conflitto come momento e contesto produttivo di cambiamenti culturali. Alla luce delle prospettive innovative offerte dagli Achaemenid Studies, degli apporti metodologici della ricerca storico-antropologica sulle interazioni culturali e della sociologia del conflitto, la prospettiva dei culture contacts adottata nel lavoro intende affiancarsi in maniera innovativa ma complementare ai paradigmi interpretativi correnti. Tale approccio multidisciplinare è richiesto dall’argomento stesso della ricerca, che si caratterizza per una netta sproporzione documentaria, che vede i materiali classificabili come achemenidi in chiara minoranza rispetto al resto dell’evidenza. D’altronde, il lavoro di ricerca si interessa al contatto e allo scambio culturale in modo da dare a entrambe le parti un ruolo attivo e decentralizzare così il focus da un modello monolitico di cultura, orientandolo verso l’agency individuale: da qui, anche la scelta della nozione di interazione culturale presente nel titolo. L’indagine spazia tra due secoli di contatti in Asia Minore, contesto privilegiato per lo studio di fenomeni di interscambio culturale tra Greci e Persiani. Non ambisce alla copertura sistematica dell’evidenza disponibile, ponendosi invece l’obiettivo di selezionare alcuni casi rilevanti e avviare una prima disamina delle situazioni che si prestano maggiormente a un’interpretazione in chiave culturale, lasciando aperta per il futuro la possibilità ad altri studi di migliorare e approfondire quanto rimasto in sospeso.
Aspetti dell'interazione culturale tra Greci e Persiani. Intrecci di culture in contesto conflittuale (546-350 a.C. ca.) / Pulvirenti, Emanuele. - (2017), pp. 1-419.
Aspetti dell'interazione culturale tra Greci e Persiani. Intrecci di culture in contesto conflittuale (546-350 a.C. ca.)
Pulvirenti, Emanuele
2017-01-01
Abstract
Il lavoro di tesi si propone lo scopo di studiare alcuni aspetti dell’interazione culturale tra Greci e Persiani inscritti in contesti di conflittualità a carattere prevalentemente bellica. Per raggiungere questo obiettivo, si è tentato di rispondere a una serie di domande, interpellando l’evidenza documentaria nella sua molteplicità. In primo luogo, (i) se si potessero rintracciare occasioni effettive di contatto e di scambio culturale tra Greci e Persiani, in seno alla loro secolare situazione conflittuale; in secondo luogo (ii) chi fossero i protagonisti e i vettori degli eventuali fenomeni di trasferimento culturale; (iii) attraverso quali canali e in che contesti essi si verificarono; (iv) in che modo i pattern del contatto culturale cambiarono sulla lunga durata; e infine (v) fino a che punto fosse possibile pensare a Greci e Persiani come a due gruppi appartenenti a sfere culturali sempre e dovunque nettamente distinte. La tesi si dissocia dalla tradizionale narrativa a sfondo politico-militare, prettamente evenemenziale concepita sostanzialmente come histoire-bataille. Prende inoltre le distanze da quel filone storiografico moderno che ha spesso fedelmente seguito le rappresentazioni dei testi ‘classici’, raccontando solo eventi decisivi, inseriti in un quadro di generale ostilità e contrapposizione tra due blocchi: un “mondo greco” e un “mondo persiano” non comunicanti e monolitici. Essa si propone invece di indagare il conflitto come momento e contesto produttivo di cambiamenti culturali. Alla luce delle prospettive innovative offerte dagli Achaemenid Studies, degli apporti metodologici della ricerca storico-antropologica sulle interazioni culturali e della sociologia del conflitto, la prospettiva dei culture contacts adottata nel lavoro intende affiancarsi in maniera innovativa ma complementare ai paradigmi interpretativi correnti. Tale approccio multidisciplinare è richiesto dall’argomento stesso della ricerca, che si caratterizza per una netta sproporzione documentaria, che vede i materiali classificabili come achemenidi in chiara minoranza rispetto al resto dell’evidenza. D’altronde, il lavoro di ricerca si interessa al contatto e allo scambio culturale in modo da dare a entrambe le parti un ruolo attivo e decentralizzare così il focus da un modello monolitico di cultura, orientandolo verso l’agency individuale: da qui, anche la scelta della nozione di interazione culturale presente nel titolo. L’indagine spazia tra due secoli di contatti in Asia Minore, contesto privilegiato per lo studio di fenomeni di interscambio culturale tra Greci e Persiani. Non ambisce alla copertura sistematica dell’evidenza disponibile, ponendosi invece l’obiettivo di selezionare alcuni casi rilevanti e avviare una prima disamina delle situazioni che si prestano maggiormente a un’interpretazione in chiave culturale, lasciando aperta per il futuro la possibilità ad altri studi di migliorare e approfondire quanto rimasto in sospeso.File | Dimensione | Formato | |
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