L'introduzione della tesi mette a confronto l'eredità dell'invezione del ready-made con l'affermarsi di happening e environment, attraverso il confronto con testi critici della prima metà degli anni Sessanta (per es. Susan Sontag). Soggetto della prima parte della tesi sono le cinque mostre surrealiste a cui Marcel Duchamp ha collaborato, tra il 1938 e il 1961, in veste di organizzatore e allestitore. Si procede a riepilogare e analizzare i diversi punti di vista in cui questa collaborazione è stata descritta in ambito storico-artistico, con particolare attenzione alla letteratura critica su Duchamp. Particolare attenzione è data all'inclusione (o meno) delle mostre surrealiste nel corpus di opere dell'artista. Le conclusioni critiche sulla impossibilità di giungere a una definizione di questa collaborazione (sia essa una definizione che la riconduca alla sfera artistica oppure ad una pre-curatoriale) vengono messe a confronto con i due case studies. Di Gene R. Swenson, critico principalmente legato alla Pop art, viene analizzata con particolare attenzione la posizione anti-formalista espressa dal progetto espositivo e critico "The Other Tradition", 1966. Di Brian O'Doherty sono stati studiati gli elementi di contiguità e prese di distanza dall'eredità duchampiana, rintracciabili tanto nella produzione artistica tanto in quella critica.
Marcel Duchamp precursore della curatela indipendente? Elementi per un'influenza duchampiana nella concezione dello spazio espositivo in Gene R. Swenson e Brian O'Doherty / Fabbris, Elisa. - (2013), pp. 1-222.
Marcel Duchamp precursore della curatela indipendente? Elementi per un'influenza duchampiana nella concezione dello spazio espositivo in Gene R. Swenson e Brian O'Doherty
Fabbris, Elisa
2013-01-01
Abstract
L'introduzione della tesi mette a confronto l'eredità dell'invezione del ready-made con l'affermarsi di happening e environment, attraverso il confronto con testi critici della prima metà degli anni Sessanta (per es. Susan Sontag). Soggetto della prima parte della tesi sono le cinque mostre surrealiste a cui Marcel Duchamp ha collaborato, tra il 1938 e il 1961, in veste di organizzatore e allestitore. Si procede a riepilogare e analizzare i diversi punti di vista in cui questa collaborazione è stata descritta in ambito storico-artistico, con particolare attenzione alla letteratura critica su Duchamp. Particolare attenzione è data all'inclusione (o meno) delle mostre surrealiste nel corpus di opere dell'artista. Le conclusioni critiche sulla impossibilità di giungere a una definizione di questa collaborazione (sia essa una definizione che la riconduca alla sfera artistica oppure ad una pre-curatoriale) vengono messe a confronto con i due case studies. Di Gene R. Swenson, critico principalmente legato alla Pop art, viene analizzata con particolare attenzione la posizione anti-formalista espressa dal progetto espositivo e critico "The Other Tradition", 1966. Di Brian O'Doherty sono stati studiati gli elementi di contiguità e prese di distanza dall'eredità duchampiana, rintracciabili tanto nella produzione artistica tanto in quella critica.File | Dimensione | Formato | |
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