Il progetto di tesi intrapreso in questi anni si inserisce nel solco dei fecondi studi sul teatro senecano e si concentra in special modo su un dramma: la Phaedra. L'obiettivo dell'analisi messa in atto sulla tragedia è quello di porre in evidenza l'esistenza di un sistema di antitesi costruito su più livelli sia sotto il profilo formale che contenutistico, individuando in questo sistema una delle chiavi di lettura privilegiate del dramma. La complessa impalcatura antitetica sulla quale l'opera si fonda risente in larga misura dei modelli e delle influenze che maggiormente agirono su Seneca nella costruzione e nelal scelta stessa di trattare il dramma di Fedra. Il modello greco dell'Ippolito Coronato e la stessa tradizione del conflitto tragico greco oltre ad offrire a Seneca un punto di partenza per costruire la vicenda, costituiscono altresì un interessante modello per quanto concerne la realizzazione di situazioni contrastive oltre che per l'elaborazione di personaggi, sia di natura divina che umana, completamente antitetici (basti pensare alla significativa opposizione fra Afrodite a Artemide). Sul piano formale, ma non solo, ad influenzare in maniera massiccia l'operazione messa in atto dal Cordovese è sicuramente il modello della Controversia, largamente operante nella Roma del suo tempo. La tradizione del conflitto e l'abitudine a strutturare gli argomenti per antitesi rappresenta in effetti un importante portato della tradizione retorica che riguarda sia il piano dell'inventio che quello della dispositio oltre ad manifestare la sua influenza sull'aspetto più propriamente stilistico sino alle microstrutture delle sententiae antitetiche. Benché la vasta critica senecana non abbia mancato di mettere in luce taluni elementi di antitesi presenti all'interno della Phaedra, la novità dell'analisi svolta consiste nell'inserire questi contrasti all'interno di un vero e propria sistema di antitesi. L'indagine trasversale svolta sulla tragedia ha infatti permesso di delineare una serie di ampli percorsi antitetici relativi ad alcuni temi fondanti del dramma stesso. In maniera originale rispetto a quanto effettuato sinora dalla critica, le antitesi maggiori e, per così dire, costitutive, della Phaedra – l'opposizione fra le divinità di Diana e e Venere, le antitesi spaziali fra aula e silva e fra mare e terra e quella fra vita secondo o contro natura; il conflitto parentale, per citare solo alcuni dei contrasti affrontati – sono state trattate a fondo ed esaminate nel loro andamento nel corso dell'intera tragedia individuando gli sviluppi, i mutamenti, i ribaltamenti che avvengono al loro interno, tenendo sempre conto dei modelli latini più significativi e istituendo, ove ciò sia sia rivelato possibile, un proficuo confronto con il resto della drammaturgia senecana, senza mai trascurare il necessario richiamo al modello euripideo.
Fugienda petimus": la "Phaedra" di Seneca come sistema complesso di antitesi" / Mignacca, Oriana. - (2012), pp. 1-503.
Fugienda petimus": la "Phaedra" di Seneca come sistema complesso di antitesi"
Mignacca, Oriana
2012-01-01
Abstract
Il progetto di tesi intrapreso in questi anni si inserisce nel solco dei fecondi studi sul teatro senecano e si concentra in special modo su un dramma: la Phaedra. L'obiettivo dell'analisi messa in atto sulla tragedia è quello di porre in evidenza l'esistenza di un sistema di antitesi costruito su più livelli sia sotto il profilo formale che contenutistico, individuando in questo sistema una delle chiavi di lettura privilegiate del dramma. La complessa impalcatura antitetica sulla quale l'opera si fonda risente in larga misura dei modelli e delle influenze che maggiormente agirono su Seneca nella costruzione e nelal scelta stessa di trattare il dramma di Fedra. Il modello greco dell'Ippolito Coronato e la stessa tradizione del conflitto tragico greco oltre ad offrire a Seneca un punto di partenza per costruire la vicenda, costituiscono altresì un interessante modello per quanto concerne la realizzazione di situazioni contrastive oltre che per l'elaborazione di personaggi, sia di natura divina che umana, completamente antitetici (basti pensare alla significativa opposizione fra Afrodite a Artemide). Sul piano formale, ma non solo, ad influenzare in maniera massiccia l'operazione messa in atto dal Cordovese è sicuramente il modello della Controversia, largamente operante nella Roma del suo tempo. La tradizione del conflitto e l'abitudine a strutturare gli argomenti per antitesi rappresenta in effetti un importante portato della tradizione retorica che riguarda sia il piano dell'inventio che quello della dispositio oltre ad manifestare la sua influenza sull'aspetto più propriamente stilistico sino alle microstrutture delle sententiae antitetiche. Benché la vasta critica senecana non abbia mancato di mettere in luce taluni elementi di antitesi presenti all'interno della Phaedra, la novità dell'analisi svolta consiste nell'inserire questi contrasti all'interno di un vero e propria sistema di antitesi. L'indagine trasversale svolta sulla tragedia ha infatti permesso di delineare una serie di ampli percorsi antitetici relativi ad alcuni temi fondanti del dramma stesso. In maniera originale rispetto a quanto effettuato sinora dalla critica, le antitesi maggiori e, per così dire, costitutive, della Phaedra – l'opposizione fra le divinità di Diana e e Venere, le antitesi spaziali fra aula e silva e fra mare e terra e quella fra vita secondo o contro natura; il conflitto parentale, per citare solo alcuni dei contrasti affrontati – sono state trattate a fondo ed esaminate nel loro andamento nel corso dell'intera tragedia individuando gli sviluppi, i mutamenti, i ribaltamenti che avvengono al loro interno, tenendo sempre conto dei modelli latini più significativi e istituendo, ove ciò sia sia rivelato possibile, un proficuo confronto con il resto della drammaturgia senecana, senza mai trascurare il necessario richiamo al modello euripideo.File | Dimensione | Formato | |
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