La ricerca si è posta l’obiettivo di verificare se ed in che modo sia possibile applicare la disciplina della responsabilità degli enti a più società appartenenti ad un medesimo “gruppo”, stante la rilevanza sempre maggiore che ha acquistato tale fenomeno, economico ancor prima che giuridico, e sotto la costante pressione proveniente dalle istituzioni sovranazionali. Proprio tali spinte hanno imposto di gettare uno sguardo oltre i confini nazionali (nello specifico in Francia e in Germania), non solo per poter trarre qualche spunto di riflessione prezioso per l’interpretazione del diritto interno, ma anche per osservare se sia prospettabile un’armonizzazione degli ordinamenti in tale campo “di frontiera”. Lo studio del fenomeno dei gruppi societari, così come l’analisi della disciplina della responsabilità degli enti nei tre ordinamenti di riferimento, ha costituito un passaggio necessario, dal quale è emerso un quadro assolutamente disomogeneo di discipline. Se Francia e Italia non hanno un vero e proprio sistema normativo in grado di disciplinare in modo coerente ed esaustivo il gruppo di società, Germania vanta un apparato normativo specifico. Quanto alla responsabilità degli enti, non solo essa è penale in Francia, amministrativa in Germania e “ibrida” in Italia, ma la stessa tecnica di ascrizione muta da un ordinamento all’altro. Univocità pare esservi solo nel rigetto, da parte dei tre ordinamenti, della possibilità di considerare il gruppo quale entità giuridica autonoma, diretta destinataria della normativa in materia di responsabilità degli enti. Di fronte al silenzio da parte del legislatore in tale settore specifico, dottrina e giurisprudenza hanno avanzato delle possibili soluzioni, ricorrendo all’utilizzo d’istituti classici quali il concorso di persone nel reato, ovvero riprendendo la figura dell’amministratore di fatto. Il risultato cui si perverrà alla fine del lavoro sarà in realtà il punto di partenza per una successiva e più ampia riflessione sul ruolo che riveste oggi il diritto punitivo; se e in che modo esso possa divenire strumento preventivo, in grado di promuovere condotte virtuose da parte degli enti, sia come singola società che come gruppo.
La responsabilità degli enti e i gruppi di società . Situazione italiana e spunti comparatistici con Francia e Germania / Betti Tonini, Flavia. - (2014), pp. 1-140.
La responsabilità degli enti e i gruppi di società . Situazione italiana e spunti comparatistici con Francia e Germania
Betti Tonini, Flavia
2014-01-01
Abstract
La ricerca si è posta l’obiettivo di verificare se ed in che modo sia possibile applicare la disciplina della responsabilità degli enti a più società appartenenti ad un medesimo “gruppo”, stante la rilevanza sempre maggiore che ha acquistato tale fenomeno, economico ancor prima che giuridico, e sotto la costante pressione proveniente dalle istituzioni sovranazionali. Proprio tali spinte hanno imposto di gettare uno sguardo oltre i confini nazionali (nello specifico in Francia e in Germania), non solo per poter trarre qualche spunto di riflessione prezioso per l’interpretazione del diritto interno, ma anche per osservare se sia prospettabile un’armonizzazione degli ordinamenti in tale campo “di frontiera”. Lo studio del fenomeno dei gruppi societari, così come l’analisi della disciplina della responsabilità degli enti nei tre ordinamenti di riferimento, ha costituito un passaggio necessario, dal quale è emerso un quadro assolutamente disomogeneo di discipline. Se Francia e Italia non hanno un vero e proprio sistema normativo in grado di disciplinare in modo coerente ed esaustivo il gruppo di società, Germania vanta un apparato normativo specifico. Quanto alla responsabilità degli enti, non solo essa è penale in Francia, amministrativa in Germania e “ibrida” in Italia, ma la stessa tecnica di ascrizione muta da un ordinamento all’altro. Univocità pare esservi solo nel rigetto, da parte dei tre ordinamenti, della possibilità di considerare il gruppo quale entità giuridica autonoma, diretta destinataria della normativa in materia di responsabilità degli enti. Di fronte al silenzio da parte del legislatore in tale settore specifico, dottrina e giurisprudenza hanno avanzato delle possibili soluzioni, ricorrendo all’utilizzo d’istituti classici quali il concorso di persone nel reato, ovvero riprendendo la figura dell’amministratore di fatto. Il risultato cui si perverrà alla fine del lavoro sarà in realtà il punto di partenza per una successiva e più ampia riflessione sul ruolo che riveste oggi il diritto punitivo; se e in che modo esso possa divenire strumento preventivo, in grado di promuovere condotte virtuose da parte degli enti, sia come singola società che come gruppo.File | Dimensione | Formato | |
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