La tesi propone una disamina comparatistica e multifocale della narrativa fantastica novecentesca, allo scopo di rintracciare gli inneschi e i dispositivi di quella trasgressività semantica e logica nella quale si è individuato uno degli aspetti più significativi del fantastico contemporaneo, nella persuasione che a scatenarne e orientarne il processo siano, a diverse latitudini e in corrispondenza di congiunture storico-politiche eterogenee, meccanismi strutturalmente simili. Un viaggio esplorativo attraverso le diverse forme del fantastico contemporaneo ha permesso di individuare con una certa precisione la trasgressione fantastica, collocandola nel punto di intersezione tra determinate caratteristiche tematiche, mondo-finzionali, formali. In modo particolare, si sono rivelate determinanti per la sua definizione: 1) una certa novità tematica dell’immagine fantastica contemporanea, intraducibile alla luce delle enciclopedie dominanti e non riconducibile ai codici di riferimento validi per la narrativa fantastica tradizionale; 2) la contraddittorietà interna al mondo finzionale istituito dal testo, per rendere conto del quale la semantica a mondi possibili si rivela, ancorché ricca di spunti nelle sue linee generali, fondamentalmente insufficiente, e la salvaguardia della sua consistenza e referenzialità, in assenza della quale la trasgressione manca di un oggetto contro cui dirigere i propri assalti; 3) un esteso ricorso del testo alla narrazione reticente, declinata nelle diverse, possibili forme i. della reticenza esplicativa (silenzio sulle cause contingenti), ii. della reticenza relativa alla fabula (con conseguente produzione di fabule aperte), iii. della reticenza semantica (silenzio sul significato complessivo, simbolico o allegorico del racconto). L’analisi incrociata della narrativa breve di diversi autori (Kafka, Borges, Ocampo, Bombal, Merino, Dürrenmatt, ma soprattutto Julio Cortázar e, quale controparte attestata spesso su posizioni opposte, più raramente portatrice di un’analoga trasgressività, Dino Buzzati) ha permesso di constatare come il concorso dei fattori elencati tenda alla produzione di immagini radicamente negative, refrattarie alla significazione tanto per l’intrinseca vuotezza semantica (si tratta appunto di immagini aberranti, nuove, per parafrasare le quali mancano codici di riferimento adeguati) quanto per il carattere di assoluta eccezione di cui godono all’interno del mondo finzionale che le alberga. Si è quindi osservato come tali immagini, oscure per ragioni sia tematiche che prettamente formali (impiego esteso e drastico della reticenza), convergano in diversi punti con la nozione benjaminiana di allegoria vuota, con la quale condividono l’amplissima, se pure non infinita, apertura semantica e lo sguardo critico-negativo che per suo tramite il testo rivolge alla realtà esterna. Interrogandosi infine sulla natura specifica della trasgressione fantastica, la si è potuta rintracciare nell’attacco ai principi cardine della logica aristotelica, esaminato mediante il proficuo accostamento della nozione di logica simmetrica proposta da Ignacio Matte Blanco ai dispositivi logicamente paradossali in atto nei testi, riuscendo a individuare in questo modo, nella precipua combinazione tra trasgressione logica e trasgressione semantica realizzata da numerosi racconti contemporanei − e in modo assolutamente paradigmatico dalla narrativa breve di Julio Cortázar − la versione più acuta e dirompente della trasgressione che anima l’avanguardia novecentesca del genere.

La trasgressione fantastica: infrazioni logiche e abissi di senso nella narrativa fantastica da Kafka a Cortázar / Zeppegno, Giuliana. - (2009), pp. 1-235.

La trasgressione fantastica: infrazioni logiche e abissi di senso nella narrativa fantastica da Kafka a Cortázar

Zeppegno, Giuliana
2009-01-01

Abstract

La tesi propone una disamina comparatistica e multifocale della narrativa fantastica novecentesca, allo scopo di rintracciare gli inneschi e i dispositivi di quella trasgressività semantica e logica nella quale si è individuato uno degli aspetti più significativi del fantastico contemporaneo, nella persuasione che a scatenarne e orientarne il processo siano, a diverse latitudini e in corrispondenza di congiunture storico-politiche eterogenee, meccanismi strutturalmente simili. Un viaggio esplorativo attraverso le diverse forme del fantastico contemporaneo ha permesso di individuare con una certa precisione la trasgressione fantastica, collocandola nel punto di intersezione tra determinate caratteristiche tematiche, mondo-finzionali, formali. In modo particolare, si sono rivelate determinanti per la sua definizione: 1) una certa novità tematica dell’immagine fantastica contemporanea, intraducibile alla luce delle enciclopedie dominanti e non riconducibile ai codici di riferimento validi per la narrativa fantastica tradizionale; 2) la contraddittorietà interna al mondo finzionale istituito dal testo, per rendere conto del quale la semantica a mondi possibili si rivela, ancorché ricca di spunti nelle sue linee generali, fondamentalmente insufficiente, e la salvaguardia della sua consistenza e referenzialità, in assenza della quale la trasgressione manca di un oggetto contro cui dirigere i propri assalti; 3) un esteso ricorso del testo alla narrazione reticente, declinata nelle diverse, possibili forme i. della reticenza esplicativa (silenzio sulle cause contingenti), ii. della reticenza relativa alla fabula (con conseguente produzione di fabule aperte), iii. della reticenza semantica (silenzio sul significato complessivo, simbolico o allegorico del racconto). L’analisi incrociata della narrativa breve di diversi autori (Kafka, Borges, Ocampo, Bombal, Merino, Dürrenmatt, ma soprattutto Julio Cortázar e, quale controparte attestata spesso su posizioni opposte, più raramente portatrice di un’analoga trasgressività, Dino Buzzati) ha permesso di constatare come il concorso dei fattori elencati tenda alla produzione di immagini radicamente negative, refrattarie alla significazione tanto per l’intrinseca vuotezza semantica (si tratta appunto di immagini aberranti, nuove, per parafrasare le quali mancano codici di riferimento adeguati) quanto per il carattere di assoluta eccezione di cui godono all’interno del mondo finzionale che le alberga. Si è quindi osservato come tali immagini, oscure per ragioni sia tematiche che prettamente formali (impiego esteso e drastico della reticenza), convergano in diversi punti con la nozione benjaminiana di allegoria vuota, con la quale condividono l’amplissima, se pure non infinita, apertura semantica e lo sguardo critico-negativo che per suo tramite il testo rivolge alla realtà esterna. Interrogandosi infine sulla natura specifica della trasgressione fantastica, la si è potuta rintracciare nell’attacco ai principi cardine della logica aristotelica, esaminato mediante il proficuo accostamento della nozione di logica simmetrica proposta da Ignacio Matte Blanco ai dispositivi logicamente paradossali in atto nei testi, riuscendo a individuare in questo modo, nella precipua combinazione tra trasgressione logica e trasgressione semantica realizzata da numerosi racconti contemporanei − e in modo assolutamente paradigmatico dalla narrativa breve di Julio Cortázar − la versione più acuta e dirompente della trasgressione che anima l’avanguardia novecentesca del genere.
2009
XXI
2008-2009
Studi Letterari Linguistici e Fil (cess.4/11/12)
Comparative Literatures and Linguistic Studies (till the a.y. 2006-07, 22nd cycle)
Fambrini, Alessandro
no
Inglese
Settore L-FIL-LET/14 - Critica Letteraria e Letterature Comparate
Settore L-FIL-LET/10 - Letteratura Italiana
Settore L-LIN/06 - Lingua e Letterature Ispano-Americane
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