Questa tesi ha avuto lo scopo di analizzare, dalla prospettiva penalistica, le possibili novità dell’adesione italiana all’a odierna Unione Europea; più in particolare, le possibili influenze derivanti dall’adesione originaria ai trattati CECA, CEE ed EURATOM, oggi UE, sul principio di legalità penale nazionale e,, quindi,, da più ampia prospettiva sul rapporto tradizionale tra, da un lato, lo Stato e i suoi poteri statuali da un lato e, dall’altro lato , i diritti e le libertà fondamentali dei cittadini dall’altro lato. Il settore sanzionatorio e quello inerente alla tutela dei diritti fondamentali non sono più, infatti, settori d’esclusiva competenza statale. L’attuale UE è uno Spazio comune di Libertà, Sicurezza e Giustizia, in cui il cittadino italiano è titolare del nuovo status di cittadino europeo e da cui derivano nuove situazioni giuridiche soggettive tali da riscrivere i rapporti tra Stato e Cittadino, tra Autorità e Libertà. Il problema non è stato certamente posto sul tappeto dall’entrata in vigore del Trattato di Lisbona e dal relativo riconoscimento di una competenza penale in capo all’ente sopranazionale UE; è piuttosto il prodotto di un processo pluridecennale e articolato in base al quale si sono progressivamente aperte le porte del diritto penale nazionale all’odierna UE. In quest’ottica, nella presente tesi si è optato a favore di un’esposizione diacronica dell’integrazione europea (dai Trattati istitutivi all’entrata in vigore del Trattato di Lisbona) al fine di dimostrare che la lenta ma costante integrazione dell’ordinamento nazionale con quello dell’UE ha avuto l’effetto di rimaneggiare profondamente la portata del principio di legalità penale nazionale. Le tradizionali fasi della formazione, formulazione, interpretazione e applicazione della legge penale non sono più espressione di mere prerogative statali, ma viceversa, vivendo in uno Spazio comune di Libertà, Sicurezza e Giustizia, si sono integrate con l’ente sopranazionale UE. Il diritto (anche penale) è del resto un fenomeno sociale, espressione della società, che muta al cambiare della società.

Il principio di legalità penale tra ordinamento interno e ordinamento UE: un approccio integrato / Materia, Antonio. - (2010), pp. 1-262.

Il principio di legalità penale tra ordinamento interno e ordinamento UE: un approccio integrato

Materia, Antonio
2010-01-01

Abstract

Questa tesi ha avuto lo scopo di analizzare, dalla prospettiva penalistica, le possibili novità dell’adesione italiana all’a odierna Unione Europea; più in particolare, le possibili influenze derivanti dall’adesione originaria ai trattati CECA, CEE ed EURATOM, oggi UE, sul principio di legalità penale nazionale e,, quindi,, da più ampia prospettiva sul rapporto tradizionale tra, da un lato, lo Stato e i suoi poteri statuali da un lato e, dall’altro lato , i diritti e le libertà fondamentali dei cittadini dall’altro lato. Il settore sanzionatorio e quello inerente alla tutela dei diritti fondamentali non sono più, infatti, settori d’esclusiva competenza statale. L’attuale UE è uno Spazio comune di Libertà, Sicurezza e Giustizia, in cui il cittadino italiano è titolare del nuovo status di cittadino europeo e da cui derivano nuove situazioni giuridiche soggettive tali da riscrivere i rapporti tra Stato e Cittadino, tra Autorità e Libertà. Il problema non è stato certamente posto sul tappeto dall’entrata in vigore del Trattato di Lisbona e dal relativo riconoscimento di una competenza penale in capo all’ente sopranazionale UE; è piuttosto il prodotto di un processo pluridecennale e articolato in base al quale si sono progressivamente aperte le porte del diritto penale nazionale all’odierna UE. In quest’ottica, nella presente tesi si è optato a favore di un’esposizione diacronica dell’integrazione europea (dai Trattati istitutivi all’entrata in vigore del Trattato di Lisbona) al fine di dimostrare che la lenta ma costante integrazione dell’ordinamento nazionale con quello dell’UE ha avuto l’effetto di rimaneggiare profondamente la portata del principio di legalità penale nazionale. Le tradizionali fasi della formazione, formulazione, interpretazione e applicazione della legge penale non sono più espressione di mere prerogative statali, ma viceversa, vivendo in uno Spazio comune di Libertà, Sicurezza e Giustizia, si sono integrate con l’ente sopranazionale UE. Il diritto (anche penale) è del resto un fenomeno sociale, espressione della società, che muta al cambiare della società.
2010
XXII
2009-2010
Scienze Giuridiche (cess.4/11/12)
Comparative and European Legal Studies
Insolera, Gaetano
no
Italiano
Settore IUS/17 - Diritto Penale
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
TESII.pdf

accesso aperto

Tipologia: Tesi di dottorato (Doctoral Thesis)
Licenza: Tutti i diritti riservati (All rights reserved)
Dimensione 2.23 MB
Formato Adobe PDF
2.23 MB Adobe PDF Visualizza/Apri

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11572/368058
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact