La presente indagine ha ad oggetto il fenomeno della successone nel diritto controverso e, più precisamente, la disciplina dettata a tal riguardo all’art. 111 del codice di rito. É quest’ultima una disposizione normativa la cui interpretazione ha dato luogo, da più punti di vista, a incertezze particolarmente gravi, in ordine alle quali la riflessione dottrinale ha fornito risposte di segno diverso e, talora, nettamente contrapposto. Si tratta peraltro, nella più gran parte dei casi, di incertezze scaturenti da quelli che sono i nodi ricostruttivi “strutturali” dell’istituto in parola ovvero – altrimenti detto – dalle difficoltà connaturate alla regolamentazione di un fenomeno (quale è il trasferimento lite pendente del rapporto giuridico litigioso) eccezionale e anomalo, come tale suscettibile d’esser inquadrato nella sistematica dell’ordinamento soltanto al prezzo di significative deroghe alla fisionomia ordinaria delle categorie dogmatiche coinvolte. Proprio in considerazione dell’origine in larga misura “strutturale” delle difficoltà di deciframento dell’istituto della successione nel diritto controverso, risulta particolarmente opportuno accostarsi alla disamina dell’art. 111 c.p.c. collocandosi in una prospettiva d’indagine che, lungi dall’esaurire il proprio orizzonte ai confini spazio-temporali dell’ordinamento italiano vigente, abbracci invece, altresì, la dimensione comparatistica (tanto diacronica quanto sincronica) della ricerca. Da questo punto di vista, un’attenzione peculiare deve essere riservata poi, fra tutte, all’esperienza germanica – pertanto, eletta a punto di riferimento costante della presente indagine -; ciò, per un verso, a motivo del fatto che proprio nella disciplina tedesca in tema di Veräuerung der in Streit befangenen Sache (§§ 265, 325, 727 dZPO) si rintracciano, senza dubbio alcuno, le matrici del nostro art. 111 c.p.c.; per l’altro, in ragione dello spiccato interesse manifestato dalla dottrina germanica, sin dagli albori del XX secolo, per la tematica de qua, interesse donde è scaturito un approfondimento teorico dell’istituto connotato da una latitudine e profondità d’indagine altrove sconosciute.
La successione a titolo particolare nel diritto controverso / Widmann, Paola. - (2013), pp. 1-339.
La successione a titolo particolare nel diritto controverso
Widmann, Paola
2013-01-01
Abstract
La presente indagine ha ad oggetto il fenomeno della successone nel diritto controverso e, più precisamente, la disciplina dettata a tal riguardo all’art. 111 del codice di rito. É quest’ultima una disposizione normativa la cui interpretazione ha dato luogo, da più punti di vista, a incertezze particolarmente gravi, in ordine alle quali la riflessione dottrinale ha fornito risposte di segno diverso e, talora, nettamente contrapposto. Si tratta peraltro, nella più gran parte dei casi, di incertezze scaturenti da quelli che sono i nodi ricostruttivi “strutturali” dell’istituto in parola ovvero – altrimenti detto – dalle difficoltà connaturate alla regolamentazione di un fenomeno (quale è il trasferimento lite pendente del rapporto giuridico litigioso) eccezionale e anomalo, come tale suscettibile d’esser inquadrato nella sistematica dell’ordinamento soltanto al prezzo di significative deroghe alla fisionomia ordinaria delle categorie dogmatiche coinvolte. Proprio in considerazione dell’origine in larga misura “strutturale” delle difficoltà di deciframento dell’istituto della successione nel diritto controverso, risulta particolarmente opportuno accostarsi alla disamina dell’art. 111 c.p.c. collocandosi in una prospettiva d’indagine che, lungi dall’esaurire il proprio orizzonte ai confini spazio-temporali dell’ordinamento italiano vigente, abbracci invece, altresì, la dimensione comparatistica (tanto diacronica quanto sincronica) della ricerca. Da questo punto di vista, un’attenzione peculiare deve essere riservata poi, fra tutte, all’esperienza germanica – pertanto, eletta a punto di riferimento costante della presente indagine -; ciò, per un verso, a motivo del fatto che proprio nella disciplina tedesca in tema di Veräuerung der in Streit befangenen Sache (§§ 265, 325, 727 dZPO) si rintracciano, senza dubbio alcuno, le matrici del nostro art. 111 c.p.c.; per l’altro, in ragione dello spiccato interesse manifestato dalla dottrina germanica, sin dagli albori del XX secolo, per la tematica de qua, interesse donde è scaturito un approfondimento teorico dell’istituto connotato da una latitudine e profondità d’indagine altrove sconosciute.File | Dimensione | Formato | |
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