“Metamorphosis and identity are the two limits of human existence, incompatible with one another, but complementary in that human life exists in a movement between these two limits.” La metamorfosi è un fenomeno diffuso tanto in natura quanto nella mitologia e in letteratura: con questo termine si può infatti designare la trasformazione di piante, animali e uomini intendendone lo sviluppo attraverso cambiamenti di forma, ma anche l’attraversamento di regni di diversa natura, passando così dall’appannaggio della scienza a quello dell’immaginazione. “Avant d’être un thème littéraire, la métamorphose a été un mythe; et avant d’être un mythe, un phénomène observable dans les quatre règnes de la nature: minéral, végétal, animal et humain”. Nel presente studio il fenomeno metamorfico sarà affrontato alla luce della relazione tra uomo ed animale: la vicinanza tra i due “regni” e l’instabilità del confine ontologico tra di essi è tale da aver dato vita ad una ricchissima letteratura intorno al loro contatto e al loro possibile intreccio, che va dalle Metamorfosi ovidiane agli splendidi ibridi postmoderni di Angela Carter. La metamorfosi è il tema letterario che più di ogni altro riesce a tradurre il paradosso dell’identità nel cambiamento: esso possiede un grande potenziale sovversivo di natura politica, sociale, esistenziale. Pierre Brunel, nella sua ricerca diacronica sul mito della metamorfosi da Ovidio a Kafka , cerca infatti di spiegarne le origini e le funzioni e conclude affermando che esso traduce la domanda universale dell’uomo sul suo posto nel mondo, sul suo passato prenatale e sul suo futuro dopo la morte. È prevalentemente da un punto di vista filosofico e nelle sue implicazioni esistenziali che si cercherà di indagare il processo metamorfico tra uomo e animale nel modo in cui si manifesta nell’opera di due scrittori norvegesi del Novecento, Tarjei Vesaas e Finn Carling, e in particolare nei due rispettivi romanzi Fuglane (Gli uccelli, 1957) e Gepardene (I ghepardi, 1998). La presente riflessione prende avvio dall’indagine intorno alla portata e alla natura della presenza animale all’interno del linguaggio umano e del testo letterario, per poi aprire il discorso sulla precarietà del confine ontologico che separa uomini ed animali. Si procede dunque ad una lettura del rapporto tra i primi ed i secondi in termini di relazione oggettuale, per soffermarsi soprattutto sulle modalità in cui essa entra in crisi nel momento in cui l’uomo e l’animale incorrono in un rapporto di tipo metamorfico. La prima parte di questo lavoro si conclude, infine, con la presentazione delle proposte teoriche che Gilles Deleuze e Félix Guattari hanno costruito proprio intorno alla crisi della relazione oggettuale, ovvero teorizzando il vero e proprio sgretolamento di ogni sistema di pensiero binario, che ruotano intorno alla natura mobile, in divenire, dell’uomo e sono esposte in Mille plateaux. Un posto centrale è riservato nei Mille plateaux proprio al divenir-animale dell’uomo. Nella seconda parte di questo studio, dedicata alla presentazione di Tarjei Vesaas e Finn Carling, si è scelto di fornire le informazioni necessarie allestendo un percorso che mettesse in luce, nella loro scrittura, l’attenzione “ecologica” verso il mondo animale ma anche, e soprattutto, il loro sguardo attento sul presente, sulla trasformazione antropologica e la fragilità esistenziale dell’uomo di fine Novecento. Si passa dunque ad una presentazione della loro opera che si propone di illustrare alcune modalità di comparsa delle figure animali: il loro utilizzo, le loro funzioni, il loro rapporto con i personaggi umani. L’ultima parte del lavoro analizza infine i due romanzi Fuglane e Gepardene alla luce delle relazioni, degli inseguimenti e degli incontri tra i protagonisti umani e gli animali, incontri che si spingono fino a controversi momenti metamorfici. È possibile scrivere un racconto di metamorfosi nell’ambito di una scrittura “realista”? È possibile raccontare una metamorfosi “reale” e non prettamente metaforica? È possibile infine annoverare il fenomeno metamorfico tra le cose narrabili o si rischia di incorrere nei limiti del linguaggio? Queste alcune delle domande che il mio lavoro, lungi dal risolvere, solleva.

Uomo e Animale: identità in divenire: Incontri metamorfici in Fuglane di Tarjei Vesaas e in Gepardene di Finn Carling / Culeddu, Sara. - (2011), pp. 1-211.

Uomo e Animale: identità in divenire: Incontri metamorfici in Fuglane di Tarjei Vesaas e in Gepardene di Finn Carling

Culeddu, Sara
2011-01-01

Abstract

“Metamorphosis and identity are the two limits of human existence, incompatible with one another, but complementary in that human life exists in a movement between these two limits.” La metamorfosi è un fenomeno diffuso tanto in natura quanto nella mitologia e in letteratura: con questo termine si può infatti designare la trasformazione di piante, animali e uomini intendendone lo sviluppo attraverso cambiamenti di forma, ma anche l’attraversamento di regni di diversa natura, passando così dall’appannaggio della scienza a quello dell’immaginazione. “Avant d’être un thème littéraire, la métamorphose a été un mythe; et avant d’être un mythe, un phénomène observable dans les quatre règnes de la nature: minéral, végétal, animal et humain”. Nel presente studio il fenomeno metamorfico sarà affrontato alla luce della relazione tra uomo ed animale: la vicinanza tra i due “regni” e l’instabilità del confine ontologico tra di essi è tale da aver dato vita ad una ricchissima letteratura intorno al loro contatto e al loro possibile intreccio, che va dalle Metamorfosi ovidiane agli splendidi ibridi postmoderni di Angela Carter. La metamorfosi è il tema letterario che più di ogni altro riesce a tradurre il paradosso dell’identità nel cambiamento: esso possiede un grande potenziale sovversivo di natura politica, sociale, esistenziale. Pierre Brunel, nella sua ricerca diacronica sul mito della metamorfosi da Ovidio a Kafka , cerca infatti di spiegarne le origini e le funzioni e conclude affermando che esso traduce la domanda universale dell’uomo sul suo posto nel mondo, sul suo passato prenatale e sul suo futuro dopo la morte. È prevalentemente da un punto di vista filosofico e nelle sue implicazioni esistenziali che si cercherà di indagare il processo metamorfico tra uomo e animale nel modo in cui si manifesta nell’opera di due scrittori norvegesi del Novecento, Tarjei Vesaas e Finn Carling, e in particolare nei due rispettivi romanzi Fuglane (Gli uccelli, 1957) e Gepardene (I ghepardi, 1998). La presente riflessione prende avvio dall’indagine intorno alla portata e alla natura della presenza animale all’interno del linguaggio umano e del testo letterario, per poi aprire il discorso sulla precarietà del confine ontologico che separa uomini ed animali. Si procede dunque ad una lettura del rapporto tra i primi ed i secondi in termini di relazione oggettuale, per soffermarsi soprattutto sulle modalità in cui essa entra in crisi nel momento in cui l’uomo e l’animale incorrono in un rapporto di tipo metamorfico. La prima parte di questo lavoro si conclude, infine, con la presentazione delle proposte teoriche che Gilles Deleuze e Félix Guattari hanno costruito proprio intorno alla crisi della relazione oggettuale, ovvero teorizzando il vero e proprio sgretolamento di ogni sistema di pensiero binario, che ruotano intorno alla natura mobile, in divenire, dell’uomo e sono esposte in Mille plateaux. Un posto centrale è riservato nei Mille plateaux proprio al divenir-animale dell’uomo. Nella seconda parte di questo studio, dedicata alla presentazione di Tarjei Vesaas e Finn Carling, si è scelto di fornire le informazioni necessarie allestendo un percorso che mettesse in luce, nella loro scrittura, l’attenzione “ecologica” verso il mondo animale ma anche, e soprattutto, il loro sguardo attento sul presente, sulla trasformazione antropologica e la fragilità esistenziale dell’uomo di fine Novecento. Si passa dunque ad una presentazione della loro opera che si propone di illustrare alcune modalità di comparsa delle figure animali: il loro utilizzo, le loro funzioni, il loro rapporto con i personaggi umani. L’ultima parte del lavoro analizza infine i due romanzi Fuglane e Gepardene alla luce delle relazioni, degli inseguimenti e degli incontri tra i protagonisti umani e gli animali, incontri che si spingono fino a controversi momenti metamorfici. È possibile scrivere un racconto di metamorfosi nell’ambito di una scrittura “realista”? È possibile raccontare una metamorfosi “reale” e non prettamente metaforica? È possibile infine annoverare il fenomeno metamorfico tra le cose narrabili o si rischia di incorrere nei limiti del linguaggio? Queste alcune delle domande che il mio lavoro, lungi dal risolvere, solleva.
2011
XXII
2010-2011
Studi Letterari Linguistici e Fil (cess.4/11/12)
Comparative Literatures and Linguistic Studies (till the a.y. 2006-07, 22nd cycle)
Ferrari, Fulvio
no
Italiano
Settore L-LIN/15 - Lingue e Letterature Nordiche
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