La tesi ha inteso interrogarsi sul possibile ruolo che il principio di extrema ratio può svolgere nel processo di razionalizzazione del diritto penale. La ricerca ha trovato approdo in una concezione della sussidiarietà quale principio costituzionale che, ponendo limiti alla potestà normativa penale e incidendo sulle modalità di svolgimento del procedimento legislativo, può essere considerato un principio metodologico, espressione, in materia penale, del principio di ragionevolezza nella sua declinazione di razionalità empirica e la cui più compiuta realizzazione – una volta accolta una concezione della legge intesa non già quale mera voluntas ma quale ratio − richiederebbe l’introduzione dell’obbligo di motivazione della legge penale. Le riflessioni condotte nel corso della ricerca sono state ispirate e guidate dalla convinzione che uno Stato di diritto costituzionale, ontologicamente condizionato dal riconoscimento e dal rispetto della libertà individuale, sia fondato sulla ‘premessa fondamentale’ della precedenza sostanziale della persona umana rispetto allo Stato.
Il diritto penale tra principio di extrema ratio e realtà di overcriminalization: ragione discorsiva, razionalità empirica e democrazia penale: riflessioni intorno alla giustiziabilità del principio di sussidiarietà / Dimatteo, Raffaella. - (2011), pp. 1-279.
Il diritto penale tra principio di extrema ratio e realtà di overcriminalization: ragione discorsiva, razionalità empirica e democrazia penale: riflessioni intorno alla giustiziabilità del principio di sussidiarietà
Dimatteo, Raffaella
2011-01-01
Abstract
La tesi ha inteso interrogarsi sul possibile ruolo che il principio di extrema ratio può svolgere nel processo di razionalizzazione del diritto penale. La ricerca ha trovato approdo in una concezione della sussidiarietà quale principio costituzionale che, ponendo limiti alla potestà normativa penale e incidendo sulle modalità di svolgimento del procedimento legislativo, può essere considerato un principio metodologico, espressione, in materia penale, del principio di ragionevolezza nella sua declinazione di razionalità empirica e la cui più compiuta realizzazione – una volta accolta una concezione della legge intesa non già quale mera voluntas ma quale ratio − richiederebbe l’introduzione dell’obbligo di motivazione della legge penale. Le riflessioni condotte nel corso della ricerca sono state ispirate e guidate dalla convinzione che uno Stato di diritto costituzionale, ontologicamente condizionato dal riconoscimento e dal rispetto della libertà individuale, sia fondato sulla ‘premessa fondamentale’ della precedenza sostanziale della persona umana rispetto allo Stato.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione