In epoca pre-industriale, il cuoio era uno dei materiali maggiormente utilizzati, tanto nel settore calzaturiero quanto nel settore militare o nei trasporti. Questa ricerca si propone di indagare principalmente due attività collegate a questo materiale, la manifattura conciaria e la produzione calzaturiera, e la loro organizzazione tra XIII e XV secolo. La tesi si articola in cinque capitoli volti a esplorare tutti gli attori e i fattori coinvolti nella produzione di cuoio attraverso l' analisi di documentazione d'archivio: testi legislativi, documentazione giudiziaria, amministrativa e fiscale, affiancata da registri di conti privati e atti notarili. La scelta di affrontare fonti di natura differente ha richiesto la presa in esame di diversi centri urbani, la scelta è dunque ricaduta sulle città di Arezzo, Bologna e Rimini, mantenendo sempre aperto il confronto con altre realtà dell'Italia centro-settentrionale. Il primo aspetto preso in esame è la relazione tra attività produttive e governi cittadini che erano responsabili della gestione di un alto numero di lavoratori che si occupavano di un'attività che aveva un forte impatto sul territorio, tanto in termini di sfruttamento delle risorse (idriche, minerali, agricole e dell'allevamento) quanto in termini di inquinamento. Una volta individuate le materie prime necessarie per la produzione, e le politiche attivate per il suo reperimento, si è svolta un ricostruzione del settore innanzitutto dal punto di vista tecnico, per identificare il processo produttivo e le sue caratteristiche. L'analisi delle fasi di lavorazione che permettevano la trasformazione della pelle in cuoio e poi la produzione di calzature, ha evidenziato innanzitutto alcuni fattori che ne influenzavano l'organizzazione. Conseguentemente ci si è dunque interrogati sulle modalità di organizzazione del settore e di divisione del lavoro e si è scelto di indagare innanzitutto come le corporazioni intervenivano e si inserivano in tale ciclo produttivo. Prendendo come esempio il caso di Bologna si è evidenziato il percorso di strutturazione e gerarchizzazione delle corporazioni del settore, che aveva progressivamente portato a una più netta divisione del ciclo produttivo, e che parallelamente concedeva maggiori margini d'azione ad alcuni singoli operatori economici. I soggetti maggiormente influenzati da tali modifiche istituzionali erano infatti gli imprenditori e i lavoratori del settore che nel corso del tardo Medioevo ebbero la possibilità di migliorare il proprio status, grazie al coinvolgimento, tanto economico quanto politico, nelle corporazioni del cuoio. Infine, una sezione è stata dedicata all'analisi degli oggetti in cuoio, delle loro caratteristiche tecniche ma soprattutto del loro valore, sia simbolico che di mercato. Lo studio di oggetti, persone e istituzioni coinvolte nel complesso settore del cuoio si propone di inserire innanzitutto un ulteriore tassello nella ricostruzione delle attività economiche, commerciali e manifatturiere, e nella ridefinizione delle componenti della società urbana dell'Italia comunale. In secondo luogo, l'analisi di diversi centri urbani ha consentito di evidenziare alcuni modelli di organizzazione e la loro evoluzione nel corso degli ultimi secoli del Medioevo.
La manifattura del cuoio e della calzatura nell'Italia comunale. Tecniche, struttura produttiva e organizzazione del lavoro / Righi, Laura. - (2018), pp. 1-301.
La manifattura del cuoio e della calzatura nell'Italia comunale. Tecniche, struttura produttiva e organizzazione del lavoro
Righi, Laura
2018-01-01
Abstract
In epoca pre-industriale, il cuoio era uno dei materiali maggiormente utilizzati, tanto nel settore calzaturiero quanto nel settore militare o nei trasporti. Questa ricerca si propone di indagare principalmente due attività collegate a questo materiale, la manifattura conciaria e la produzione calzaturiera, e la loro organizzazione tra XIII e XV secolo. La tesi si articola in cinque capitoli volti a esplorare tutti gli attori e i fattori coinvolti nella produzione di cuoio attraverso l' analisi di documentazione d'archivio: testi legislativi, documentazione giudiziaria, amministrativa e fiscale, affiancata da registri di conti privati e atti notarili. La scelta di affrontare fonti di natura differente ha richiesto la presa in esame di diversi centri urbani, la scelta è dunque ricaduta sulle città di Arezzo, Bologna e Rimini, mantenendo sempre aperto il confronto con altre realtà dell'Italia centro-settentrionale. Il primo aspetto preso in esame è la relazione tra attività produttive e governi cittadini che erano responsabili della gestione di un alto numero di lavoratori che si occupavano di un'attività che aveva un forte impatto sul territorio, tanto in termini di sfruttamento delle risorse (idriche, minerali, agricole e dell'allevamento) quanto in termini di inquinamento. Una volta individuate le materie prime necessarie per la produzione, e le politiche attivate per il suo reperimento, si è svolta un ricostruzione del settore innanzitutto dal punto di vista tecnico, per identificare il processo produttivo e le sue caratteristiche. L'analisi delle fasi di lavorazione che permettevano la trasformazione della pelle in cuoio e poi la produzione di calzature, ha evidenziato innanzitutto alcuni fattori che ne influenzavano l'organizzazione. Conseguentemente ci si è dunque interrogati sulle modalità di organizzazione del settore e di divisione del lavoro e si è scelto di indagare innanzitutto come le corporazioni intervenivano e si inserivano in tale ciclo produttivo. Prendendo come esempio il caso di Bologna si è evidenziato il percorso di strutturazione e gerarchizzazione delle corporazioni del settore, che aveva progressivamente portato a una più netta divisione del ciclo produttivo, e che parallelamente concedeva maggiori margini d'azione ad alcuni singoli operatori economici. I soggetti maggiormente influenzati da tali modifiche istituzionali erano infatti gli imprenditori e i lavoratori del settore che nel corso del tardo Medioevo ebbero la possibilità di migliorare il proprio status, grazie al coinvolgimento, tanto economico quanto politico, nelle corporazioni del cuoio. Infine, una sezione è stata dedicata all'analisi degli oggetti in cuoio, delle loro caratteristiche tecniche ma soprattutto del loro valore, sia simbolico che di mercato. Lo studio di oggetti, persone e istituzioni coinvolte nel complesso settore del cuoio si propone di inserire innanzitutto un ulteriore tassello nella ricostruzione delle attività economiche, commerciali e manifatturiere, e nella ridefinizione delle componenti della società urbana dell'Italia comunale. In secondo luogo, l'analisi di diversi centri urbani ha consentito di evidenziare alcuni modelli di organizzazione e la loro evoluzione nel corso degli ultimi secoli del Medioevo.File | Dimensione | Formato | |
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