Il lavoro, effettuato alla vigilia dell’entrata in vigore della riforma Fischler, si propone di mettere in luce le conseguenze attese dell’applicazione di questa riforma sulla zootecnia di montagna. L’analisi dei dati relativi ai premi pagati alle aziende con bovini da latte in provincia di Trento evidenzia come le misure dello sviluppo rurale siano molto più importanti delle provvidenze del primo pilastro nel sostenere quella zootecnia di montagna che svolge un ruolo multifunzionale. L’analisi mette in luce la particolare attenzione che deve essere riservata al processo di definizione dei criteri applicativi dell’ecocondizionalità ed alle eventuali interazioni negative tra il primo pilastro e l’efficacia del sostegno. Nelle pieghe dei provvedimenti attuativi della PAC possono nascondersi infatti meccanismi in grado di favorire comportamenti elusivi e portare, così, a risultati opposti a quelli che si desiderava ottenere. E’ il caso del premio all’estensivizzazione che recentemente ha portato a fenomeni di vero e proprio “spiazzamento” di aziende estensive a favore di quelle più intensive. Solo se verranno imposte condizioni di gestione del pascolo e delle strutture di alpeggio atte a garantirne un utilizzo sostenibile dal punto di vista ambientale, economico e sociale, l’allevamento bovino potrà esplicare pienamente il proprio potenziale multifunzionale. Si rileva quindi necessaria un’attenta vigilanza sulla gestione della compatibilità ambientale in relazione sia al primo che al secondo pilastro.
Riforma della PAC e multifunzionalità del sistema zootecnico alpino: una prima valutazione/ Cap reform and the multifunctionality of Alpine cattle farming: a first evaluation / Raffaelli, Roberta; Gios, Geremia; Notaro, Sandra; P., Molfetta. - In: RIVISTA DI ECONOMIA AGRARIA. - ISSN 0035-6190. - STAMPA. - LX:2(2005), pp. 341-362.
Riforma della PAC e multifunzionalità del sistema zootecnico alpino: una prima valutazione/ Cap reform and the multifunctionality of Alpine cattle farming: a first evaluation
Raffaelli, Roberta;Gios, Geremia;Notaro, Sandra;
2005-01-01
Abstract
Il lavoro, effettuato alla vigilia dell’entrata in vigore della riforma Fischler, si propone di mettere in luce le conseguenze attese dell’applicazione di questa riforma sulla zootecnia di montagna. L’analisi dei dati relativi ai premi pagati alle aziende con bovini da latte in provincia di Trento evidenzia come le misure dello sviluppo rurale siano molto più importanti delle provvidenze del primo pilastro nel sostenere quella zootecnia di montagna che svolge un ruolo multifunzionale. L’analisi mette in luce la particolare attenzione che deve essere riservata al processo di definizione dei criteri applicativi dell’ecocondizionalità ed alle eventuali interazioni negative tra il primo pilastro e l’efficacia del sostegno. Nelle pieghe dei provvedimenti attuativi della PAC possono nascondersi infatti meccanismi in grado di favorire comportamenti elusivi e portare, così, a risultati opposti a quelli che si desiderava ottenere. E’ il caso del premio all’estensivizzazione che recentemente ha portato a fenomeni di vero e proprio “spiazzamento” di aziende estensive a favore di quelle più intensive. Solo se verranno imposte condizioni di gestione del pascolo e delle strutture di alpeggio atte a garantirne un utilizzo sostenibile dal punto di vista ambientale, economico e sociale, l’allevamento bovino potrà esplicare pienamente il proprio potenziale multifunzionale. Si rileva quindi necessaria un’attenta vigilanza sulla gestione della compatibilità ambientale in relazione sia al primo che al secondo pilastro.File | Dimensione | Formato | |
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