Darwin provocò una spaccatura netta con la tradizione ecclesiastica in auge fino a quel tempo, come anche con la Scala Natura lineare aristotelica: l’uomo non è più frutto di una creazione speciale, ma anch’esso un animale e il comportamento diviene la più importante fonte di adattamento all’ambiente; gli animali attualmente viventi sono tutti egualmente evoluti, poiché hanno avuto a disposizione lo stesso tempo, ragion per cui non si può rappresentare l’evoluzione come una scala lineare, separando il regno animale in organismi più evoluti e quindi più intelligenti da quelli meno evoluti e meno intelligenti. La necessità di Darwin di cercare una continuità tra “le menti” degli animali, oltreché tra le forme organiche, getta le basi della moderna cognizione animale che vede l’Intelligenza come un “assemblaggio” d’intelligenze locali, ciascuna delle quali trova il suo significato all’interno della diversa ecologia delle specie. Oggi, sotto la pressione dell'opinione pubblica, l'interesse per gli animali non si limita solo alla massimizzazione degli aspetti produttivi, ma pone l'accento anche sul benessere animale (animal welfare) e la massiccia mole di dati scientifici provenienti da studi condotti in ambito etologico, proprio a sostegno della continuità tra le menti animali e di vere e proprie forme d’intelligenza diversificate, apre la strada al dibattito sulla filosofia dei diritti degli animali, la cosiddetta bioetica, che promuove un atteggiamento bio-centrico fondato sulla tutela della vita, all’interno del quale ciascun organismo si trova in stretta interdipendenza con un ecosistema da salvaguardare, pena il rischio di danneggiare la sopravvivenza delle specie viventi, uomo compreso.
Editoriale / Sovrano, Valeria Anna. - In: STUDI TRENTINI DI SCIENZE NATURALI. - ISSN 2035-7699. - STAMPA. - 2012:vol. 91(2012), pp. 4-4.
Editoriale
Valeria Anna Sovrano
2012-01-01
Abstract
Darwin provocò una spaccatura netta con la tradizione ecclesiastica in auge fino a quel tempo, come anche con la Scala Natura lineare aristotelica: l’uomo non è più frutto di una creazione speciale, ma anch’esso un animale e il comportamento diviene la più importante fonte di adattamento all’ambiente; gli animali attualmente viventi sono tutti egualmente evoluti, poiché hanno avuto a disposizione lo stesso tempo, ragion per cui non si può rappresentare l’evoluzione come una scala lineare, separando il regno animale in organismi più evoluti e quindi più intelligenti da quelli meno evoluti e meno intelligenti. La necessità di Darwin di cercare una continuità tra “le menti” degli animali, oltreché tra le forme organiche, getta le basi della moderna cognizione animale che vede l’Intelligenza come un “assemblaggio” d’intelligenze locali, ciascuna delle quali trova il suo significato all’interno della diversa ecologia delle specie. Oggi, sotto la pressione dell'opinione pubblica, l'interesse per gli animali non si limita solo alla massimizzazione degli aspetti produttivi, ma pone l'accento anche sul benessere animale (animal welfare) e la massiccia mole di dati scientifici provenienti da studi condotti in ambito etologico, proprio a sostegno della continuità tra le menti animali e di vere e proprie forme d’intelligenza diversificate, apre la strada al dibattito sulla filosofia dei diritti degli animali, la cosiddetta bioetica, che promuove un atteggiamento bio-centrico fondato sulla tutela della vita, all’interno del quale ciascun organismo si trova in stretta interdipendenza con un ecosistema da salvaguardare, pena il rischio di danneggiare la sopravvivenza delle specie viventi, uomo compreso.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione